Titolo: Exorcism of Emily Rose
Regia: Scott Derrickson
Anno: 2005
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Giudizio: 3/5
Una giovane avvocatessa, single e infelice sia della sua vita personale sia del suo lavoro, si trova confrontata a un caso molto difficile: deve difendere un prete dall'accusa di aver causato la morte di una giovane ragazza durante un esorcismo.
La pellicola si ispira ad una vicenda realmente accaduta nel 1976 ad una ragazza tedesca, Anneliese Michel, morta in seguito ad un esorcismo. Derrickson non è l'unico che si è interessato alla vicenda infatti l'anno dopo arriva Requiem diretto da Hans-Christian Schmid.
L'idea di base è interessante, unire il thriller con la vicenda del processo e in maniera parallela seguendo la vicenda e gli sviluppi della povera ragazza.
Derrickson e gli sceneggiatori riescono a creare una storia che regge bene senza particolari guizzi ma almeno non è la noia a fare da padrona anche se purtoppo la materia teologica come quasi sempre in film concernenti gli esorcismi non viene assolutamente approfondita e così lo spettatore rimane a sondare il bagaglio horrorifico che il film anche se in maniera traballante riesce comunque a mantenere.
Purtoppo è un peccato cercare di sensibilizzare e smuovere le coscienze su un fenomeno su cui non si hanno mai avuti riscontri oggettivi a parte le sequele di racconti di Amorth e gente varia.
L'elemento interessante in questa pellicola è il fatto che insieme al prete che svolge l'esorcismo ci sia anche un uomo di scienza, lo psichiatra, che dovrebbe assistere insieme ai collaboratori dell'esocrcista in modo tale da decretare se alcuni comportamenti o anomalie vanno fatte risalire a disturbi psichici.
Naturalmente anche l'interessante contributo che questa news poteva intraprendere viene smorzato quasi subito in modo da rendere la vicenda un caso giudiziario in cui l'avvocatessa di base dovrà confrontarsi con le manifestazioni...
In conclusione un film gradevole ma niente di particolarmente interessante.
