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martedì 21 febbraio 2012

Calamaro e la balena


Titolo: Calamaro e la balena
Regia: Noah Baumbach
Anno: 2005
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Bernard Berkamn, patriarca di un’eccentrica famiglia di Brooklyn, rivendica di essere stato un famoso scrittore, ma ora è ridotto a fare l’insegnante. Sua moglie Joan scopre di avere un personale talento letterario e abbandona la famiglia. I figli Walt di 16 anni e Frank di 12 vanno ad abitare uno con la madre l’altro con il padre. La moglie inizia una relazione con il figlio più giovane dell’insegnante di tennis mentre il marito inizia a frequentare una studentessa che sta corteggiando il figlio più grande.

Il terzo film di Baumbach è sicuramente per ora il suo film migliore. Un film sul sociale denso e profondo. Semplice nella sua complessità parlando di una famiglia alla deriva senza mezzi termini ma puntando su dei dialoghi robusti. Baumbach dice di essersi ispirato alla sua adolescenza. Il tema del divorzio però è inquadrato in maniera insolita puntando molto sulla catarsi e la bravura dei personaggi (Daniels in stato di grazia) e sui presunti clichè che ricoprono gli archetipi della nostra società. Vedere poi un marito che cerca disperatamente di entrare in contatto con qualcosa che ha perso a causa del suo ego è drammatico quanto attuale.
Lo scambio dei ruoli e le battaglie d’orgoglio, così come questi scorci d’adolescenza vissuta e perduta.
In soli novanta minuti vengono ben esaminate tutte le sfumature dei contrastanti sentimenti vissuti dai quattro componenti del nucleo famigliare e con le dovute prese di posizione di chi, parlando di bambini, vuole autonomamente scegliere da che parte stare.