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mercoledì 7 marzo 2018

Veronica


Titolo: Veronica
Regia: Paco Plaza
Anno: 2017
Paese: Spagna
Giudizio: 3/5

Madrid, 1991. Una ragazza adolescente si ritrova assediata da una forza soprannaturale malvagia dopo aver giocato a Ouija con due compagni di classe.

Ormai il sotto filone dell'horror sulle possessioni ha raggiunto una filmografia sconfinata soprattutto se si pensa ai prodotti americani spesso abbastanza simili, quasi tutti ridicoli e con pochi spunti originali alla base.
Paco Plaza per chi non lo conoscesse è uno dei nomi più interessanti del panorama spagnolo spesso in coppia con Jaume Balaguero.
Questo suo sconfinamento sulla possessione peraltro legata ad un gioco che tiene intrappolate altre citazioni e similitudini riesce nonostante tutto a sganciarsi in maniera abbastanza astuta da altri prodotti commerciali per una messa in scena e una psicologia dei personaggi attenta e funzionale.
Certo non gridiamo al capolavoro ma non doveva e non voleva esserlo. Si apre in medias res mostrandoci di fatto il finale e narrando poi tutta la vicenda che gioca bene le sue carte partendo anche dalle location su cui si concentra (casa, scuola, bar) in uno scenario urbano che ormai grazie al cinema spagnolo conosciamo piuttosto bene.
Veronica è una storia di formazione in un ambiente e una vicenda che riesce ad essere molto realistica soprattutto nella parte in cui proprio la protagonista deve prendersi cura dei fratelli senza però di fatto sostituirsi alla madre. Con una bella scena in cui ci viene mostrata l'eclissi lunare che converge dal punto di vista filologico sulla narrazione fanno capolino in questa tragedia che consumiamo lentamente pur sapendo come andrà a finire, una suora che pur esagerata nella caratterizzazione (suor "morte"non vedente, che fuma e sente le presenze) riesce ad ampliare quella sorta di atmosfera da brivido che tocca i punti più alti con la comparsa del padre defunto della ragazza.
Una messa in scena forte per uno stile libero e selvaggio con un ritmo ben bilanciato, attrici in parte (ottimo il lavoro con l'adolescente e i bambini) e alcuni twist soprattutto finali decisamente efficaci per una vicenda che parte da alcuni casi veri e risolti dalla polizia verificatisi nei quartieri operai della capitale spagnola negli anni '90
Plaza conferma il suo talento e la capacità di muoversi nel sotto genere senza difficoltà, certo non raggiungendo i fasti del capolavoro di REC ma rimanendo una promessa e uno dei registi indiscussi del new horror europeo soprattutto spagnolo in questo caso regalandoci un'altra riflessione e metafora di come in fondo l'idea che tutti i demoni e le creature temibili nascano prima di tutto nel cervello umano.