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mercoledì 27 marzo 2024

Manodrome


Titolo: Manodrome
Regia: John Trengove
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Disoccupato e in procinto di diventare padre di un bimbo con la compagna Sal, Ralph sbarca il lunario lavorando come autista per Uber. Costantemente a corto di denaro, Ralph è sull'orlo di una crisi di nervi, ma ne è solo in parte consapevole. Da un lato i traumi infantili mai sopiti, dall'altro la disoccupazione e le preoccupazioni economiche portano Ralph ad avvicinarsi alle idee di Dan, guru a capo di una setta sull'orgoglio maschile "contro la ginosfera". Inevitabilmente anche i suoi rapporti con Sal e con i clienti e passeggeri della sua auto si complicano sempre più. 
  
Sarebbe interessante chiedere a Trengove, regista queer sudafricano, quale terreno volesse esplorare all'interno di questo film, perchè il film funziona anche se non sempre bene nel voler scegliere trame e percorsi diversi inciampando spesso e scegliendo un finale che poteva essere davvero molto più interessante. Ma l'analisi sulla sessualità di Ralph è forse l'elemento migliore e intenso del film grazie a Jesse Eisenberg che come il prezzemolo ovunque lo metti sta nel dare un quadro di macho all'interno della palestra ed è perfetta come scelta di un white trash proletario problematico e mono facciale che non riesce mai ad esprimere emozioni e sentimenti affondandoli dentro se stesso.
Prima di raggiungere il burn out alla Travis Bickle, Ralph conosce questa setta di invasati misogini e la loro filosofia della ginosfera che ancora adesso pur avendo spulciato Kant non mi è chiara.
Una discesa all'inferno come appare scontato anche da alcune semplificazioni di troppo, alcune scene quasi non sense come quella di seguire il nero palestrato per farsi sodomizzare e poi ucciderlo come una sorta di ammissione/repressione.

60 minuti


Titolo: 60 minuti
Regia: Olivier Kienle
Anno: 2024
Paese: Germania
Giudizio: 3/5

Il lottatore di MMA Octavio ha solo un'ora per raggiungere il compleanno della figlia, altrimenti rischia di perderne la custodia per sempre. Per arrivare in tempo, dunque, deve far terminare il prima possibile l'importante incontro che ha in programma per quella sera, cosa che non piace ad alcuni dei malavitosi che hanno scommesso grandi somme sul combattimento.
 
E' un film adrenalinico 60 minuti, un concentrato d'azione che corre, mena, salta, investe, minaccia qualsiasi cosa che tocca prendendo un fisic du role e facendolo correre per un'ora per tutta Berlino alla ricerca di una torta per poter tornare dalla figlia prima che le venga definitivamente tolta da avvocato e assistenti sociali. In questa rincorsa Octavio salta un incontro falsato di MMA dove un gruppo di mafiosi hanno investito una grossa cifra finendo indebitati con dei russi che seppur si vedono solo in una scena, quella nei sotterranei, basta per far capire la pericolosità delle parti in gioco. E' una storia che va drittissima, il nostro protagonista è in un luogo e deve raggiungerne un altro, stop. Berlino appare come un posto dove valgono una serie di regole non scritte utili solo a rendere ogni cosa il più cool possibile. 60 minuti vale soprattutto e quasi solo per le scene di combattimenti realizzate quasi tutte da stunt professionisti dove una menzione particolare c'è l'hanno quelli della scena nella palestra e quella nella discoteca (giusto per strizzare l'occhio a John Wick 4). Alla fine è ignorante quanto divertente, semplice quanto mai troppo stupido.

Damsel


Titolo: Damsel
Regia: Juan Carlos Fresnadillo
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

La principessa Elodie è costretta a sposare il principe Henry del ricco regno di Aurea per salvare il suo costretto alla carestia. Ben presto però scopre che il matrimonio è una trappola; diventa infatti la vittima sacrificale per saldare un vecchio debito e viene gettata in una caverna dove c'è un feroce drago che, dopo aver ucciso altre spose, vuole farla fuori. Da sola, senza che ci sia nessuno ad aiutarla, deve fare affidamento a tutte le sue forze e alla sua capacità di resistenza per poter sopravvivere. In questa lotta in cui non sembra avere scampo riesce a trasformarsi in una guerriera e ad affrontare il drago faccia a faccia oltre a scoprire gli oscuri segreti di Aurea.

