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mercoledì 1 luglio 2020

Famosa invasione degli orsi in Sicilia


Titolo: Famosa invasione degli orsi in Sicilia
Regia: Lorenzo Mattotti
Anno: 2016
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Il cantastorie Gedeone e la sua giovane assistente Almerina raccontano a un vecchio orso, svegliato dal letargo, di come il re degli Orsi Leonzio un tempo perse suo figlio Tonio, rapito dagli umani, e di come lo ritrovò invadendo la Sicilia.

Il film Di Mattotti è davvero un esempio di come continuare a credere di poter vedere realizzato un sogno. Sei anni di complesse strategie per trovare una forma visiva che potesse essere congeniale all'opera. La complessità nell'avere i diritti da parte della vedova Buzzati, una complessa produzione che sapeva benissimo di rischiare e osare molto puntando su un'opera dal forte profilo autoriale e senza dubbio con una narrazione complessa e un ritmo dinamico.
La storia come i racconti iniziali di Gedeone e figlia che cercano di animare con balletti e teatralità le loro storie, sono uno squarcio, una metafora politica e sociale su quanto uomini e bestie in realtà abbiano molti elementi in comune e di come entrambi possano prendere il meglio e il peggio dagli altri. Orsi che giocano a fare i re, impartendo norme, perdendo la calma, inseguendo figli in bische clandestine, rimanendo annoiati e spossati su una poltrona.
Maghi e indovini umani che cercano di mantenere un equilibrio in un mondo principalmente minato da interessi privati e strategie di supremazia e controllo sulla massa. E poi c'è la Fiaba, l'altro pezzo forte dell'opera di Mattotti dove fanno capolino orchi, gatti enormi, le battaglie con gli orsi che scendono dalle montagne e invadono il regno dell'uomo per riparare un torto subito, l'amore, la curiosità per il diverso, la compassione e infine un'integrità tra uomini e animali che semplicemente non potrà mai esistere.
Renè Aubry ci delizia con una soundtrack stupenda, come è suo solito fare, i colori e le forme del film creano una galleria di quadri dechirichiani, la meraviglia accompagna lo spettatore in un universo magico e accogliente, dai colori sgargianti e il gusto un po’ retrò, in cui è possibile perdersi e poi ritrovarsi senza esitazione