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venerdì 4 luglio 2025

Roundup-No way out


Titolo: Roundup-No way out
Regia: Sang-Yong Lee
Anno: 2023
Paese: Corea del Sud
Giudizio: 4/5

Sette anni dopo il rastrellamento in Vietnam, Ma Seok-do si unisce a una nuova squadra per indagare su un caso di omicidio. Ben presto, scopre che questo caso riguarda il furto di una droga sintetica e inizia a scavare più a fondo... Nel frattempo, il tizio dietro a tutto questo, Joo Sung-chul, non smette di cercare guai, e i distributori di droga giapponesi, Ricky e la sua banda, vengono in Corea per unirsi al caos. Le cose stanno per sfuggire di mano...
 
La saga di Roundup che al momento vanta ben tre capitoli, una sorta di trilogia, è certamente tra le cose più belle che sono arrivate dal cinema coreano d'azione negli ultimi anni. Perchè ci sono combattimenti, inseguimenti, poliziesco, heist movie, pulp sotto certi aspetti, thriller, revenge movie, crime story, faide tra bande di paesi diversi, Corea, Giappone e Cina per questioni di droga.
Un film con un ritmo forsennato dove Ma Seok interpretato dal grandissimo Lee Jun-hyuk che sembra una sorta di Reacher che mena come Bud Spencer. Il film però a differenza del capitolo successivo ROUNDUP-PUNISHMENT si prende davvero sul serio e tutta la trama è scandita con una scrittura chirurgica che segue assiduamente ogni personaggio di ogni componente delle gang regalando caratterizzazioni e personaggi meravigliosi. La parte dell'indagine è molto ben curata senza parlare dei regolamenti di conti che fanno scontrare tradizioni di chi imbraccia katane, pistole o preferisce andare di vecchia scuola con la boxe.

Roundup-Punishment


Titolo: Roundup-Punishment
Regia: Heo Myeong Haeng
Anno: 2024
Paese: Corea del Sud
Giudizio: 3/5

Nelle Filippine un giovane programmatore informatico coreano viene ritrovato morto, in condizioni tali da far pensare a un lungo periodo di cattività e lavori forzati. Si aprono le indagini della polizia, che rivelano un racket dei casinò online che si snoda tra Corea e Filippine, gestito dalla gang di uno spietato e psicotico criminale, Baek Chang-gi, e collegato agli affari di un giovane magnate IT, Chang Dong-cheol. Il poliziotto Ma Seok-do, massiccio nel fisico e tenero di cuore, promette alla madre del ragazzo scomparso di affidare i colpevoli alla giustizia e si fa largo, a pugni e calci, nella rete criminale che conduce sino a Baek.
 
Dopo NO WAY OUT era impossibile aspettarsi di meglio. Quel film aveva raggiunto i fasti di questa bella quadrilogia d'azione con eccellenti combattimenti, ironia, azione a profusione e molto altro ancora. L'ultimo capitolo è sicuramente un prodotto confezionato molto bene ma mancano alcune di quelle sotto trame e gallerie di personaggi visti precedentemente che davano risonanza ai toni del film. Lo stesso cattivo seppur interessante non riesce a misurarsi con la cattiveria del capo del dipartimento di polizia anch'esso antagonista del capitolo precedente.
Niente di particolarmente nuovo sotto il sole, tanto che i conoscitori del franchise ritroveranno molte situazioni già visitate negli episodi precedenti, ma The Roundup: Punishment ha il merito di soddisfare le aspettative del pubblico, che si siede in sala a vedere un film di Don Lee essenzialmente per godere di una catartica scarica di pugni e di buoni sentimenti, proprio come succedeva in Italia decenni fa con Bud Spencer

Città proibita


Titolo: Città proibita
Regia: Gabriele Mainetti
Anno: 2025
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Cina, 1979. Due genitori sfuggono all'obbligo del figlio unico mettendo alla luce le bambine Yun e Mei. Mei, la secondogenita, è però costretta a nascondersi sempre per evitare alla famiglia una denuncia. Salto temporale fino a metà anni Novanta: Mei si ritrova nella Roma multietnica del quartiere Esquilino, presso il ristorante cinese La città proibita. Quel luogo è la chiave della ricerca che l'ormai giovane donna ha intrapreso per ritrovare la sorella maggiore, che è diventata una prostituta nella Città Eterna. I destini di Mei si incroceranno con quelli di Marcello, giovane cuoco in un ristorante rivale di cucina tradizionale romana, rimasto insieme alla madre Lorena a gestire il locale dopo la sparizione di suo padre Alfredo. Annibale, un amico fraterno di Alfredo, cerca di dare loro una mano, anche perché detesta il proprietario di La città proibita e i tentativi degli immigrati di diventare "padroni in casa sua".
 