Damsel è il tipico esempio di fantasy che prova ad inserire delle caratteristiche nuove finendo per fallire miseramente dove forse con altri sceneggiatori si sarebbe potuto fare qualcosa di interessante.
Perchè gli elementi c'erano proprio tutti, dal budget, al cast sprecatissimo, all'impiego di una cg che purtroppo non riesce mai a convincere (parliamo ovviamente del drago) e così via per una sorta di revenge movie con la femme fatale che deve riscattare lei e tutto l'universo femminile rompendo una maledizione patriarcale che dura da secoli.
Un drago che accoglie le vittime sacrificali e i capi espiatori, ovviamente tutte donne, all'interno del suo labirinto di "Cnosso" divertendosi a giocare come con il gatto e il topo quando in realtà la giustificazione di questo rituale è peraltro molto triste.

venerdì 8 marzo 2024

Mondo dietro di te


Titolo: Mondo dietro di te
Regia: Sam Esmail
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Amanda, pubblicitaria, è sotto stress e sempre più misantropa. Quando convince il marito Clay a prendersi una piccola vacanza fuori da New York insieme ai due figli Archie e Rose, tutto sembra andare per il meglio. Finché alcuni avvenimenti difficilmente spiegabili cominciano ad accadere e i dispositivi digitali ed elettronici sembrano non funzionare più. Quando alla porta di Amanda e Clay bussano un uomo di colore e la figlia, dicendo di essere i padroni di casa, la tensione comincia a salire.
 
L'elemento di fondo che riesce meglio a creare e generare panico e inquietudine sono i non detti dettati dalla paranoia. Quella paura che nasce in ogni individuo di farsi una propria idea su cosa stia succedendo e su quanto sia importante staccarsi da tutto e tutti per mettersi in una nuova quarantena come il profetico discorso con Kevin Bacon che qui interpreta il perfetto bifolco complottista e nazionalista, il quale rende e raccoglie ciò che per anni si è seminato in una parte d'America.
Quando l'orrore non è chiaro, non si confa con un nemico in carne e ossa ma resta a galla come qualcosa di indefinito e tutt'altro che chiaro genera i mostri dentro e fuori ognuno di noi.
Esmail gira bene, sceglie i tempi adatti con cui palesare e nascondere, crea una tensione crescente facendo in modo che ogni spettatore scelga la proria interpretazione individuale.
La scena delle macchine che partono da sole, la baita e i cervi, il bunker e alcune riprese dall'alto soprattutto nel finale lasciano basiti di fronte a quanto forse non sappiamo e di come la tensione cresce proprio quando non abbiamo le risposte o non ci sembra di vedere il pericolo imminente

Nimona


Titolo: Nimona
Regia: Nick Bruno, Troy Quane
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Un cavaliere viene incastrato per un crimine che non ha commesso, e l'unica persona che potrebbe aiutarlo a dimostrare la sua innocenza è Nimona, un'adolescente mutaforma che potrebbe anche essere uno di quei mostri che ha giurato di uccidere.
 
Da ricordare più per la forza dei suoi mezzi, per le tecniche adottate, per lo stile quanto mai innovativo e spregiudicato e per essere politicamente scorretto (a modo suo) nel tratteggiare sempre temi sociali come l'inclusione di qualcuno di diverso, le diseguaglianze sociali e molto altro ancora con tematiche gender fluid e cavalieri che non vedono l'ora di amarsi l'un l'altro.
In Nimona come sempre il ritmo è concitato si vede che c'è stato un bel lavoro di ricerca e di creazione di un world building dove convergono proprio gli influssi tra animazione e videogame, confezionato in un look and feel da medioevo cyberpunk.
Nimona poi ha un flash back che arrotonda quello stile d'animazione rendendolo forse l'elemento più tradizionale seppur poi mostri la nostra protagonista come un vaso di Pandora quando deve scagliarsi contro l'avversario diventando in pochi minuti un complesso nugolo di trasformazioni da far impallidire la lotta tra Merlino e maga Magò.

Kitchen (2023)


Titolo: Kitchen (2023)
Regia: Daniel Kaluuya, Kibwe Tavares
Anno: Gran Bretagna
Paese: 2023
Giudizio: 2/5

In una Londra distopica del futuro, dove tutte le case popolari sono state eliminate, Izi e Benji combattono per esplorare il mondo come residenti di The Kitchen, una comunità che rifiuta di abbandonare la propria casa.
 
