Titolo: Terrificanti avventure di
Sabrina
Regia: AA,VV
Anno: 2018
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 10
Giudizio: 2/5
Studentessa di liceo nella città di
Greendale, la sedicenne Sabrina Spellman vive la quotidianità di una
teenager come tante, divisa tra primi amori, amicizie di banco e
piccole rivalità scolastiche. Solo che Sabrina non è una teenager
come le altre: è una strega, o meglio un'apprendista strega, alle
prese con poteri non ancora perfettamente controllabili. E tutto il
mondo intorno a lei, fatta eccezione per l'ignaro fidanzatino Harvey
Kinkle, appartiene al mondo dell'occulto: suo padre è uno stregone,
le zie Hilda e Zelda sono streghe e anche il gatto nero di casa,
Salem, non è propriamente un felino normale. Nata nel 1962 dalla
penna del fumettista Dan Decarlo, su soggetto di George Gladir, la
bionda Sabrina è stata uno dei personaggi di punta dei fumetti
Archie Comics, prima di diventare, nel corso degli anni Novanta, un
grande successo in tv.
Ormai Netflix è una potenza difficile
da contrastare.
Anno dopo anno, il livello di serie e
film, nonchè prodotti rivolti ad altre categorie e target di
qualsivoglia genere è quasi illimitato con sorprese e delusioni di
cui la serie in questione rimane una bella via di mezzo.
In realtà il peso specifico di questa
serie è rivolto al target con cui entra in comunione, per cui verrà
amato alla follia da un certo tipo di pubblico, quello teen con
l'amore per le Wicca e limitato nella sua sete di sapere e su cosa
dovrebbe prendere le distanze. I fan del genere come me, rimarranno
colpiti dalla messa in scena, da qualche scena splatter, da Satana
mostrato col contagocce in forma caprina pieno di sangue e simboli
sul corpo, ma in poche parole in qualcosa che potremmo montare in tre
minuti contro le quasi dieci ore della piccola mini-serie.
Per il resto è una cozzaglia di
elementi che unisce, SABRINA VITA DA STREGA, BUFFY e STREGHE.
Decisa a soddisfare un pubblico più
smaliziato del precedente, i millenial sono affamati nonchè saturi e
allo stesso tempo lacunosi nell'essere piombati nell'era Netflix che
io ribattezzo supermercato dove puoi trovare quello che vuoi ma devi
saper scegliere.
I millenial non sanno scegliere.
Fagocitano ciò che gli viene dato e ciò che loro vogliono vedere
rompendo una regola sacra del cinema.
Roberto Aguirre-Sacasa, unica vera new
entry della serie, cerca nel suo di infilare squarci dark e i
dialoghi sembrano molto moderni anche quando risultano esagerare
nella loro vena citazionista che parla per l'appunto di un mondo che
la serie in questione non conosce (Cronemberg, Aleister Crowley, solo
per fare due importanti esempi) rendendo la scelta discutibile a meno
che non sia un tentativo di far emergere un interesse per i sopra
citati dai millenial (che non credo funzioni)
Un altro aspetto che ho trovato
disfunzionale nella narrazione e legato alla causa effetto che qui è
giocata malissimo nel senso che qualsiasi mistero o dubbio viene
immediatamente risolto senza enigmi o senza quella suspance che ci si
potrebbe aspettare.
Il finale è troppo spiccio con
l'arrivo delle 12 streghe che dovrebbero sconvolgere tutto e l'unica
nota positiva è che Sabrina alla fine sceglie il male, come
dimostrazione che nonostante l'happy ending che non manca, alla fine
una strega (come qui viene intesa secondo la tradizione delle streghe
"cattive") sceglie consapevolmente la sua vera natura.