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domenica 15 dicembre 2019

Silent Hill


Titolo: Silent Hill
Regia: Cristophe Gans
Anno: 2006
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Rose ha una figlia, Sharon, che sta morendo per una terribile malattia. L'ultimo tentativo per salvarla è portarla da un guaritore, e, contro la volontà del marito, Rose fugge con la bambina. Direzione: Silent Hill.

Silent Hill è la risposta seria e che cerca di sforzarsi di più a quella brutta serie che è RESIDENT EVIL, fatta forse eccezione per il primo capitolo, ma che poi diventa una furibonda trashata in tutti i vari sequel. L'horror che sposa l'idea video ludica non è mai stata presa seriamente in considerazione da un certo tipo di fan dell'horror che non volevano vedere mischiati i due universi.
Silent Hill però ha delle connotazioni che fanno proprio breccia nel cinema, nell'horror, diventando quel viaggio alla ricerca di segreti sepolti, di se stessi, una fuga da un presente opprimente, una direzione che lascerà spaesati e incerti su cosa potrà accadere.
Di fattori importanti c'è ne sono, il film ne imbrocca alcuni soprattutto nel primo atto, mentre compie i passi falsi verso il finale quando si scopre troppo, immettendo troppa c.g di cui non c'era bisogno e soprattutto aggiungendo troppi personaggi disfunzionali come la comunità e la loro leader. La musica e soprattutto l'atmosfera iniziale rimangono la parte più bella, proprio quella dei non detti, della nebbia, dei silenzi, dove c'è la totale assenza dei mostri. Proprio le creature come gli umani ad un certo punto soffocano la narrazione anche se il mostro finale con la testa a trapezio che strappa letteralmente la pelle dal corpo di una delle vittime è difficile da dimenticare per quanto sia stato azzeccato almeno esteticamente.