Titolo: Dig two graves
Regia: Hunter Adams
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Dopo che Jacqueline Mather perde il
fratello annegato in un misterioso incidente, la ragazza riceve la
visita di tre distillatori clandestini che si offrono di riportare il
fratello in vita, ma ad un macabro prezzo. Quando la storia oscura
del nonno, lo sceriffo Waterhouse, viene portata alla luce, anche le
vere intenzioni dei distillatori clandestini vengono alla luce.
Dig two graves come per A
monsters calls è di nuovo
un interessante film di formazione con un target variegato che unisce
adulti e ragazzi senza però riuscire ad essere fortemente d'impatto
per nessuno dei due.
Un thriller sovrannaturale che parla di
cammino di redenzione, viaggio di formazione e una sfida da parte di
una ragazzina di spingersi al di là delle tradizionali regole per
far resuscitare il fratello affidandosi a personaggi che sembrano
usciti da una fiaba di Dickens.
Adams fin da subito mostra il suo mondo
a metà tra realtà e mistero dove le magie si trasformano a seconda
degli usi e delle tradizioni degli abitanti del luogo (i tre bifolchi
rendono bene questa dimensione a metà tra il fascino e la scoperta
ma soprattutto la paura del sacrificio) e Jacqueline è perfetta nel
dare vita e voce alle difficoltà e alla paura di affidarsi a degli
adulti sconosciuti che non siano il nonno di riferimento (un
grandissimo Ted Levine).
Dig two graves è un indie anomalo, un
film interessante che inciampa in alcuni momenti per forzature legate
al reparto della scrittura, qualche momento debole che rischia di
annoiare soprattutto quando ripete quanto già detto ma riesce ad
essere un quadro e un racconto di formazione assolutamente anti
commerciale e senza dover strizzare l'occhio a nessuno liberando
Adams è mettendolo a raccontare ciò che vuole senza bisogno di
cercare happy ending sensazionalistici o quant'altro.