Mainetti dopo CHIAMAVANO JEEG ROBOT e FREAKS torna più agguerrito che mai per un altro film di genere che omaggia tanti classici riuscendo a convincere e mischiando la criminalità romana con quella cinese. Lo fa affidandosi ad una protagonista sconosciuta che non parla italiano e inglese (sentitevi l'intervista del regista su i 400 calci) per avere tante informazioni circa la lavorazione, le difficoltà organizzative e produttive, il lavoro con gli stunt man, la distribuzione e tante altre piacevoli curiosità. E' un film d'azione che strizza l'occhio alla commedia, al dramma, alle disuguaglianze sociali, alle vecchie leggi della Cina, al controllo sull'import export a Roma e molto altro ancora. E' un microcosmo che si allarga su trame e sotto trame ma che alla fine sembra quasi tutto girato all'interno del ristorante cinese. La regia di Mainetti gestisce con destrezza le scene di azione e si confronta alla pari con i più elevati standard di professionalità del cinema internazionale, in particolar modo quello statunitense senza farsi mancare nulla e regalando alcune sequenze quasi epiche come lo scontro di Mei contro gli uomini di Mr. Wang

martedì 19 novembre 2024

Shadows Strays


Titolo: Shadows Strays
Regia: Timo Tjahjanto
Anno: 2024
Paese: Indonesia
Giudizio: 3/5

Dopo una missione non pienamente riuscita in Giappone, 13 viene sospesa dall'Ombra, la società segreta per cui lavora. Poi incontra Monji, undicenne rimasto orfano, e si lega a lui. Quando il ragazzino viene rapito, lei entra in azione per ritrovare il suo unico amico, anche a costo di scontrarsi con il suo mentore e con l'organizzazione segreta di cui fa parte.
 
Tjahjanto è uno dei Mo Brothers ovvero coloro che hanno ridato spinta, vigore, mazzate, violenza e horror confezionando dei piccoli gioielli del cinema di genere. MACABRE, NIGHT COMES FOR US, KILLERS, HEADSHOT, MAY THE DEVIL TAKE YOU, MAY THE DEVIL TAKE YOU TOO, V/H/S 94, V/H/S 2. Insomma giovani, pieni di talento e di idee che si sono espresse perlopiù nell'horror e nelle arti marziali. Shadows Strays segue una sua politica d'autore lasciando spazio ai complotti, al revenge movie, alla final girls, alla resa dei conti, ad un'organizzazione spietata che agisce appunto come fantasmi senza lasciare tracce e dove di fatto 13 diventa la performer in grado di misurarsi con la stessa organizzazione e contro dei politici corrotti oltre che la malavita locale.
Dal punto di vista tecnico e delle maestranze coinvolte il film funziona molto bene, senza farsi mancare nulla, dove addirittura vediamo un ragazzino massacrato di botte per quasi tutto il film, dove di happy ending c'è ben poco sapendo che presto tutti moriranno. Però d'altra parte se confezionato molto bene la trama è di una banalità incredibile senza nessun vero colpo di scena, come quei quadri di un videogioco che vedi passare ma sai benissimo a cosa porteranno

venerdì 13 settembre 2024

Furies-Season 1


Titolo: Furies-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2024
Paese: Francia
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 2/5

Lyna ha vent'anni, studia all'università, ha un fidanzato poliziotto e una vita apparentemente normale. In realtà è figlia del commercialista della mafia di Parigi e da sempre fa di tutto per stare lontana dalla vita criminale dei genitori. Fino al giorno in cui, mentre festeggia il compleanno, suo padre viene ucciso davanti ai suoi occhi: da quel momento per Lyna comincia una discesa agli inferi che la porterà a scoprire il segreto della sua identità e risalire così alla «Furia», la donna che veglia sulle famiglie mafiose della città e impedisce le guerre tra clan. Lyna rintraccia la Furia, la carismatica e potentissima Selma, e si mette al suo servizio non sapendo bene (o forse sì...) a cosa va incontro.
 
Furies è una gradevole serie di intrattenimento che spero non abbia un seguito. Perchè pur avendo un buon ritmo che và scemando soprattutto negli ultimi pessimi episodi, è un prodotto che alza troppo la posta in ballo inserendo troppo e finendo per essere stucchevole e derivativo. Pur con delle buone intuizioni, il cast, la messa in scena, le location e le maestranze in generale pecca proprio nel voler esagerare in tutti i modi. E' un continuum di alzata di livello partendo dal basso e finendo per far diventare Lyna e la Furia due personaggi complementari che però ormai non sembrano più aver nulla da dire perchè sono state strizzate troppo velocemente con drastici colpi di scena che a volte lasciano l'amaro in bocca. Il vero antagonista, ovvero il padre di Lyna interpretato dal redivivo Mathieu Kassovits è scritto con una velocità tale da renderlo una sagoma e l'ennesimo personaggio scontato e già visto fuori dalle righe. Mi viene da fare un arduo paragone con un'altra mini serie simile sotto certi aspetti per la spensieratezza con cui è stata condotta l'operazione ma con risultato molto più convincente ovvero CONTINENTAL

venerdì 9 agosto 2024

Kill (2024)


