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venerdì 9 gennaio 2015

Salvo

Titolo: Salvo
Regia: Antonio Piazza
Anno: 2013
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Salvo, killer di mafia a Palermo, uccide davanti agli occhi di Rita i fratelli della ragazza. Lei è cieca dalla nascita, ma il drammatico evento è causa di un miracolo: Salvo, disturbato dagli occhi di Rita che lo fissano senza vederlo, li chiude con le mani coperte di sangue e quando lei li riapre vede per la prima volta. Da quel momento i due vivranno isolati in un magazzino abbandonato, ma la nuova situazione li renderà consapevoli del bisogno di una vita diversa e libera per entrambi. Ma niente potrebbe essere più pericoloso...

Salvo in alcune inquadrature e soprattutto nelle scelte delle location mi ha ricordato il cinema di Garrone ma allo stesso tempo trovarmi di fronte ad un piano sequenza di 20' mi ha lasciato di stucco. Salvo è una piacevolissima sorpresa, un noir italico che più nostrano di così non poteva pensare. Sempre partendo dalle location, le campagne sicule sembrano assomigliare a quelle distese texane che conosciamo molto bene. Salvo evita di essere patetico, corretto, delicato, ma è una doverosa spinta verso un tentativo di riprenderci ciò che è nostro ovvero un cinema che ha saputo trasformare i tempi e i generi.
Per Piazza e socio tutti gli elementi sono importanti portandoli ad un'esasperazione come quella dei rumori martellanti e poi suspense, tensione, ricerca di un linguaggio diverso, contaminazione con il cinema di altri paesi (America ma soprattutto Asia).
Distribuito in circa 40 copie (si pensi che VACANZE DI NATALE di Neri Parenti fu distribuito in oltre 700 copie) il film è costato circa 1 milione di euro e per raccogliere i fondi ci sono voluti 5 anni. La pellicola affascina per come tratteggia un personaggio difficile come quello di Rita, cieca, scelta davvero atipica contando che crea ancora più difficoltà ma allo stesso tempo più pathos con il pubblico, nome ripreso dall'ottimo corto RITA con cui i due registi hanno cominciato a farsi strada dopo la collaborazione con Fandango.
Infine una piccola e sofferta storia d'amore.Da una parte c'è la cecità fisica di Rita, dall'altra quella morale di Salvo. Dal loro incontro violento stilla una speranza. Salvo si accorge che gli occhi di Rita si stanno svegliando. In lui, colpito sin da subito dalla ragazza, si sveglia qualcosa.
È un istinto più forte di tutto quello di "salvarla", di risparmiarla dall'esecuzione e proteggerla.