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venerdì 18 marzo 2011

Mothman Prophecies – Voci dall'ombra

Titolo: Mothman Prophecies–Voci dall'ombra
Regia: Mark Pellington.
Anno: 2002
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Basato su una storia vera, narra le vicende del giornalista del Washington Post John Klein, coinvolto suo malgrado nel mistero della cittadina di Point Plesant, in Virginia. Dopo la morte della moglie, deceduta a causa di un incidente stradale, Klein viene misteriosamente trasportato nel piccolo paese. A quel punto decide di indagare per scoprire l'identità della strana figura alata - l'uomo falena - che centinaia di persone dichiarano di aver visto e che sembra faccia presagire sventure.

The Mothman Prophecies - Voci dall'ombra è tratto dall'omonimo romanzo di John Keel, ispirato alla leggenda metropolitana dell'uomo falena. Se il libro era molto interessante sondando i misteri e le vicende che colpiscono la cittadina di Point Plesant bisogna ammettere che Pellington regista di videoclip riesce a dare un certo tono al film con un'atmosfera intrigante che non perde quasi mai e coadiuvato da delle belle musiche di Tom Hajdu e andy Milburn con il nome Tomandandy che intensificano la suspance.
Keel aveva il pregio di essere un buon narratore spiegando come da scettico sia finito in mezzo agli eventi inspiegabili ma Pellington dal canto suo non è riuscito a sintetizzare bene gli episodi del libro garantendo qualità tecniche ma deviando e non di poco dall'enfasi narrativa.
Gere stranamente riesce ad essere adeguato insieme ad un buon Will Patton.
Un film non di paura ma di atmosfera che nelle sue due ore cerca anche se con un finale attempato di rendere gloria al libro anche se come spesso capita nelle pellicole è quasi impossibile ricreare una vicenda narrativa in così poco tempo. Il fatto che la vicenda sia realmente esistita cosa d'altronde mai appurata ma frutto di finzione rimane un fatto accertato. Spesso è proprio questo il fatto che scatena la curiosità ma che appunto lascia basiti sul piano della razionalità. Il cinema più di tutti è forse il media che riesce a trarre i maggiori profitti dalla materia legata al "mistero".
La catastrofe che ha devastato la città rimane una realtà ma non del paranormale.
Dunque rimane un semaforo giallo l'esito e gli obbiettivi che il film si era prefissato sbalzando durante tutto il secondo e il terzo atto in introspezioni psicologiche di alcuni protagonisti che hanno avuto a che fare con "l'entità"falena che si presenta nelle case di rozzi bifolchi con richieste idiote(almeno queste erano le testimonianze che Keel aveva intervistato...)