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giovedì 16 aprile 2020

2013-La fortezza


Titolo: 2013-La fortezza
Regia: Stuart Gordon
Anno: 1993
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

In un prossimo futuro, negli Stati Uniti, una coppia si trova imprigionata in un carcere di massima sicurezza per aver violato le leggi relative alla natalità. I due decidono di tentare l'impossibile e fuggire.

Lambert deve solo baciare la terra sotto i piedi per la fortuna che ha avuto a poter recitare in alcuni splendidi film vista la sua totale assenza di talento ed espressività.
Gordon è uno dei quei registi che hanno saputo fare la differenza smarcandosi da produzioni low budget a piccoli blockbuster come questo, prediligendo l’horror e rimanendo sempre impantanato per fortuna nella sci fi regalando dei film indimenticabili in una limitata quanto straordinaria filmografia dove Dagon svetta inarrivabile dimostrando come in pochi hanno saputo e sapranno ricreare qualcosa che assomigli all’orrore cosmico.
B movie, sci fi, prison movie, atmosfera distopica, quasi cyberpunk ed exploitation per alcuni aspetti e in piccole dosi un pochino di splatter. Una galleria di scene d’azione davvero appaganti, un team di attori funzionali, una trama in fondo dedita alla causa raccontando poco ma mostrando con le immagini molto. Robot, AI, tecnologia d’avanguardia, e poi sono tanti i rimandi politici e sociali con cui Gordon tratteggia l’intera e unica location del film (a parte il penosissimo finale). Diventa quindi una potenza governativa, proprietà della MenTel Corporation, che può disporre in qualsiasi modo della vita dei propri prigionieri, per i quali riceve dal governo una paga giornaliera di 27 dollari cadauno, oltre a poterne disporre per le proprie attività impiegandoli nei durissimi lavori. Le regole all’interno visto il cinismo di Gordon non potevano che essere devastanti con prevaricazioni e dove vige la legge del più forte. I prigionieri di cui alcuni non si spiega cosa possano aver fatto, lavorano su turni coprendo le 24 ore, perdendo l’orientamento del giorno e della notte, sottoposti ad un durissimo condizionamento psicologico che comprende il controllo dei pensieri e dei sogni oltre ad un inibitore chiamato ‘fibrillatore gastrico’ che viene impiantato nell’organismo dei malcapitati e può indurre al dolore o alla morte a seconda della punizione da scontare. Le zone della Fortezza sono circoscritte da linee gialle o rosse in base alla gravità della limitazione, dividendo uomini e donne, mentre le prigioni hanno delle sbarre laser che bruciano i corpi dei detenuti.
Per gli amanti della sci fi alcuni ingredienti sembreranno riscaldati e presi direttamente da altro materiale cinematografico ancora più spesso, ma alla fine quella nota di cattiveria e di non lasciare proprio tutto così al caso danno al film un ritmo che mantiene un intrattenimento divertente e solo a tratti sofisticato.