Titolo: Pietà
Regia: Kim Ki-Duk
Anno: 2012
Paese: Corea del Sud
Giudizio: 4/5
Al soldo di un potente strozzino, Gang-do è un uomo
crudele e violento che si occupa di recupero crediti e che non esita a
ricorrere a qualsiasi mezzo pur di avere i soldi che gli son dovuti. Un giorno,
all'improvvisio,una donna gli si para di fronte, sostenendo di essere sua madre
e chiedendogli perdono per l'averlo abbandonato. Dapprima sospettoso, l'uomo si
convincerà della sincerità della donna: ma questa porta con sé un grande e
doloroso segreto.
Pietà è una cornice magnifica e permeata di significati
ma non è un capolavoro soprattutto se andiamo a scandagliare la folta
filmografia del talento coreano.
In esso si addensano vari temi cari al regista e il suo
bisogno di comunicare con le immagini senza dover mai spiegare più di tanto
cosa succede.
Ancora una volta non ci sono eroi e non ci sono solo
vittime. Esistono una pluralità di aspetti che vengono resi al meglio ed
esasperati, come in alcune scene, all’ennesima potenza.
Il bisogno di essere perdonati, di perdonare, di amare e
di sentirsi vicino a qualcuno sembrano sempre più tematiche vuote all’interno
di una società capitalista che non riesce a fermarsi un minuto.
E’così la celebre raffigurazione di Michelangelo diventa il
sinonimo di un rapporto vizioso e dolcissimo.
Una vendetta narrata in modo piuttosto originale senza
mai perdere di tono ma anzi accentuando i temi portanti della storia che
riportano ad un triangolo di vita, morte e denaro, che sono come una catena di
montaggio, gli accordi su cui si dipana la storia.
Interpretazione splendida di Jo Min-Su al suo primo film,
riesce in modo eccezionale anche a fotografare una Seoul quasi abbandonata, una
sorta di spazzatura tecnologica in cui chiunque cerca di arrabattarsi qualcosa
e sfuggire agli strozzini.
La vendetta e la pietà non sono forse mai state
inquadrate in una cornice così ricca di simboli e rimandi.
Un regista che conferma il suo talento, il suo bisogno di
ricorrere alla settima arte per mostrare i suoi valori e la sua intima visione
della pietà e della vendetta, due nodi che non intendono slegarsi.