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martedì 15 novembre 2016

Elle

Titolo: Elle
Regia: Paul Verhoeven
Anno:2016
Paese: Francia
Festival: TFF 34°
Sezione: Festa Mobile
Giudizio: 4/5

Michelle è la proprietaria di una società che produce videogiochi ed è una donna capace di giudizi taglienti sia in ambito lavorativo che nella vita privata. Vittima di un stupro nella sua abitazione non denuncia l’accaduto e continua la sua vita come se nulla fosse accaduto. Fino a quando lo stupratore non torna a manifestarsi e la donna inizia con lui un gioco pericoloso.

Il personaggio di Michelle, interpretato dalla sempre camaleontica Huppert (l'attrice feticcio di Haneke) è multisfaccettato, rivela e analizza una personalità complessa che deve fare i conti con il passato e un padre pluriomicida ora agli arresti che le crea nella sua cittadina non pochi problemi con l'opinione pubblica. E'amata da tutti ma non sa amare e questo sentimento sembra ad un certo punto esplodere diventando il gioco-forza di questa lotta-accettazione in un "gioco" perverso con uno stupratore.
Ed è proprio con uno "stupro"iniziale che il funambolico Verhoeven ci immerge fin da subito in un film complesso, teso e complicato che fa malissimo nella maniera in cui una donna accetta una condizione  di violenza e iniziale impotenza senza saperne o volerne uscire.
La psicologia con cui Elle segue minuziosamente le scene di pornografia nei videogiochi per cui lavora, il sadismo che prova a vedere il suo ex marito gongolare per lei, il piacere che prova con il marito della sua migliore amica, l'odio e allo stesso tempo il disprezzo per la moglie di suo figlio che ha avuto un bambino di colore da un altro uomo, tutto sembra poi esplodere dentro di lei sentendo il bisogno di liberarsi e offrendo il suo corpo, sacrificandosi come strumento per un carnefice che sembra rappresentare quasi una sua sorta di nemesi complessa e variegata.
Elle, diminutivo di Michelle, è un dramma psicologico, un thriller che colpisce duro e non risparmia la psiche dello spettatore e della protagonista aggiungendo un altro duro tassello su come spesso gli stupri vengano ignorati dalle donne o meglio accettati senza andare a fondo e comprenderne gli effetti collaterali, le conseguenze inattese e gli effetti perversi.