Titolo: Shrine
Regia: Jon Knautz
Anno: 2010
Paese: Canada
Giudizio: 3/5
Dopo che un cittadino statunitense risulta scomparso da
un viaggio in Europa, un gruppo di giornalisti indaga su una pista misterica
circa la presenza di alcune sette secolari in Polonia, in particolare in una
antica comunità rurale chiamata Alwainia. Le indagini, inizialmente
caratterizzate da un alone di scetticismo, si rivelano avere un fondo di
verità: il passato del villaggio è contornato da sparizioni, cronache di
sacrifici umani e una misteriosa setta dietro tutto ciò. Quando i giornalisti
approfondiscono le indagini e si avvicinano a scoprire la macabra verità che si
cela dietro Alwainia e i suoi abitanti, inizia la caccia all'uomo da parte di
alcuni sconosciuti, forse proprio i facinorosi settari, che porta il gruppo a
scappare da ogni persona, possibile complice o appartenente alla misteriosa
setta.
C’è una scena che sfrutta magistralmente la suspance a
circa metà film.
Per il resto la pellicola pur non essendo originalissima
(ma oramai sono poche quelle che riescano ad esserlo al 100%), brilla in alcuni
momenti di luce propria.
In questa scena comunque una ragazza entra in una sorta
di nebbia e precipita così in mezzo alla desolazione più totale. Ad un tratto
vede una statua di pietra raffigurante una creatura spaventosa.
Non voglio fare spoiler in questo caso e quindi non dirò
nulla di più ma alla fine SHRINE ha diversi fattori che gli danno quella marcia
in più rispetto a tanti altri fratelli contemporanei.
Innanzitutto la regia. Knautz forse quasi nessuno lo
conoscerà, aveva esordito con quella chicca sopraffina che rispondeva al nome
di JACK BROOKS MONSTER SLAYER. In secondo luogo la mistura come dicevo prima di
sotto-generi, passando dalla crudeltà della religione per arrivare agli orrori
del soprannaturale .
Alla fine il risultato c’è. Difetta ancora di esperienza
e quant’altro ma di certo Knautz è uno da tenere sott’occhio.