Titolo: Elle
Regia: Paul Verhoeven
Anno:2016
Paese: Francia
Festival: TFF 34°
Sezione: Festa Mobile
Festival: TFF 34°
Sezione: Festa Mobile
Giudizio: 4/5
Michelle è la proprietaria di una
società che produce videogiochi ed è una donna capace di giudizi
taglienti sia in ambito lavorativo che nella vita privata. Vittima di
un stupro nella sua abitazione non denuncia l’accaduto e continua
la sua vita come se nulla fosse accaduto. Fino a quando lo stupratore
non torna a manifestarsi e la donna inizia con lui un gioco
pericoloso.
Il personaggio di Michelle,
interpretato dalla sempre camaleontica Huppert (l'attrice feticcio di
Haneke) è multisfaccettato, rivela e analizza una personalità
complessa che deve fare i conti con il passato e un padre
pluriomicida ora agli arresti che le crea nella sua cittadina non
pochi problemi con l'opinione pubblica. E'amata da tutti ma non sa
amare e questo sentimento sembra ad un certo punto esplodere
diventando il gioco-forza di questa lotta-accettazione in un "gioco"
perverso con uno stupratore.
Ed è proprio con uno "stupro"iniziale
che il funambolico Verhoeven ci immerge fin da subito in un film
complesso, teso e complicato che fa malissimo nella maniera in cui
una donna accetta una condizione di violenza e iniziale impotenza senza saperne o volerne uscire.
La psicologia con cui Elle segue
minuziosamente le scene di pornografia nei videogiochi per cui
lavora, il sadismo che prova a vedere il suo ex marito gongolare per
lei, il piacere che prova con il marito della sua migliore amica,
l'odio e allo stesso tempo il disprezzo per la moglie di suo figlio
che ha avuto un bambino di colore da un altro uomo, tutto sembra poi
esplodere dentro di lei sentendo il bisogno di liberarsi e offrendo
il suo corpo, sacrificandosi come strumento per un carnefice che
sembra rappresentare quasi una sua sorta di nemesi complessa e
variegata.
Elle, diminutivo di Michelle, è un
dramma psicologico, un thriller che colpisce duro e non risparmia la
psiche dello spettatore e della protagonista aggiungendo un altro
duro tassello su come spesso gli stupri vengano ignorati dalle donne
o meglio accettati senza andare a fondo e comprenderne gli effetti collaterali, le conseguenze inattese e gli effetti perversi.