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lunedì 30 dicembre 2019

Fabbrica di cioccolato(2005)


Titolo: Fabbrica di cioccolato(2005)
Regia: Tim Burton
Anno: 2005
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Charlie Buckett è un ragazzino poverissimo che vive con i genitori ed i nonni in una stamberga fatiscente di una cittadina della provincia americana, nella cui skyline svetta l'immensa fabbrica di cioccolato del misterioso Willy Wonka, il cioccolataio più famoso del mondo, che non esce mai dal suo possedimento. Un giorno Wonka dà notizia di un concorso che permette ai vincitori di visitare la fabbrica…

Con tutto il bene e l'amore che si possa provare per quel grandissimo artista che ha saputo dare struttura, corpo e spessore al fantasy, è difficile perdonare un remake che nessuno voleva, dal momento che spero fino alla fine che sia stato solo un film su commissione e non per il volere personale di cimentarsi al cospetto dell'unico WILLY WONKA E LA FABBRICA DI CIOCCOLATO del '71 diretto da Mel Stuart con l'unico cioccolataio che verrà sempre ricordato nella storia del cinema ovvero l'ambiguo Gene Wilder. Il film del 2005 fa parte di quelle operazioni commerciali che riprendono i classici e li riplasmano con tanti colori in più ed effetti speciali a profusione.
La magia del film di Stuart era semplicemente quella di aver dato estro ad un personaggio molto complesso e difficile da comprendere fino alla fine, con una bipolarità alla base capace di far scomparire il sorriso a qualsiasi bambino che si trovasse tra i piedi nel paese dei balocchi.
Wilder aveva questo dono, Deep ha più quello del trasformista della maschera e del make-up piuttosto che non gli intenti e la caratterizzazione del personaggio.
Burton ha fatto un lavoro come fanno gli scolaretti intelligenti, di fatto cambiando pochissimo ma adattando in chiave post-moderna un classico degli anni '70.
Se dal punto di vista del coinvolgimento il film è minore rispetto all'originale, a cercare di arricchire con qualche trucco speciale, la sceneggiatura cerca di puntare il dito e criticare l'eccesso in tutto e per tutto dei giovani ragazzi in particolare quello audiovisivo tutto iper colorato e iper rumoroso.