Titolo: Megan
Regia: Gerard Johnstone
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Gemma è una giovane ingegnere robotica di un’azienda di giocattoli che, alla ricerca del giocattolo perfetto, dopo che il precedente progetto (un versione high tech del Furby) è stata copiata dalla concorrenza. Il risultato della ricerca è Megan, che sta per Model 3 Generative ANdroid, bambola robotica dotata di un sistema di auto apprendimento talmente sofisticato che nessuno potrà copiare e che nemmeno la stessa Gemma è in grado di comprendere fino in fondo.
Megan sembra essere piaciuto a tutti mettendo d'accordo critica e pubblico. Diciamo che è un filmetto girato bene, stucchevole e manicheo ma che alla fine è CHUCKY 2.0
La narrazione sfrutta un impianto post contemporaneo adottando tutte le tecniche digitali possibili su come i giocattoli debbano tenere il passo con le app e la tecnologia. Il risultato è l'ovvietà di una bambola che sappiamo tutti quello che farà e cosa succederà. In questo il lavoro di Wan e Johnstone non elabora nulla di nuovo e significativo a parte l'attaccamento della bambola alla bambina e viceversa e ciò che ne comporta come a sottolineare la dipendenza delle nuove generazioni per qualsiasi cosa di tecnologicamente avanzato e su cui poter avere il totale controllo.
Per il resto la nipote di Gemma è una delle bambine più fastidiose del mondo così come tutti gli altri ragazzini su cui il film sembra e riesce a criticare come una massa di viziati mollaccioni che Megan solo in una scena non si esime dal fargli fare una pessima fine.
