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venerdì 2 agosto 2019

Drive


Titolo: Drive
Regia: Nicolas Winding Refn
Anno: 2011
Paese: Usa
Giudizio: 5/5

Driver (non ha un nome) ha più di un lavoro. È un esperto meccanico in una piccola officina. Fa lo stuntmen per riprese automobilistiche e accompagna rapinatori sul luogo del delitto garantendo loro una fuga a tempo di record. Ora Driver avrebbe anche una nuova opportunità : correre in circuiti professionistici. Ma le cose vanno diversamente. Driver conosce e si innamora di Irene, una vicina di casa, e diventa amico di suo figlio Benicio. Irene però è sposata e quando il marito, Standard, esce dal carcere la situazione precipita. Perché Standard ha dei debiti con dei criminali i quali minacciano la sua famiglia. Driver decide allora di fargli da autista per il colpo che dovrebbe sistemare la situazione. Le cose però non vanno come previsto.

Drive è il miglior film di Refn. Un cult che seppur debitore di tanti altri film e con un plot abbastanza scontato, riesce a fuggire da tutti i clichè e gli stereotipi risultando un film estremamente affascinante, maturo, violento (caratteristica del regista) e patinato.
Ha lo stesso effetto di un incidente in un cocktatil di generi e citazioni, un mix di emozioni contrastanti in un film potente dall'inizio alla fine.
Un film che sembra un miscuglio guidando tra gli anni '80 e il post moderno, con un cast brillante di grandi nomi, una regia attenta e tanti preziosi particolari e scene madri indimenticabili.
Refn andrà ricordato come l'unico grande regista in grado di far recitare in maniera passionale e muta un attore inespressivo come Gosling.
La trama di Drive come dicevo è semplice, la sinossi non nasconde nessun plot twist fra le sue pieghe, una sceneggiatura che probabilmente lasciata nelle mani di altri registi sarebbe diventato l'ennesimo film già visto ma che Refn dimostra ancora una volta la sua bravura dietro la macchina da presa, mettendo il suo stile al servizio della trama. Ecco quindi che lo spettatore si ritrova una pellicola con pochi dialoghi e lunghi sguardi, dove le riprese sono sempre curate in maniera maniacale senza lasciare mai nulla al caso.
Il ritmo è lento, risultando proprio come un punto di forza soprattutto nel genere che poi rimanda in tutto e per tutto all'action pronto ad esplodere in attimi di violenza inusitata.
Senza contare una colonna sonora curata da Cliff Martinez che è subito entrata nella playlist delle soundtrack più belle di sempre.