Titolo: Eternals
Regia: Chloe Zhao
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Nel cinquemila avanti Cristo, gli
eterni giungono sulla Terra dal loro pianeta natio di Olympia, a
bordo dell'astronave Domo. Sono dieci emissari di dèi cosmici dalle
proporzioni inconcepibili: i celestiali. Il loro compito è debellare
i mostruosi devianti e proteggere gli umani, senza però guidarli né
aiutarli in alcun altro modo, lasciando loro compiere ogni sorta di
orrore storico. Gli eterni hanno dalla loro straordinari poteri:
alcuni sono guerrieri altri hanno doti più mentali, di controllo
della materia, di genio scientifico o di capacità illusorie.
Sconfitti i devianti, al tempo dell'arrivo dei conquistadores in
America, i dieci eterni si dividono e prendono strade diverse, ma
quando i devianti misteriosamente ritornano ecco che anche gli eterni
devono riunirsi per combatterli. Le cose però non sono semplici come
sembrano...
C'è da dire una cosa. Anche se
Eternals non riesce ad essere epico come vorrebbe, nel finale apre
ormai ad un world building Marvel che sembra non avere mai fine
immettendo personaggi importantissimi e allungando così una
filmografia che sembra non avere fine. Dane Whitman aka il cavaliere
nero e Starfox. Una bella botta direi contando il peso complessivo
che ricoprono i due personaggi. Per quanto concerne gli Eterni e i
Vendicatori.
Eternals è un film che vorrebbe essere
complesso in diversi passaggi senza però riuscirci per quella
difficoltà di mischiare mito e fumetto, storia dell'uomo e le
contraddizioni che lo governano.
Il potere degli Eterni ma allo stesso
tempo i loro limiti nel dover obbedire ad un entità più grossa di
loro e infine ad un complotto che dovrà dividerli per vedere chi
opterà per fare la scelta giusta.
Il 25° film della Marvel non poteva
essere più ambizioso ponendo delle sorta di divinità ad andare a
spasso nel tempo per settemila anni raccontando peregrinazioni in più
di 130 location.
Jack Kirby deve aver strizzato molto
l'occhio alla tragedia, al mito greco, a questi dei coraggiosi ma
allo stesso tempo capricciosi e arroganti. In tutto questo mostrando
la prima coppia gay dell'universo Marvel.
Al di là di queste aperture che pur
facenti parte di una post modernità matura e che sinceramente
condivido appieno, mostrano al contempo il limite di altri paesi che
ne hanno negato la proiezione, sembra a volte issarsi per catalizzare
l'attenzione su questo tipo di elementi tralasciandone altri molto
importanti. Eterni, Celestiali, Devianti. Molte diversità, tante
modalità che sembrano intrecciarsi e in cui la cosmopolita Zhao ci
illustra il più grande cast di nuovi personaggi del MCU fino ad oggi
in un film e allo stesso tempo anche unico perché il gruppo è
composto da un numero uguale di uomini e donne, ed è il cast più
internazionale e diversificato fino a oggi.
Per quanto concerne il ritmo e il
montaggio il film spesso e soprattutto nel secondo atto perde
quell'atmosfera e quella tensione minando la storia e spostandosi da
una location all'altra in alcune sotto trame davvero ingenue e
noiose. Recupera con polso e sostanza nel terzo atto, nel tradimento
di Ikaris, nella trasformazione e nella presa di coscienza del
deviante Kro (anche se viene sconfitto in maniera troppo frettolosa)
e nel rendere Druig l'eterno in assoluto più complesso e
affascinante interpretato da un attore che stimo moltissimo come
Barry Keoghan.
L'idea infine di un dio, se così
possiamo chiamarlo, come Arishem il giudice, che muove i destini e
gli obbietti degli eterni e non solo, come pedine per i propri scopi
personali e il suo ego, non è affatto male, diciamo che si affaccia
alla maggior parte delle storie di religioni dei monoteismi.