Kitchen è il tipico esempio di - vorrei ma non posso – o non voglio o non me lo lasciano fare o peggio ancora troviamo il giusto compromesso. Perchè il film e il soggetto le potenzialità le aveva tutte per ritagliarsi una sua denuncia sociale sulle diseguaglianze parlando di divisione tra ricchi e poveri e tra città e periferia. Invece è di un piattume incredibile, lento, nonostante tutte le questioni che voglia affrontare di fatto lasciandole tutte solo di facciata senza mai intervenire a gamba tesa.
In più anche l'elemento legato al fatto che i poveri quando muoiano vengano fatti diventare degli alberi è un aspetto che poteva e doveva essere curato maggiormente.
Kaluuya si prende decine di minuti a mostrare inseguimenti in moto e ragazzi della periferia che cercano di distruggere i droni della polizia per poi non affrontare le questioni veramente importanti.

Nuovo Olimpo


Titolo: Nuovo Olimpo
Regia: Ferzan Ozpetek
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 2/5

1 novembre 1978. Il 25enne Enea Monti è uno studente di cinema che sogna di diventare regista e lavora come volontario sui set della Capitale. Fra i curiosi intorno vede Pietro Gherardi, e fra i due c'è subito un'intesa silenziosa fatta di sguardi. Più tardi Enea ritrova Pietro al Nuovo Olimpo, un cinema d'essai che è anche un luogo di incontro per omosessuali. I due si appartano in bagno, ma Pietro non vuole un rapporto casuale consumato di fretta e di nascosto: ed Enea lo asseconda, fissando con lui un appuntamento in una casa temporaneamente vuota. Lì inizia la loro storia d'amore intensa e passionale, che però subirà una brusca e inaspettata battuta d'arresto. Da allora, attraverso quattro primi di novembre nel corso di quasi quarant'anni, il ricordo e il rimpianto di quei momenti iniziali di intimità e di tenerezza rimarranno permanentemente nel cuore di Pietro ed Enea, nonostante le loro vite siano in apparenza consolidate con compagni e carriere professionali diverse.

L'ultimo film del prolifico Ozpetek sembra quasi una sorta di spot pubblicitario dell'epoca per mischiare una storia gender, Ladri di Biciclette e The Dreamers. Nel voler esplorare un contesto storico, una fase politica e una storia d'amore con tutti i sotterfugi e sotto storie, Ferzan finisce per non riuscire mai veramente a delineare nessuno degli intenti lasciando un polpettone raffazzonato attorno ad un teorema trito e ritrito e realizzato in modo davvero maldestro. Se ci mettiamo poi dentro anche la scelta di un cast disfunzionale dove non riesci a provare enfasi e pathos per nessuno degli attori allora il risultato è tutto detto.

domenica 26 novembre 2023

Caduta della casa degli Usher


Titolo: Caduta della casa degli Usher
Regia: Mike Flanagan
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 4/5

Vediamo quindi la famiglia Usher, con Roderick Usher a capo di una ricca e famosa azienda farmaceutica, la Fortunato e i suoi sei figli – tutti con un nome dei personaggi di Poe – che piano piano vengono uccisi uno ad uno, secondo quelli che sono i racconti del celebre scrittore americano. Prospero – Perry- viene ucciso durante una festa in maschera e Roderick da un fatale pendolo, ognuno di loro è sia il protagonista assoluto di un racconto che dell’insieme della famiglia Usher.
 
