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martedì 14 luglio 2020

Calm with horses


Titolo: Calm with horses
Regia: Nick Rowland
Anno: 2019
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 4/5

Ad un uomo viene chiesto di uccidere per la prima volta. Dalla sua decisione dipenderà il futuro della famiglia.

Alcuni film te ne accorgi dal cast, dalla locandina, da qualche faccia abbruttita dai pugni o dalle sostanze, dall'atmosfera generale insidiosa e caotica. L'esordio di Rowland è un dramma sociale che picchia duro, non risparmia e non lesina la violenza ma non ne fa per questo il baluardo.
Il senso del rispetto, la famiglia Devers con tutte le sue magagne, i suoi componenti abbruttiti dalla droga e con rapporti sociali legati agli interessi economici e un'ambientazione che ci porta in luoghi bui dimenticati dall'umanità, lande desolate e campagne irlandesi dove quasi tutto sembra marcio.
Arm rappresenta pur nel suo essere un fisic du role, lo scemo da mandare avanti come un burattino seguendo ordini specifici e rimanendo l'unico in grado di avere un vero dramma personale con cui combattere per tutto il film, dovendo scegliere se fare o meno la cosa giusta, un vero bruto dal cuore tenero. Il senso di sotto pressione e difficoltà a cui viene esposto Arm, il quale anche lui lotta quotidianamente con i suoi demoni personali e un fratello che lo costringe a fare quello che vuole, mi ha ricordato un altro personaggio così intenso e chiamato a una performance gigantesca ovvero
Jacky Vanmarsenille interpretato da Matthias Schoenaerts in Bullhead.
Calm with horses alterna sempre calma e tempesta, figli disabili e cavalli contro un mondo di criminali che il cinema nonostante abbia affrontato molte volte in precedenza riesce sempre a prendere delle pieghe diverse e spesso con quei particolari intensi e originali. La violenza è brutale e la storia narra comportamenti estremi, compresa la pedofilia, ma non lesina quella ricercata dolcezza e spontaneità nei gesti che quando arriva sembra deflagrare quell'ordine e quel caos così ben costituito e mantenuto dai suoi membri.