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venerdì 10 giugno 2011

Bleeding


Titolo: Bleeding
Regia: Charlie Picerni
Anno: 2009
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Un ex ranger dell'esercito è in cerca di vendetta nei confronti di un potente Signore dei Vampiri responsabile dell'uccisione della sua famiglia. Lo aiutano nell'impresa un poliziotto e un prete esperto di armi...

Picerni affida la sceneggiatura a Lance Laine che dopo cinque minuti confeziona un puro pretesto per mostrare 80’di tamarria fine a se stessa.
Questo è The Bleeding ma non è la componente tamarra che mi sconvolge dal momento che spesso sa essere anche divertente e con alcune trovate decenti.
Ci si affida ai vampiri(ma sul modello di quegli sfigati che aspettano solo di ricevere le pallottole) che vanno di moda e alle performance, quella comica di Vinnie Jones(il capo dei vampiri), quella assolutamente inutile del prete Michael Madsen e del protagonista un ibrido di lottatori di wrestling davvero inguardabile con poche espressioni che la dicono lunga su una sua capacità attoriale e sempre più il bisogno da parte di un certo filone di film di puntare su un’idea di estetica(tutto muscoli e poco cervello)per una caratterizzazione quasi assolutamente fisica del protagonista(vedi ad esempio Vin Diesel,Jason Stahman,etc).
In questo film l’azione è la marcia del film e dalla prima scena all’ultima è un continuo di inseguimenti(alcuni così assurdi da rendersi per forza comici)sparatorie e dialoghi improbabili.
Citazioni a nastro da TARANTINO e la famosa scena della spada, a MAD MAX, la saga di BLADE,DAL TRAMONTO ALL’ALBA,XXX,PITCH BLACK,FAST & FURIOUS, insomma qua e là sparso come il prezzemolo c’è proprio di tutto e se possiamo dire che il divertimento in parte è assicurato d’altro canto non è assicurato niente di originale o di personale.
Rimane una rivisitazione del genere senza alcuna aggiunta in cui ci si concentra su alcune scene come quella dell’inseguimento che non sembra mai avere fine, ma non voglio svelare il mistero dietro cui chiunque si sbellicherà dal ridere e dal fattore di violenza che gioca più sull’aspetto provocatorio che su quello che si potrà vedere che risulta davvero marginale a parte forse la carneficina nella discoteca.