Flanagan è un regista che ha saputo crearsi la fama che gli spetta con progetti indipendenti (Hush(2016)Oculus) per poi vedersi assegnati compiti non affatto facili (Doctor Sleep e Oujia-L'origine del male) per passare a mini serie attente e importanti tra le quali spiccano Haunting of Hill House-Season 1 e Midnight Mass.
Intelligente come sempre e moderno, un perfetto mix tra alcuni dei racconti più importanti di Poe (
La caduta della casa degli Usher - Il barile di Amontillado - La maschera della morte rossa - Il pozzo e il pendolo – Il corvo – Il cuore rivelatore - Il gatto nero) con uno stile e una cura per i dettagli sempre molto lineare in grado di dipanare e dilatare bene tempi e spazi visivi e narrativi, con una regia pulita e dei bei piani sequenza e alcuni suoi attori che possiamo definire ormai suoi feticci.
Tre linee temporali diverse, com'è nata la Fortunato (una sorta di Monsanto, Il barile fi Amontillado, per il commercio di farmaci antidolorifici, il licodone, che provocano assuefazione e danni peggiori dell’eroina ) come si può stringere un patto con il diavolo, cosa si è disposti a sacrificare e cosa è meglio murare vivo pur di ottenere il potere desiderato. E Flanagan ancora una volta sceglie la modernità per palesare quasi dutti i dictat a cui siamo più esposti dimostrando quella voglia di includere il più possibile nelle sue opere dalle etnie così diversificate, la sessualità fluida dei suoi figli per cui ognuno come può ricerca quell'affetto e quel piacere che non hanno mai avuto dal padre.
Flanagan mostra sempre il meno possibile e in questo riesce a mio avviso a raccontare meglio quelle vicende gotiche che più sembrano interessargli. Anche se non è questo il caso dove dal punto di vista degli effetti speciali e della cg nonchè dello splatter ha leggermente abusato rispetto invece alle due precedenti mini serie a cui accennavo che ho letteralmente divorato e adorato.
Dicevo che è stato uno dei pochissimi autori che è riuscito ad aggiornare gli archetipi e i topoi di genere del gotico senza snaturarli, inserendoli difficilmente in contesti moderni, usandoli come metafore esistenziali di disagi attuali e dando forte risalto e caratterizzazione ad ogni suo personaggio come ad esempio capita in questo frangente per Gordon Pym che sembra arrivato e aver visto un altro mondo come emerge dal racconto di Roderick.
Un omaggio che non poteva districarsi meglio nel concentrare così tanti temi cari all'autore e riproporgli con un filo sottile che riesce sempre a mantenere tutto unito
Morte, sepoltura, terrore, difficoltà dei rapporti con la madre e il padre, segreti di famiglia, eventi apparentemente inspiegabili.
Poe non sceglie e non nomina mai direttamente il soprannaturale anche se qui le scelte dell'autore hanno fatto sì che il deus ex machina presente in ogni morte e vero tormento dei fratelli Usher abbia la sua apologia e la sua identità in un finale potente che riesce a condensare senza snaturare l'anima del progetto.



Cigno


Titolo: Cigno
Regia: Wes Anderson
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Un ragazzo, Peter Watson, viene molestato e sostanzialmente rapito da due bulli feroci, senza cuore e armati di pistola. Peter è intelligente ed è un appassionato studioso di fauna selvatica, in particolare di uccelli. Il suo tormento, dunque, aumenta ulteriormente quando i bulli puntano la loro pistola contro un bellissimo cigno.
 
Ancora Roald Dahl in un racconto di poco più di dieci pagine per una vicenda di formazione, un piccolo viaggio dell'eroe del protagonista che incappa in una vicenda di bulli. Una sorta di prequel per Meravigliosa storia di Henry Sugar se non altro per definire e contestualizzare sentimenti ed emozioni umane. Eppure dei quattro cortometraggi usciti quest'anno e quasi tutti relative ai racconti dello scrittore britannico, questo a mio avviso è il più puntiglioso e risente di un'impostazione troppo filosofeggiante con sfoggio di dialoghi e un'impostazione teatrale che non riesce a beneficiare la vicenda anzi snaturandone in parte l'interesse e la natura stessa del racconto. Seppur come sempre ci troviamo di fronte ad una scenografia pazzesca, il Cigno diventa per certi aspetti, tra gli altri, una sorta di esercizio di stile dell'autore, aspetto che spesso gli è stato rimproverato.


domenica 19 novembre 2023

Sorella morte


Titolo: Sorella morte
Regia: Paco Plaza
Anno: 2023
Paese: Spagna
Giudizio: 4/5

Nella Spagna del dopoguerra, Narcisa - giovane novizia dotata di poteri soprannaturali - arriva in un vecchio convento trasformato in scuola femminile per lavorare come insegnante. Con il passare dei giorni, gli strani eventi e le situazioni sempre più inquietanti che tormentano Narcisa finiranno per portarla a dipanare una terribile matassa di segreti che avvolgono il convento e ne perseguitano gli occupanti.
 
