Justin Kemp, giovane uomo con un passato alcolico e un futuro da papà - la moglie aspetta la loro bambina -, è convocato come giurato in un sordido caso di omicidio alle porte di Savannah, in Georgia. La vittima, Kendall Carter, è stata presumibilmente picchiata a morte e abbandonata in un fosso dopo una violenta discussione col suo ragazzo, membro pentito di una gang di quartiere. Il colpevole ideale per i dodici giurati e per il procuratore della contea in piena campagna elettorale. Faith Killebrew espone i fatti e la vertigine sale. Justin, giurato numero 2, realizza progressivamente la propria colpevolezza nella tragedia avvenuta un anno prima, nel cuore della notte, sulla stessa strada dove si era convinto di aver investito un cervo. Sotto una pioggia battente di ricordi, il marito perfetto si scopre omicida involontario e si ritrova difronte a un dilemma morale: confessare, scagionando l'imputato, o sottrarsi alla giustizia, condannando un innocente?
Eastwood ha quasi 100 anni. Ci ha regalato tutto quello che si poteva chiedere. Come attore prima e poi come regista. Giurato numero 2 non so se sarà il suo ultimo film perchè di certo non ha nulla legato ad un possibile testamento o biopic di un certo tipo. E' un film che parla di un senso di colpa vivo e potente che devasta letteralmente il protagonista dall'inizio alla fine del film. Parla di apparenze, di come si cerchi di parlare di giustizia in America quando il marcio se così possiamo chiamarlo inquina dall'interno. Però l'opera di Eastwood non è così manichea nel cercare un buono e un cattivo, facendo un buon lavoro sulla caratterizzazione dei personaggi e senza mai dare spaccature troppo divisive cercando di far riflettere e capire quanto a volte è difficile prendere una decisione.