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mercoledì 30 dicembre 2015

Victoria

Titolo: Victoria
Regia: Sebastian Schipper
Anno: 2015
Paese: Germania
Giudizio: 4/5

Victoria, una ventenne spagnola che vive da qualche tempo a Berlino, incontra fuori da un locale notturno Sonne e i suoi amici. Sono berlinesi 'veri', così si definiscono e possono mostrarle la città ignota agli stranieri. Victoria li segue divertita fino a quando qualcuno si fa vivo per esigere dal gruppo un credito

Le riprese della copia definitiva sono iniziate alle 4.30 del mattino e sono terminate alle 6.54 senza soluzione di continuità.
Sturla Brandth Grǿvlen è un operatore probabilmente importante quanto Schipper alla sua opera prima. Sfide come queste non sono tante e non passano inosservate soprattutto quando si ha il sentore che possano essere dei fiaschi e che non riescano a vincere la scommessa.
Victoria e il gruppo di berlinesi ci sono riusciti.
Ovvio alcuni momenti sono dilatati troppo, alcune forzature sembrano accendere troppo velocemente alcuni cambiamenti della pellicola che possono sembrare esagerati. Ci sono dei discutibilissimi vuoti e delle incronguenze incredibili forse dovute ad una drammaturgia carente che non ha puntato molto sulla sceneggiatura.
Nel complesso però ci sono tanti e squisiti elementi di questo film passato inosservato presso molti festival che faranno girare la testa agli amanti di cinema come un girotondo di generi capace di travolgere per l'estrema fluidità con cui è stato progettato.
Un cast in cui alcuni giovani volti sono noti solo per indie autoriali apparsi in sporadici festival come KING SURRENDER o WE ARE FINE.
Victoria perde forse parte della sua preziosità della sua incredibile ingenuità e freschezza proprio quanto si trasforma in un action tirando fuori troppo le palle e volendo diventare straordinariamente drammatico.
Nella sua notte di incontri Victoria travolge e lascia sempre in una strana atmosfera, proprio perchè nella sua ingenuità sembra sempre essere sul punto di diventare la vittima sacrificale di questo gruppo di ragazzi affamati di vita e di illusioni.
Schipper dimostra di saper giocare bene con la suspance, regalando un film che in un piano sequenza di più di due ore non perde mai di vista l'obbiettivo e crea una miscela di elementi e empatia verso tutta la "banda" davvero irresistibile.
Victoria proprio in questo blocco unico diventa un gioco forza di incredibile impatto e realisticità.