Ogni paese europeo per fortuna ha i suoi outsider. Plaza e uno di questi. Porta a casa un'altra firma elegante e inquietante prendendo uno stilema abbastanza abusato dimostrando come quando si ha la classe si è in grado di fare ciò che si vuole. Qui ci troviamo di nuovo di fronte ad un'opera mistica, goticheggiante, assolutamente reale nel suo racconto del passato e come sempre alle prese con un male difficile da identificare e decifrare. La clausura come scelta e condizione dove sembra comunque impossibile poter nascondere certi misfatti e violenze sessuali. Plaza dimostra ancora nella sua maniera artigianale di fare cinema come si possa far paura con i vecchi strumenti avvalendosi di una ricostruzione storica e con scenografie e attori sempre di altissimo livello

Killer (2023)


Titolo: Killer (2023)
Regia: David Fincher
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Un killer professionista si trova a Parigi, in attesa che il bersaglio si presenti nel luogo che da giorni sta sorvegliando. Abituato a una vita monotona, basata sulla programmazione, l'attesa, la noia, l'attenzione ai dettagli e la totale assenza d'empatia, l'uomo si trova improvvisamente a dover cambiare piani quando compie un inatteso passo falso. Come potrà sparire dal luogo del delitto imprevisto? E a chi dovrà risalire poco alla volta, sempre muovendosi con studiata precisione e implacabile assenza di emozioni, quando scoprirà qual è stata la risposta dei suoi committenti alla missione fallita?
 
Un compitino scritto e messo in scena con perizia chirurgica e una grande sfoggio di mezzi e maestranze. Un rigore preciso, cauto, sottotono, elegante, ermetico e silenzioso.
Un film asettico, dove la disciplina detta le regole come in un Fight Club e dove il protagonista sembra esserne asservito e senza un'altra strada o modalità da voler e poter seguire.
La religione e il vangelo di un killer dove non puoi sbagliare e se sbagli paghi o con la tua vita o quella di un caro o dovendo scappare nei luoghi più remoti della terra.
Un noir brutale scandito in cinque capitoli e altrettanti luoghi. Un killer che uccide poco ma che gioca come Assasin's Creed a nascondersi e far perdere le sue tracce.
Un film dove non esiste la suspance dove il sicario di Fassbender è meticoloso e ossessionato da ciò che gli sta intorno e dove deve dall'inizio alla fine rimanere concentrato senza farsi condizionare da una cosa tanto scocciante come l'empatia assicurandosi sempre che il battito cardiaco sia a un livello accettabile. Quello che per la prima volta un regista mostra di questi killer è una vita col contagocce dove non si può mai staccare un momento senza guardarsi alle spalle.

Ballerina


Titolo: Ballerina
Regia: Chung-Hyun Lee
Anno: 2023
Paese: Corea del Sud
Giudizio: 3/5

Un tempo Ok-Ju lavorava come guardia del corpo ed era una delle migliori: eccellente in attività fisiche come le arti marziali, il combattimento con la spada, l'uso delle armi e la guida sportiva di moto e auto. La migliore amica di Ok-Ju è Min-hee, ballerina di grande talento. Un giorno, quest'ultima chiede un favore all'amica: vuole che Ok-ju la aiuti a vendicarsi di Pro Choi. Ok-ju non esiste a mettere in pericolo la propria vita pur di aiutare Min-hee.

Ballerina è un action coreano sporco e cattivo con la final girls che ultimamente sta riscuotendo un ottimo successo in patria e non solo Jun Jong-seo. La sua affiliazione con Hyun Lee dopo CALL sembra ormai metterla sui binari per farla diventare l'attrice feticcio del regista.
Ballerina è scoppiettante e non si ferma mai, mostra Ok-Ju cazzutissima dalla prima scena della rapina contro dei balordi fino a scovare una rete criminale di prostituzione e droga dello stupro. Mostra personaggi squallidi che filmano e seviziano donne, torturano e hanno coperture in lussuosi alberghi dove filmare snuff movie e altro. E' un film che fila via velocemente, non sembra voler dire molto mostrando un revenge movie in piena regola ma fatto con i contro cazzi come sono solito muoversi in questi territori gli orientali

Deratizzatore


Titolo: Deratizzatore
Regia: Wes Anderson
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

In un paesino americano il proprietario di una pompa di benzina vive sotto l'assedio dei topi. Chiama perciò un derattizzatore della zona, noto per essere un vero esperto nel suo campo. L'uomo si presenta spiegando come sia fondamentale nel suo mestiere conoscere da vicino le sue prede; il suo studio dei ratti nel corso degli anni è stato talmente assiduo e approfondito da renderlo oramai simile fisicamente a essi. Ma questa non è certo la cosa più strana di questo bizzarro personaggio e lo si scopre non appena egli si mette all'opera.

