sabato 16 maggio 2020

Invisible man


Titolo: Invisible man
Regia: Leigh Whannell
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Cecilia si sveglia nella notte e mette in atto la sua fuga dal compagno, il ricco Adrian Griffin, con cui ha una relazione abusiva. L'uomo la insegue persino nella foresta ma la sorella riesce a portare Cecilia in salvo. La donna, traumatizzata, continua a temere che Adrian si rifaccia vivo e l'incubo sembra finire solo quando arriva la notizia della morte di Adrian. La serenità però dura pochissimo, perché inspiegabili fatti avvengono in casa di Cecilia e lei si convince di essere ancora perseguitata da Adrian, divenuto misteriosamente invisibile.

Invisible Man dovrebbe ancora una volta far intuire la capacità della Blumhouse di riuscire a sistemare pasticci difficili e puntare su opere spesso complesse e controverse.
Che Blum abbia preso le redini dei già defunti orrori della Dark Universe è stato solo un bene per tutti e soprattutto per la Universal.
Ora che cosa fa del film di Leigh Whannell un dramma contemporaneo a sfondo sci fi che appoggia le sue radici nell'horror psicologico? Prima di tutto un lavoro meticoloso per quanto concerne la scrittura, un budget modesto come a dire che l'atmosfera e lo sviluppo della storia avranno un peso notevole, una regia che dopo averci regalato Upgrade, mettete pure Whannell a fare qualsiasi cosa e poi una Elisabeth Moss sempre più brava che forse qui comincia a studiare la parte di quando dovrà scappare da Scientology e verrà inseguita dai suoi adepti. Ma il vero colpo di scena, l'idea alla base, è stata quella di invertire il punto di vista facendo in modo che sia la vittima a scappare dal suo stalker invisibile.
Invisible man parte come non me lo sarei mai aspettato e solo verso la prima parte del primo atto ti rendi veramente conto di quale sia la lente con cui il film decide di ingrandire il suo problema.
Ovvero tutto quello che Cecilia denuncerà e a cui ovviamente nessuno crederà.
Due ore di dramma intensissimo con colpi di scena mozzafiato (la morte della sorella) il peso di alcuni personaggi e i loro veri intenti, maschere continue in una galleria dove ad un certo punto non sai dove girarti o nasconderti. Le ambizioni e gli obbiettivi del villain sempre in continua crescita in un viaggio delirante in cui Cecilia vivrà degli incubi di un impatto mai così sofferto e tragico.






Nessun commento:

Posta un commento