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venerdì 9 gennaio 2015

Theory of Everything

Titolo: Theory of Everything
Regia: James Marsch
Anno: 2014
Paese: Gran Bretagna
Festival: TFF 32°
Giudizio: 2/5

Il film racconta la straordinaria ed edificante storia di una delle più grandi menti viventi del mondo, il rinomato astrofisico Stephen Hawking, e di due persone che contro ogni probabilità hanno sfidato gli ostacoli più imponenti con il loro amore.

Di solito ho una certa allergia quando mi avvicino ai biopic, soprattutto quando dietro c'è una importante casa di produzione.
Però c'è anche un regista che finora, forse per la filmografia controversa, si è sempre tenuto un posto in disparte, senza diventare mai un impiegato delle mainstream.
La Teoria del tutto è un film anticonvenzionale nel senso che punta maggiormente sul lato umano di Stephen e sul disturbo neurologico piuttosto che sulla carriera scientifica.
Una scelta coraggiosa e che devo dire ho molto apprezzato.
Marsch riesce in un compito arduo, complice una squadra di attori perfetta e senza nessuna lacuna nello script. Riesce a commuovere descrivendo la vita e le gesta di un uomo che non ha mai rinunciato ad abbandonarela speranza e i suoi obbiettivi scientifici.
Una storia dolorosa e drammatica, ma che punta sulla speranza, riuscendo a disegnare alcune scene e alcuni momenti della vita di Hawking che non possono che far riflettere sul destino e la scelta coraggiosa di un uomo e delle donne nonchè gli amici che sono entrati nella sua vita.
Puntare sui sentimenti contando che la decadenza fisica può nutrire scarso interesse, diventa quell'ago della bilancia che Marsch sfrutta bene, alternandole durante tutto l'arco del film.
Eddie Redmayne poi nei panni dell'astrofisico che ha cambiato la logica e il pensiero globale regala una performance davvero toccante e intensa.