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venerdì 22 aprile 2011

Madeinusa

Titolo: Madeinusa
Regia: Claudia Llosa
Anno: 2006
Paese: Perù
Giudizio: 4/5

In un piccolo villaggio sperduto nelle Andes peruviane esiste una tradizione: ogni venerdì santo a partire dalle tre del pomeriggio fino alla domenica della resurrezione, periodo di tempo in cui Cristo è morto, ognuno può fare quello che vuole perché con c’è chi possa giudicare.
La 14enne Madeinusa e i suoi familiari non hanno mai contestato la tradizione, ma l'arrivo in paese di Salvador, un geologo di Lima, cambierà per sempre la vita della ragazza.

Forse il nome Claudia Llosa non dice molto visto che questa è la sua opera prima, ma due anni più tardi vincerà l'orso d'oro al Festival di Berlino con il bellissimo LA TETA ASUSTADA tradotto da noi con IL CANTO DI PALOMA.
L'attrice è sempre lei Magaly Solier, una di quelle che nello schermo riescono ad usare il proprio corpo per dire tutto quello che non si riesce ad esprimere con le parole, nei panni di Madeinusa una delle due figlie simbolo di una città che sembra essere collocata ai confini del mondo tra le affascinanti montagne del Perù con delle regole ben precise e la solita diffidenza nei confronti del gringo straniero.
Madeinusa sopporta le angherie del padre, questa volta a differenza del film successivo senza ricorrere a strategie di "salvaguardia"come la patata infilata nella vagina.
Sempre lei l'almah, la vergine/giovane che in sè racchiude tutta l'essenza della sacralità della donna.
La sua vita è scandita dalla monotonia in un villaggio in cui il sistema delle regole è strettamente ermetico in modo da asserire tutti gli abitanti ad un ordine funzionale per la vita del villaggio.
Llosa ha uno stile di ripresa molto lento e affascinante, un suo stile autoriale di tutto rispetto, con passaggi che sembrano richiamare il relismo magico, che riesce a richiamare l'attenzione dello spettatore grazie a delle immagini profetiche e uno stile di montaggio efficace.
Gli attori sono naturalmente tutti non professionisti riuscendo a dare una forza e un contributo funzionale senza mai essere macchiettistico ma scandito dalla loro vita in quel particolare contesto
Llosa ritornerà infatti a denunciare il terrorismo in Perù che ha colpito più la zona andina che la capitale Lima dove la regista è nata e cresciuta
Come spesso capita per film di denuncia sociale il film ha ricevuto le sue belle critiche riuscendo per fortuna ad avere i giusti appigli produttivi per vedere la luce.
Da noi naturalmente no dunque il film si trova solo in spagnolo sottotitolato in francese e come nel mio caso ho avuto modo di vederlo solo grazie ad un docente universitario.