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domenica 20 marzo 2011

Adress Unknow-Indirizzo Sconosciuto

Titolo: Adress Unknow-Indirizzo Sconosciuto
Regia: Kim Ki-Duk
Anno: 2001
Paese: Corea del Sud
Giudizio: 4/5

La madre di Chang-guk scrive da anni al padre del ragazzo, un soldato di colore statunitense, senza ricevere risposta; la donna convive con un commerciante di carne di cane, che dà lavoro a Chang-guk nel suo mattatoio di fortuna. Jihum è figlio di un orgoglioso reduce della guerra di Corea, invalido in perenne attesa di un riconoscimento dal governo. Eunok, di cui Jihun è innamorato, è una studentessa cieca da un occhio che otterrà "aiuto" da un militare yankee... Nel suo film forse più lucido, Kim mostra un'umanità quasi bestiale, umiliata dalla guerra e dalle basi americane, capace di sfogarsi solo nella violenza (anche autolesionista).

Ci sono due fasi differenti, quasi due tipi di filmografie del cineasta, una più estrema e indipendente che mostrano il fantasma e gli spettri di una corea del sud sbandata e senza veri valori, la prima (BAD GUY,CROCODILE e WILD ANIMALS) mentre la seconda più simbolica e raffinata (PRIMAVERA,ESTATE,AUTUNNO,INVERNO...E ANCORA PRIMAVERA,FERRO3 e L'ARCO).
Indirizzo sconosciuto è collocabile con quelli che a mio parere rappresentano l'essenza della tematica del regista, quindi la prima e più coinvolgente parte della sua filmografia.
Nessuno al pari di questo regista in corea, fatta forse eccezione per Park chan-Wook, riesce a coinvolgerti con storie veramente esasperate ed estreme in cui alla fine ci sono solo vittime senza veri e propri vincitori. Personaggi spaesati, confusi che vivono prevalentemente di istinti senza avere sensi di colpa o meglio somatizzandoli così tanto da fargli poi implodere con una carica disperata. Ognuno si castiga da solo, soffre e piange per qualcun'altro. Il regista racconta da sempre un paese senza identità in cui vige una sorta di anarchia e in cui gli scambi tra paesi e culture generano tensioni o apparenti confronti. Nelle due storie principali che si intersecano, Ki-duk riesce a confezionare anche una critica ed una storia sulla guerra americana che naturalmente ha basi anche in sud-corea in un agosto del'70 come ci viene narrato. Protagonista è un soldato che spaccia e che poco ha a che vedere con la guerra in cui si impone come valoroso yankee.
La colonna sonora è profonda e struggente.
Le scene indimenticabili in questo film sono davvero troppe e quindi chi non vedrà mai questo capolavoro compiuto e meno famoso del regista coreano non saprà mai a cosa mi riferisco.