Un altro Wes Anderson in un corto di venti minuti dopo HOTEL CHEVALIER del 2007.
In un anno è uscito un lungo, un medio e ben tre cortometraggi. Ralph Fiennes è un attore così posato e versatile che oltre offrire nei corti successivi il ruolo di Roald Dahl, si presta perfettamente ai meccanismi dell'autore e dell'opera in questione regalando piccoli gesti e una mimica facciale perfetta per connotare un personaggio ambiguo e fuori dal comune.
Un pifferaio magico post moderno che viene chiamato per risolvere questioni che solo lui, pensando come i ratti, riesce a sorprendere risolvendo i problemi in maniera assolutamente atipica.

Veleno


Titolo: Veleno
Regia: Wes Anderson
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Nell'India di epoca coloniale, l'inglese Harry Pope una sera viene scoperto nel suo bungalow, sdraiato assolutamente immobile sul suo letto, visibilmente stressato. A trovarlo è Timber Woods, al quale, con un sussurro urgente, Pope dice che un serpente si è addormentato a pancia in giù sotto le lenzuola e che non può muoversi per paura di svegliarlo e di essere morso. Il serpente, dice, è un krait, il cui veleno potrebbe uccidere un uomo in tre minuti netti a meno che non gli venga immediatamente somministrata una dose di antidoto. Harry ordina a Timber di convocare il dottor Ganderbai, che si precipita e inizia a formulare una missione di salvataggio. Il piano del dottor Ganderbai prevede di inzuppare le lenzuola di Harry con del cloroformio, sperando che metta fuori combattimento il serpente.
 
Ritorna Roald Dahl dopo uno dei capolavori del regista ovvero Fantastic Mr Fox.
Tornano i cortometraggi curati nello stesso anno con Deratizzatore e Cigno. Torna la solita forma qui con l'ausilio di una ciurma di attori che ha prestato enfasi, eleganza e grazia in tutti i lavori, cambiandosi i ruoli e i costumi ma mantenendo quella spensieratezza tipica di alcuni personaggi andersoniani.
Torna Roald Dahl scrittore venerato dal regista che decide di omaggiare in tre diverse formule lo stesso anno. Questo forse rimane il secondo migliore dopo Deratizzatore dove le vicissitudini infervorate e frementi non sembrano mai fermarsi o spegnersi quando invece trasportano il protagonista da una stanza e da un luogo ad un altro e con l'elemento di sottofondo, il serpente, ben costruito nel suo nascondersi senza essere quasi mai palesato. Una struttura e una prosa fitta che non concedono mai un respiro, entro cui poter dare sfogo ad un resoconto in prima persona in cui la scena si svolge ma soprattutto viene narrata, con chi racconta rivolto spesso a condividere lo sguardo dello spettatore.

mercoledì 18 ottobre 2023

Meravigliosa storia di Henry Sugar


Titolo: Meravigliosa storia di Henry Sugar
Regia: Wes Anderson
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Henry Sugar, un uomo ricco che non ha mai lavorato in vita sua, viene a conoscenza attraverso un quaderno dell'esistenza di un guru, Imdad Khan, che riesce a vedere senza usare gli occhi. I medici e gli specialisti sono inizialmente dubbiosi di questa sua capacità ma poi, dopo averlo messo alla prova, hanno scoperto che il suo talento era autentico. Decide così di imparare questa tecnica per poter imbrogliare al gioco d'azzardo.
 
Nello stesso anno Anderson ci ha dato ben tre opere. Anche se di un mediometraggio si parla Henry Sugar parte da un testo ritrovato in una biblioteca per fare una desamina su un personaggio che ha creato una sorta di evento improbabile e il nostro protagonista che vuole emularlo senza sapere poi come sfruttare la sua stessa abilità. Sicuramente meno ispirato, molto romanzato, con Ralph Fiennes che dopo il Deratizzatore, la terza opera sempre di quest'anno, ritorna alla corte di Anderson con il solito manipolo di attori stellari e la new entry Benedict Cumberbatch che con la sua elegenza british riesce subito a integrarsi nella sue cornici.
Perchè di cornici si tratta, di scene clamorosamente studiate alla perfezione con un reparto tecnico dove la scenografia e la fotografia sono sempre molto incisive spettacolarizzando ogni elemento. Per qualsiasi attore recitare con Anderson deve sicuramente essere un'esperienza esaltante dando la possibilità di esercitare il proprio estro su personaggi così tagliati con l'accetta che sembrano far parte di una compagnia teatrale recitando su un palcoscenico e dimostrando di conoscersi quasi a memoria. Ritorna Roald Dahl dopo uno dei capolavori del regista ovvero Fantastic Mr Fox

Baki-Season 1


Titolo: Baki-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2018
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 13
Giudizio: 3/5

I più pericolosi criminali del pianeta, imbattuti guerrieri dalla forza sovrumana, decidono di scoprire il significato della sconfitta e raggiungono il Giappone per affrontare l’uomo più forte del mondo. Altri non è che Baki, un ragazzino di appena quattordici anni, cresciuto e allevato dal padre alla lotta.

