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giovedì 17 gennaio 2013

Resident Evil 5-Retribution

Titolo: Resident Evil 5-Retribution
Regia: Paul W.S.Anderson
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 1/5

Il T-virus mortale della società farmaceutica Umbrella Corporation continua a devastare la Terra, trasformando la popolazione mondiale in legioni di zombie affamati di carne umana. Alice, l'unica e ultima speranza per la razza umana, si risveglia all'interno della struttura segreta della Umbrella e svolgendo indagini approfondite, scopre alcuni segreti del suo misterioso passato. Senza un rifugio sicuro, Alice continua a cercare i responsabili dell'epidemia; un inseguimento che la condurrà da Tokyo a New York, Washington D.C. e Mosca, un viaggio che culminerà con una sconcertante rivelazione che la costringerà a rimettere in discussione tutte le sue certezze. Con l'aiuto di nuovi alleati e vecchi amici, Alice dovrà combattere per sopravvivere abbastanza a lungo da sfuggire ad un mondo sull'orlo dell'oblio

“Visto che sei una delle più tope della terra e visto che non ti merito, ti darò l’opportunità di essere la protagonista di una saga fantasy-horror-action-videoludica-inutile-tra le più famose nel nuovo millennio gonzaiolo” con queste parole Anderson (facciamo attenzione a quale tra i molti Anderson, è riuscito a conquistare la mano della dolce Alice-topa-Jovovich.
Quando qualcosa è oggettivamente brutto non può esimersi dall’essere distrutto di insulti come nel caso di questa fuffa saga di cui solo il primo si salvava e nemmeno a pieni voti. La rovina della Jovovich come sostenitrice della serie è un altro degli elementi (lei ci crede sul serio pur sapendo che sarà una stronzata) che in un sodalizio che non poteva portare a nulla di nuovo (giustamente si è sposata il regista) trova in quest’ultimo capitolo lo scandalo supremo, la vera accozzaglia di regole non rispettate e una carenza di significato davvero inimmaginabile.
Persone che sopravvivono senza un motivo, persone che proseguono senza nessuno scopo, una totale e allarmante carenza di contenuti, è questo il vero horror del film.
Un deserto arido e spoglio. La saga di Resident Evil virando furbescamente dall’horror ma scegliendo una strada più bieca e impietosa che unisce l’action più sfrenato, tipico esempio di come usare male un genere e sfruttarlo solo per riempire minuti con sparatorie senza nessun significato, è il sacrilegio finale.
Qualcosa di davvero orrendo. Il fatto poi che spesso all’inizio del film venga rispiegata la storia con qualche “segreto”celato o svelato (cosa ci sarà da dire mi chiedo) resta un enigma così come il fatto che ci siano produttori che ancora credano in questa cazzata col botto ancora peggio del cinema di Michael Bay e qui la dico tutta.