Visualizzazione post con etichetta A Venezia...un dicembre rosso shocking. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta A Venezia...un dicembre rosso shocking. Mostra tutti i post

domenica 3 settembre 2023

A Venezia...un dicembre rosso shocking


Titolo: A Venezia...un dicembre rosso shocking
Regia: Nicolas Roeg
Anno: 1973
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 4/5

A Venezia, durante una vacanza col marito, una donna ha delle visioni sulla figlia da poco deceduta. La coppia fa la conoscenza di due anziane, una delle quali si rivela essere una sensitiva in grado di stabilire un contatto con la ragazza defunta.
 
Nicolas Roeg è sicuramente tra i nomi più importanti di un certo cinema di genere britannico.
Idee molto chiare, temi mai scontati, quella voglia di esplorare i luoghi nascosti dell'anima e un talento incredibile in grado di passare da un genere all'altro esplorando tecniche visive in alcuni casi, come alcune scelte di questo film, ottimali rendendolo quasi un precursore nel suo genere.
E qui si eplora il thriller contaminato da un mordente che nel finale diventa quasi horror contando che per tutta la sua durata si è sempre mosso sul metafisico e sopratutto la parapsicologia.
Trovo delle analogie anche se rarefatte e in piccola forma tra il personaggio della sensitiva cieca Heather e quello della sensitiva tedesca Helga Ulmann di PROFONDO ROSSO.
Entrambe nel bene e nel male sono costrette a misurarsi con la morte, avvertendo e sentendo anche ciò che non vogliono diventando riferimenti e baluardi per i protagonisti.
Mi è venuto un altro accostamento da fare per quel finale davvero top per l'epoca, la figura che miete sangue e vittime e che avrà un confronto con lo stesso John, il dwarf, il quale potrebbe essere una distorsione veneziana del Munaciello napoletano trasformato anche nella letteratura non sempre come qualcosa di positivo ma invece misterioso e segno o premonizione di fatalità.
E' un film ricco di simbolismi dove l'atmosfera a volte risulta determinante più della storia in se che tende ad accovacciarsi quando invece rimaniamo sgomenti di fronte a questa nebbia veneziana e l'aver voluto inquadrare più che i luoghi di maggior successo, quei canali e quelle zone in piena decadenza dove si avverte il sangue e l'humus del film con quella sua aria minacciosa e mortifera.