Baki è senza dubbio per chi come me non fosse a conoscenza del manga, una serie di puro intrattenimento e divertissement dove conosciamo una galleria di personaggi impressionanti, dei veri e propri freak muscolosi, ognuno facente parte di una diversa arte marziale e dei veri e propri assassini, molti dei quali caratterizzati anche abbastanza bene dove spesso e volentieri a non essere il protagonista è proprio lo stesso Baki in mini trame dove i suoi nemici si affrontano spesso tra di loro. E’una di quelle serie che come per Record of Ragnarok-Season 1 non disdegna momenti e scene molto forti, una violenza senza eguali (qui spinta maggiormente) con un ritmo decisamente incalzante senza troppe dilungaggini legati come spesso accade nelle serie e negli anime giapponesi o gli Oav quando i personaggi si perdono in noiose riflessioni.
Baki è un’anime in cui tutti si menano di brutto, dove l’obbiettivo finale è la supremazia.
Ignoranza eroica e ordinaria potremmo dire in pieno stile nipponico.
Se non fosse che spesso nelle botte da orbi, nelle articolazioni che si spappolano, nei corpi che sembrano esplodere, negli arti mozzati e tutto il resto quello che sembra mancare è proprio il dolore come se non esistesse.

Baki-Season 2


Titolo: Baki-Season 2
Regia: AA, VV
Anno: 2018
Paese: Giappone
Stagione: 2
Episodi: 13
Giudizio: 3/5

Il cacciatore di taglie Biscuit Oliver, anche lui un detenuto, viene mandato a Tokyo per recuperare gli evasi ed evitare che provochino ancora più caos.

La seconda stagione è sicuramente meno appagante e appassionante rispetto alla prima mentre invece vedremo finalmente nella terza quello che più ci aggrada di queste serie ovvero il torneo. Purtroppo la mole e la caratterizzazione di Oliver non è sempre all’altezza, Baki sembra più alla scoperta del sesso conoscendo poi quei piaceri che lo distolgono solo parzialmente dalla sete di sangue nei confronti dei suoi nemici. Sicuramente Doyle è un personaggio che viene sviluppato bene, uno dei migliori nella sua crudeltà addirittura dopo aver perso tutto e aver avuto salva la vita da un suo nemico. Riesce a dare fuoco al dojo uccidendo e provocando diverse ustioni ai suoi nemici i quali per assurdo finiscono addirittura per perdonarlo. Come spesso capita gli anziani non sono da prendere alla leggera soprattutto il capo del dojo di judo Sonoda che come Shibukawa nella stagione successiva ricoprirà un ruolo importante.



Baki-Season 3


Titolo: Baki-Season 3
Regia: AA, VV
Anno: 2020
Paese: Giappone
Stagione: 3
Episodi: 13
Giudizio: 3/5

Inizia la terza parte dell’anime che nel giro di pochissimo entra nel vivo. Il primo scontro del torneo che viene mostrato è quello dell’uomo più forte del mondo, nonché padre di Baki. Un po’ a sorpresa e senza dare troppe spiegazioni Baki dopo il suo primo incontro guarisce dal veleno. Nel frattempo questa sanguinaria competizione si trasforma in uno scontro di fazioni fra lottatori della Cina e sfidanti di altri paesi. Inutile dire a favore di chi sia il risultato finale di questi scontri cruenti. Al termine del torneo nonostante alcune avversità e nuovi sfidanti, Baki ha un solo obbiettivo: scontrarsi e sconfiggere l’uomo più forte del mondo, suo padre

