Visualizzazione post con etichetta Beyond the gates. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Beyond the gates. Mostra tutti i post

sabato 2 settembre 2017

Beyond the Gates

Titolo: Beyond the Gates
Regia: Jackson Stewart
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Due fratelli da tempo lontani si riuniscono nel negozio di video del padre da poco scomparso per liquidarne la proprietà e venderne i beni. Mentre si muovono all'interno del locale, trovano un gioco da tavolo che contiene un misterioso legame con la scomparsa del padre e che ha letali conseguenze per chiunque vi giochi.

Negli ultimi anni sia nel fantasy che nell'horror c'è una sorta di nostalgia generale che tradotto significa ributtarsi nel passato per cercare di sfruttare così appieno la tecnologia.
Beyond the Gates come tanti suoi simili appartiene proprio a quel filone anni '80 così spaventosamente affascinante e dalla fotografia coloratissima che gioca tutto sulla dualità di colori, il blu e il viola, e che già dalla locandina sembra così maledettamente affascinante.
In realtà non è affatto così.
Macchina del fumo, vhs, una casa che ricorda EVIL DEAD e tanta gavetta per l’opera prima di Jackson Stewart. Classe 1988, non a caso è stato il collaboratore di Stuart Gordon e si vede per come cerca di assimilare dal maestro l'atmosfera e una certa idea di ritmo e montaggio. I riferimenti poi a detta del regista sono ancora più colti e vanno a prendere indietro dai nostri maestri del cinema gotico Bava e quelli successivi dove Fulci spadroneggia.
Un twist di elementi che trovano la materia che Stewart purtoppo non riesce a giocare bene, con diversi momenti morti tra i protagonisti, un cast che purtroppo mostra dei limiti importanti e un'alchimia e qualche twist che sono quasi solo merito della colonna sonora ma non di certo delle scelte narrrative. Con una sceneggiatura così povera e senza guizzi, le prove diventano tutte incredibilmente banali e telefonate, con un ordine proprio in questo videogioco e in questa serie di eventi e sfide che anzichè diventare la parte più sanguinolenta, diventano in alcuni momenti quasi tragicomica per come gli attori non riescano a dare una performance soddisfacente.

Un'opera che potrebbe presto diventare cult per i nostalgici che si accontentano della messa in scena, che qui non sembra fare una piega, a dispetto delle idee e di una storia appena accattivante.