Titolo: Bride
Regia: Svyatoslav Podgayevskiy
Anno: 2017
Paese: Russia
Giudizio: 3/5
Una giovane donna in procinto di
sposarsi deve fare i conti con una famiglia che manifesta
comportamenti molto strani e inquietanti.
Di solito i russi non prediligono
l'horror o meglio non fanno parte di quei paesi così affezionati
al genere. Tuttavia quando prova alcune incursioni sul tema riesce
alle volte a sorprendere con alcuni film interessanti come il
pasticciato remake Viy(2014),
Cargo
200 e il pesantissimo
Philosophy
of a Knife
(tuttora una delle pellicole più
pesanti mai viste).
Con Bride il taglio è decisamente più
commerciale. Fantasmi+Casa "stregata"+Folklore popolare e
antichi rituali cristiani. Il risultato è un film che nel primo atto
ha una misuratissima atmosfera con un ritmo lento e una profondità
di campo con il compito di immergere lo spettatore in quella che
sembra una tradizione piuttosto desueta anche in Russia.
Dal secondo atto in avanti il film
velocizza il ritmo, i jump scare sono tanti e abbastanza misurati e
l'idea generale è di un buon film che non ha nulla da invidiare al
confronto con altre produzioni coadiuvati da budget faraonici.
Alternando sequenze ambientate
nell'ottocento con una messa in scena contemporanea (il film è
ambientato ai nostri giorni) narra di questa strana pratica in cui
venivano fotografati i cadaveri per ricordarli e perché i loro
spiriti rimanessero a vegliare sui congiunti; essi però sono
catturati dall’obbiettivo della macchina fotografica con le palpebre
chiuse e, sopra, degli occhi disegnati.
The Bride grazie anche a delle buone
prove attoriali e una messa in scena efficace è quella dark story
tipicamente russa, abbastanza indipendente e sconosciuta (non avrà
mai una distribuzione da noi) capace di sinistre suggestioni e di
muovere qualcosa di nuovo a differenza della moltitudine di film sul
genere che vantano numerosi sequel e prequel forse eccessivi che
spesso sottolineano l'intento commerciale e non quello narrativo
raccontando in fondo sempre le stesse cose.