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venerdì 2 agosto 2019

Axiom


Titolo: Axiom
Regia: Nicolas Woods
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Grazie a Leonard,conosciuto via internet, McKenzie, accompagnata dal fratello e altri tre amici, decide di raggiungere il Cinder Pak, un parco nazionale chiuso al pubblico, all'interno del quale è scomparsa la sorella Marylyn. Ottenuto da Leonard indicazioni sul percorso e un pass per accedere all'interno della enorme foresta, il gruppo procede in direzione dell'avamposto del viaggiatore: una baita abbandonata con un registro degli ospiti, fermo al 1957. Quando, giunta la mezzanotte, il sole è ancora alto, i ragazzi impauriti decidono di tornare indietro ma uno di loro, Edgar, manifesta un comportamento aggressivo ed assale brutalmente Darcy. È l'inizio di un incubo in una realtà sfuggente, animata da creature (i Pallidi) impressionanti, in grado di giocare con la percezione sensoriale degli ospiti nel parco.

Axiom aveva tutte le carte in regola per regalare intrattenimento, paura e soprattutto mostri.
Perchè di questo parla, aprendo porte per mondi paralleli dominati da creature inquietanti e spaventose e forze oscure non meglio precisate. Peccato perchè di mostri in tutto il film se ne vedono solo due, i Pallidi e una creatura verso il finale se non contiamo le solite ragazzine dai lunghi capelli neri modello Sadako (in quanto a make up, costruzione e fattezze siamo purtroppo in un deserto di miseria).
Woods però gira bene ed è un peccato vedere una tecnica così sprecata. La parte iniziale, quella nel bosco, i riferimenti a Raimi e l'intero cast composto perlopiù da quel manipolo di giovani che vogliamo vedere morti subito, sono a tratti convincenti.
Anche un paio di scene come l'uccisione tra fratelli e un paio di jumped scared funzionano benino.
Per il resto purtroppo a differenza di un impianto tecnico valido e gradevole, il film inciampa in dei colossali e madornali errori dal secondo atto in avanti con un finale piuttosto approssimativo e buttato lì alla veloce.
Woods meritava di insistere di più su uno script che diventa disarticolato proprio per il continuo rimandare a promesse che poi il film, per motivi di budget, non riesce a mantenere.