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venerdì 8 febbraio 2019

White boy rick


Titolo: White boy rick
Regia: Yann Demange
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Detroit, 1984: l'adolescente Rick vive con il padre, un piccolo trafficante di armi che sogna di aprire una videoteca, da quando la madre e la sorella maggiore se ne sono andate di casa. Vendendo armi a basso prezzo, Rick si guadagna il rispetto delle bande di criminali del quartiere e, in un mondo composto unicamente di neri, diventa per tutti "White Boy Rick". Ricattato dall'FBI, che avrebbe le prove per incriminare il padre, Rick accetta suo malgrado di fare l'informatore e contribuisce a smantellare una rete di spacciatori e poliziotti corrotti che arriva fino all'ufficio del sindaco. Quando però comincia a spacciare per conto proprio viene arrestato e condannato all'ergastolo, nonostante la giovane età e il lavoro svolto fino a quel momento per le autorità.

Di nuovo la storia di un anti eroe americano. Un ragazzo molto giovane che si è trovato ad essere presto molto ricco e molto importante, che negli anni di Reagan però se commerciavi armi e droga significava diventare molto pericoloso sotto tutti gli aspetti.
Finalmente torna Demange, e avercene di registi come lui, un volto interessante, purtroppo non molto prolifico che con '71, passato in sordina un po da tutti, aveva dimostrato di saperci fare.
Caratteristica che mantiene anche in questo suo secondo film, anche se continuo a preferire '71.
White boy rick, così lo chiamavano, mantiene molti traguardi, ha una parte tecnica e una scelta rigorosa delle musiche e della scenografia, nonchè dei costumi che ti riportano in quegli anni.
La storia è un viaggio di formazione nel "male" dove un giovane ragazzo impara presto e a sue spese cosa significa entrare in un sistema dove politica e mafia vanno a braccetto e quando c'è bisogno di facce pulite da spedire in prigione è facile trovare alla propria mercè, vittime sacrificali.
Il film per tutta la sua durata mantiene un bel ritmo, gli attori sono tutti ottimi, Matthew McConaughey che rischiava di ritrovarsi nel solito personaggio che interpreta molto bene, riesce invece ad essere diversificato e il cambiamento del suo personaggio è uno degli aspetti più interessanti del film, come il rapporto con la sorella e con i poliziotti che fanno fare il doppio gioco al figlio.