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domenica 20 marzo 2011

Funny People

Titolo: Funny People
Regia: Judd Apatow
Anno: 2009
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

George, uno stand-up comedian di successo, è affetto da un male incurabile che gli ha lasciato meno di un anno da vivere. Ira è un comico che sta cercando di farsi strada ma per ora è costretto a lavorare in un deli. Una sera i due si trovano ad esibirsi nello stesso locale e Ira riesce a farsi notare da George il quale decide di assumerlo come assistente personale e come amico...

Dopo numerose collaborazioni come sceneggiatore e due filmetti guardabili ma che hanno dalla loro un umorismo abbastanza infantile, Apatow scrive un soddisfacente copione e prende Sandler mettendolo di fronte ad uno specchio per una quasi rivisitazione di LENNY per cui l’attore americano cerca di rifarsi alla verve dell’attore Hoffman.
Un dramma analizzato con un umorismo macabro saturo di parolacce ma che approfondisce un lato umano di un personaggio alla fine della sua corsa che decide di analizzare i suoi punti deboli ormai convinto di essere arrivato al capolinea. Sul palco il film perde perché non regge la scena e intrattiene con freddure a volte fastidiose, un limite dunque, ma anche se vogliamo vederlo sotto le righe, una denuncia della semplicità e dell’umorismo becero che intrattiene ma non dice in fondo nulla sulla vita se non inquadrandone gli eccessi e girarci attorno. La vita da star e le scene di sesso e dell’ego sconsiderato di George sono realistiche se contrapposte come Apatow fa alla timidezza del secondo arrivato che continuamente viene scavalcato da tutti, sembra la pecorella smarrita tra i leoni che si fanno le scarpe a vicenda. Le tematiche invece rendono giustizia nei dialoghi tra Gorge e Ira, l’idea per il primo di poter finalmente avere un amico e soddisfare così un suo bisogno non ancora realizzato così come poter far breccia nella sua donna agognata e tradita moglie di un Eric Bana che per guadagnarsi il pane comincia ad accettare parti in commediole che non gli rendono giustizia.
Funny People in conclusione è un film che si lascia vedere perché non punta troppo in alto e cerca di redimersi nella sua dimensione tragico-comica senza assumere uno spessore che non potrebbe mai avere ma che tra le commediole che girano vale meriti che altre non hanno.