Regia: Adam Robitel
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Deborah Logan è malata di Alzheimer ed
è al centro di alcune riprese per un documentario che testimoni le
sue sofferenze e gli sforzi della figlia nell'accudirla. Ciò che
inizia come un semplice resoconto medico ben presto scivola nel
ritratto esasperante della più spaventosa delle forme di demenza,
minacciando la sanità mentale di tutti quanti.
Ormai mi viene spesso l'orticaria
quando mi appresto a vedere un mockumentaries/found footage. Spesso
per l'inconsistenza dei mezzi e volentieri per come vengono trattati
i temi.
In questi ultimi anni sono stati un
vero virus capace di attraversare ogni archetipo del genere,
purtroppo il più delle volte risultando inadeguati.
Nel vaso di Pandora forse tra gli
ultimi farei uscire WHAT WE DO IN THE SHADOWS per ovvi motivi che non
starò a citare perchè in passato li ho già trattati.
Taking non parte bene, una brutta
locandina in cui emerge il produttore come esponente ancora più
importante della stessa pellicola, partorendo l'ennesima cazzata di
turno per cui è tratto da una storia vera e un qualcosa di strano
che mi aveva fatto storcere il naso ma che poi si è rivelato
funzionale al genere e soprattutto al fatto di essere a tratti
inquietante.
A dire la verità il vero punto di
forza del dramma e dell'atmosfera si ha proprio in quel punto di
coincidenza tra malattia e soprannaturale, nella perdità di identità
di Deborah, a dispetto di altri elementi che presi da soli sembrano
limitare il ritmo del film o sottraendo enfasi da un lato oppure
esagerando dall'altra parte.
Taking parte dalla crisi economica come
leitmotiv della vicenda per poi spostarsi in un'intervista infinita
che non si capisce bene dove voglia arrivare a parare e infine
cambiando rotta facendo "resuscitare" stregoni, vomitando
vermi e cercando infine di ingoiare bambini per soddisfare rituali
ancestrali.
Un horror che crea una buona suspance e
coadiuvato da una scelta eccellente della protagonista, Jill Larson,
in grado di tenere sulle spalle tutti i momenti di inquietudine.