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martedì 16 ottobre 2012

Batman Il cavaliere oscuro- Il ritorno



Titolo: Batman Il cavaliere oscuro-Il ritorno
Regia: Cristopher Nolan
Anno: 2012
Paese: Usa-Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

Otto anni dopo la morte di Harvey Dent, Gotham è una città apparentemente pulita, ad eccezione della coscienza del commissario Gordon. Bruce Wayne vive ritirato, incapace di trovare un senso dopo la scomparsa di Rachel e il pensionamento di Batman. Glielo offre Bane, mercenario reso mostruoso da una maschera antidolorifica, che prima riduce la Wayne Enterprises in bancarotta e poi le soffia il segretissimo reattore nucleare convertendo il nucleo, pensato per produrre energia pulita, in un inarrestabile ordigno atomico. Mentre Bruce è rinchiuso in una prigione impossibile, con la schiena spezzata, Bane instaura a Gotham City una tirannia del proletariato che è un vero e proprio regime del terrore e affida il detonatore della bomba nelle mani di un cittadino misterioso.

Con l’ultimo capitolo della trilogia si chiude la messa in scena del funambolico Nolan. La sua è stata una versione per certi aspetti unica e in grado di restituire onore e gloria al paladino della Dc. I motivi sono una robusta caratterizzazione dei personaggi e una certa comparazione con alcuni problemi che rimandano alla crisi economica del 2008, a Wall-Street, a memorabili scontri tra quel 99% e i pochi miliardari che vantano benefici e via dicendo.
Scritto insieme al fratello, il terzo capitolo è molto prolisso, contenutisticamente all’avanguardia sia dal punto di vista degli effetti speciali che della mobilitazione dei personaggi e dei colpi di scena che si accavallano in modo sconcertante.
Un film lungo è potente. Sicuramente ci sono alcuni momenti riusciti meglio e altri peggio. Alcuni aspetti potevano essere allungati(la setta delle ombre ad esempio, piuttosto che qualche menzione in più sulla storia di Bane). Eppure i fuochi artificio non mancano e Nolan spiazza trainando le redini di più sub-plot che come una matassa, alla fine riescono a sciogliere l’imbroglio e far combaciare tutto (anche se in alcune parti sembra forse un po’ troppo sbrigativo).
Completamente diverso dagli altri due capitoli, segna forse per assurdo la miglior messa in scena del viaggio dell’eroe, con tutto ciò che porta dalla sofferenza al cammino di redenzione, ai vari mentori e agli improvvisati compagni che scelgono la giusta scala di valori in cui credere.
La narrazione sembra quella di un’epopea contemporanea che anche se sviluppata in modo fantastico, riesce a portare allo stesso tempo, avanti, una critica efferata sul potere della corruzione.
Se di nuovo Bane come per il Joker vuole creare anarchia e caos, il braccio di ferro e smisurato tra due opposti sistemi di pazzia e modus operandi.
Probabilmente da dopo INCEPTION Nolan a trovato una sfera di attori che gli calzano a pennello come Hardy (ancora una volta alle prese con un ruolo del tutto fisico) e Levitt (abile sin  da subito a denotare cosa sarà di lui) rimettendo Bale come Batman per la terza volta, forse addirittura in una delle performance più convincenti. Chiudono il cast gli altri assi della manica tra cui Caine e Oldman trovando una minore Cotillard.
Grandi numeri,grandi cifre, grandi nomi, questi sono alcuni dei richiami del regista che dalle sue prime opere è diventato uno dei preferiti di Hollywood misurando bene capacità, narrazione, pathos, ma anche qualche strafalcione nel reparto della scrittura.
Se Nolan a questo punto, uno si chiede, voleva stimolare e ispirare quel 99% a cercare di farsi forza credendo nelle proprie possibilità  per spezzare parti del corrotto sistema, senza per forza avere come leader un mito o un eroe mascherato, questo non si saprà forse mai.
Dall’altro c’è un amore smisurato per la settima arte che il regista cerca sempre al meglio di coniugare con le straordinarie tecniche in digitale ma senza mai dimenticare la sceneggiatura come vera anima e motore trainante del film.
C’è da dire infine che tutte queste rivelazioni finali del terzo capitolo sembrano un po’ delle vie di fuga del regista che sembra dover muoversi a dirla tutta su tutti senza poter nascondere o eludere alcuni colpi di scena che mai come in questo film vengono palesati in modo forse un po’ troppo forzato.
In ultima analisi il finale scoppiettante muove i fili di un’insoluta nuova alba che si spera non venga pedestremente allungata senza i dovuti riguardi di chi, dopo tre film, a rimesso in carreggiata un ottimo personaggio dei fumetti che a differenza di altri registi, non rimane solo un’accozzaglia di scene action e quant’altro. Il Batman di Nolan, ancora più di quello di Burton, possiede un’anima oscura e nobile come tutti quanti noi se sappiamo scegliere, al momento giusto, da che parte stare.