Titolo: Justice League-Dark Apokolips
War
Regia: Christina Sotta, Matt Peters
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Dopo gli eventi di Justice League: War,
Darkside lancia un secondo e definitivo attacco alla Terra.
Constantine, Superman e Raven sono i tre eroi che si incaricano di
radunare gli eroi, e non solo, terrestri per respingere l’invasione
da Apokolips.
Il seguito di Justice League-Dark non
poteva essere più epico di così.
Un finale di stagione dopo ben 15
lungometraggi animati e un percorso durato 7 anni.
I prodotti in assoluto più
interessanti della Dc difatti sono sempre stati questi lungometraggi
d'animazione in grado di approfondire le gesta e il nutrito universo
di personaggi a differenza dei film veri e propri che seppur con
qualche eccezione sono sempre stati dei giocattoloni pieni di
effetti speciali e con storie davvero banali e inconsistenti.
Dark Apokolips War è il trentottesimo
lungometraggio del filone dei DC Universe Animated Original Movies e
del quindicesimo appartenente al DC Animated Movie Universe,
l’universo condiviso inaugurato da Justice League-The Flashpoint paradox del 2013, di cui rappresenta, per l’appunto, il capitolo
conclusivo.
In Apokolips War la premessa è una
sola: muoiono tutti e male tra atroci sofferenze, sbudellamenti,
smembramenti, esplosioni. Di fatto è la risposta Dc a Avengers-Endgame ma molto più cattiva e con una dose di violenza mai vista
prima e un tasso gore davvero peculiare per un ecatombe che abbraccia
tutti. Compaiono tutti gli eroi apparsi nei film precedenti, svariati
mondi dove essi risiedono, la Terra viene conquistata da Darkseid e
dal suo esercito di parademoni, Batman ad esempio diventa una figura
infernale, il braccio destro e il consigliere dell'antagonista.
L'atmosfera è buia e apocalittica, tutti hanno perso la battaglia
dopo quella presenza di un balzo temporale che riesce a spiazzare lo
spettatore, proiettandolo nel bel mezzo delle conseguenze della
sconfitta subita dalla Justice League, e l’opprimente atmosfera di
sconforto e disfatta che accompagna la visione fino ai titoli di
coda.
La narrazione, il passare da un mondo
all'altro, la direzione di un comparto così vasto di personaggi, fa
in modo che l’attenzione dello spettatore venga tenuta
costantemente viva da un ritmo incalzante ed equilibrato, che riesce
a creare un crescendo di epicità e drammaticità lodevole. Il tutto
culmina poi in un finale davvero tragico e inaspettato, in contro
tendenza con quanto questo genere di storie ci hanno abituati ad
aspettarci e contribuendo ad una sceneggiatura scritta per l'appunto
senza i soliti happy ending dei super eroi ma lasciando per fortuna
l'amaro in bocca.