Nella terza stagione di Baki finalmente c'è una delle cose più fighe in assoluto quando si parla di combattimenti e arti marziali. Il tanto agognato torneo. Per cui a scontri diretti vediamo mazzate da orbi, alcuni piccoli colpi di scena, ma per fortuna un ritmo più dinamico rispetto chessò a RECORD OF RAGNAROK dove dopo ogni colpo c'è almeno un monologo del protagonista e del pubblico.
Baki deve combattere per salvarsi dall'avvelenamento della stagione precedente dove infatti guarisce dopo il primo combattimento grazie all‘intervento paterno.
Lo stesso diventa l'obbiettivo del figlio da sconfiggere in un incontro interessante ma reso in parte indigesto da dei dialoghi davvero imbarazzanti. Purtroppo essendo un torneo non si può fare affidamento su una trama che non è mai incalzante ma rasenta un appiattimento globale dove succede tutto quello che uno si aspetta in termini di macro obbiettivi. Baki stupisce solo per la crudezza della violenza che mostra senza avere altri appigli a cui aggrapparsi tolto forse il fatto della scoperta della sessualità con la propria ragazza nella precedente stagione. Per tutto il resto chiunque, simpatico o no, diventa una caricatura stereotipata e forse questo è il difetto principale dove almeno si poteva caratterizzare meglio qualcuno o dargli un senso della vita più ampio e interessante

sabato 30 settembre 2023

Wendell and Wild


Titolo: Wendell and Wild
Regia: Henry Selick
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Dal duo squisitamente diabolico formato da Henry Selick e Jordan Peele arriva la storia di Kat. Per poter iniziare una nuova vita nella sua città natale, un'adolescente problematica tormentata dal proprio passato deve affrontare i suoi demoni personali, Wendell e Wild.

Selick è una di quelle divinità dell'animazione in stop motion che bisogna venerare e che appartiene a quel pantheon con pochi e selezionati eletti. Purtroppo non ha creato molte opere ma quelle che ha fatto sono dei capolavori e dei cult indimenticabili. Opere profonde che mischiano i generi che profumano di horror, che mettono in scena drammi umani ma che allo stesso tempo sanno adattarsi ad ogni target possibile. Per questo credo in queste divinità e nel loro modo di plasmare l'inferno e di metterlo in scena in maniera unica e originale. Di unire comunità per bambini diversi e allo stesso tempo parlare di zombie, di crescita, di magia nera e di molto altro ancora partendo da un incidente scatenante davvero drammatico. Il nome del film poi non è nemmeno quello della protagonista ma dei faccendieri di Belzebù. Un film che a differenza delle opere precedenti di Selick crea forse troppo e diventa un tornado di anime che trascina con sè troppi elementi e storie senza mai concentrarsi davvero su una di queste, tant'è che Kat alle volte sembra messa da parte.
Eppure ha così tanta fantasia e cinema al suo interno, diventando un cocktail esagitato di generi e sotto generi senza limitarsi mai ma aumentando ancora di più la sua forza e i suoi elementi magici all'interno

domenica 3 settembre 2023

Seis Manos- Season 1


Titolo: Seis Manos- Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 3/5

Alcuni orfani cresciuti da un anziano maestro di arti marziali rimangono coinvolti in un mistero che racchiude poteri demoniaci, cartelli della droga, antichi rituali e sacrifici di sangue.

Dai creatori di CASTELVANIA-SEASON 2 che non mi era affatto piaciuta pur essendo un seguace della serie e del genere vampiresco, arriva questa nuova serie animata dove si parla di folklore messicano, di magia nera, sette religiose, taoismo, mostri, arti marziali e di soprannaturale giusto per evidenziare gli elementi weird. Seis manos parla di amicizia, di legami quando nell'infanzia si è stati abbandonati dai propri genitori. Parla di fragilità e debolezze interne, di rabbia, rancore e vendetta. L'antidoto della serie è quella di prendere tossici come cavie che con una polvere proveniente dalle lacrime di Santa Luciféra si trasformano in mostri deformi auto-rigeneranti, apparentemente immortali e perennemente assetati di sangue e budella.
Ci sono due trame principali questa appunto dei ragazzi (dove l'unico che si salva e Silencio contando che Isabela è perennemente incazzusa e Jesus è un alcolizzato) di trovare il responsabile della morte del loro maestro e quella molto più debole dell'indagine della poliziotta Garcia e dell'ispettore in incognito Brister e dei suoi deliranti flash back. Certo per essere violenta quando deve lo è senza mai lesinare ma quello che la frega è di essere esageratamente sopra le righe e scontata oltre a non approfondire mai nulla di fatto nemmeno sul culto.