Titolo: Oujia-L'origine del male
Regia: Mike Flanagan
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Nella Los Angeles del 1965, una madre
vedova e le sue due figlie introducono un nuovo trucco alle loro
consuete frodi spiritiche per ravvivare l'attività di famiglia,
finendo per attirare senza volerlo un autentico spirito maligno nella
propria casa. Quando la figlia più giovane viene posseduta
dall'implacabile entità, questa piccola famiglia dovrà fare i conti
con paure inimmaginabili per poterla salvare e rispedire il suo
possessore nell'aldilà.
Ouija all'apparenza sembra solo un
gioco rivelando invece una componente spiritica che diventa in questo
caso l'espediente su cui ingranare l'elemento di forza e cercando di
spaventare con tecniche e strumenti ormai ampiamente abusati.
L'origine del male in realtà crea un
enorme sbadiglio in chi cerca anche solo lontanamente uno spiraglio
per poter vedere qualcosa che riesca a creare tensione e generare
seppur in modo limitato un'atmosfera soddisfacente.
Nulla di tutto ciò. Oujia entra nel
filone degli horror moderni e commerciali che non vanno mai a fondo,
creando una storia banalotta e prevedibile anche se in questo caso
almeno il finale sembra dare qualche piccola soddisfazione.
Il nucleo familiare senza padre in cui
le due figlie per sbarcare il lunario ed aiutare la gente al lutto
fingono di evocare gli spiriti dei loro cari defunti seppur non
originale può rivelare spiragli coinvolgenti.
Se non è l'originalità la nota di
questo film, non lo sono nemmeno i jump scares e alcune trovate che
sembrano macchinose per far confluire la storia verso una
drammaticità più che telefonata (e parlo ovviamente delle ossa
umane trovate come sempre nella cantina).
Flanagan è un regista che ci sa fare,
ha dimostrato talento dirigendo film che all'apparenza potevano
sembrare banali ma che hanno dimostrato di avere spessore e coraggio.
Purtroppo Oujia forse perchè una sorta di merchandasing e perchè
doveva mantenere una certa struttura senza la possibilità di
metterci nulla di nuovo, paga un duro prezzo che viene, come dicevo
prima, salvato dall'essere un disastro totale per il colpo di scena
finale.