Titolo: Kill (2024)
Regia: Nikhil Nagesh Bhat
Anno: 2023
Paese: India
Giudizio: 4/5

Kill racconta di Tulika e Amrit, due amanti che vivono una relazione clandestina, si ritrovino in pericolo mentre sono su un treno diretto a New Delhi. Quando la famiglia di Tulika la fa salire a bordo del Rajdhani Express, che dovrebbe condurla nella capitale e a un matrimonio combinato, il suo amato Amrit, aiutato dall'amico Viresh, decide di salire sullo stesso treno per una romantica missione di salvataggio.
Quello che non si aspettano, però, è che il treno verrà preso d'assalto da una banda di criminali. È così che Amrit e Viresh dovranno contare su tutte le loro forze e loro abilità nelle arti marziali per contrastare i banditi e mettere in salvo i passeggeri, tra cui Tulika, trasformando i vagoni in un campo di combattimento.
 
E poi scopri un film indiano prodotto dalla Lionsgate. Niente Bollywood, nessuna solita durata intorno alle tre ore e via dicendo. Un film di mazzate senza esclusione di colpi su un treno. Qualcosa di già visto in quasi tutte le salse possibili ma non quelle action indiane. Un film che dopo il primo atto deraglia per diventare qualcosa di quasi totalmente inaspettato. Dopo gli indonesiani tocca agli indiani. Ormai ci sarà da abituarsi a questi paesi che menano mazzate a profusione con coreografie originali e spesso con degli aspetti che Hollywood se li è sempre sognati abituandoci al solito schema. Kill però dalla sua ha un intrattenimento incredibile, dei personaggi molto ben caratterizzati. La trasformazione di un uomo con dei valori che ripudia la violenza a diventare una sorta di Terminator notturno facendo a pezzi in tutti i modi possibili i suoi rivali e antagonisti.
E' un film che piazza pure un paio di colpi di scena inaspettati per come probabilmente qualcuno si aspettasse il solito happy ending. Infine non manca una componente sociale per nulla scontata dove questa mattanza porta a lutti continui da entrambe le parti e gli stessi criminali a parte Fani, in realtà sono persone povere e semplici che volevano derubare alcuni ricchi senza voler vedere tutto trasformato in una carneficina. In alcuni punti nonostante l'incidente scatenante proprio prodotto da Fani, si prova pure un po di pena per queste famiglie indiane massacrate per un'insolita idea di vendetta che non concede riguardi e abbraccia tutti

Cobra Kai-Season 6 (1 parte)


Titolo: Cobra Kai-Season 6 (1 parte)
Regia: AA,VV
Anno: 2024
Paese: Usa
Stagione: 6
Episodi: 5
Giudizio: 3/5

I due dojo guidati da Johnny Lawrence e Daniel LaRusso cercano di risolvere i loro dissidi interni per unirsi tutti insieme in visto del Sekai Taikai. Dopo un apparente pace nella valley i vecchi malumori vengono a galla quando i due sensei devono scegliere i migliori da portare al grande torneo.

5 di 15 episodi. Tre parti per un'unica stagione. Quella finale. Cobra Kai è un'altra di quelle serie nostalgiche di cui non si sentiva bisogno. Ci hanno provato. Hanno scelto la strada più semplice possibile e di fatto sono rimasti basiti anche loro di questo inaspettato successone. Perchè sei stagioni vuol dire che il prodotto è andato bene per quanto concerne la scelta del cast, il teen movie, l'avventura, il pathos, l'azione, la morale che spesso non riesce bene ad essere identificata ed un continuo passare da una scuola all'altra come a dire che per un giovane è difficile in fondo saper scegliere da che parte stare.
Cinque episodi che servono in questo caso a farci riscoprire quanto i nostri protagonisti sono cresciuti, c'è un piccolo spazio per il passato di Miyagi che non sembrava poi così innocente, Mike Barnes che non sapendo più dove andare a sbattere la testa cerca di ritrovare se stesso in una grotta combattendo un serpente per vincere le sue paure e poter guidare un gruppo di giovani giapponesi davvero cazzuti. Ci sono poi altri personaggi secondari alcuni incredibilmente fuori misura come Chozen Toguchi, la zizzania messa dallo stesso Lawrence per smussare i buoni sentimenti dei suoi allievi e poi quello che di fatto è la semina per il gran torneo che sarà la terza parte finale di questa stagione

venerdì 2 agosto 2024

Boy Kills Worlds


Titolo: Boy Kills Worlds
Regia: Moritz Mohr
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Boy, una persona sorda con una vivace immaginazione, deve fare i conti con l'assassinio della sua famiglia. Viene addestrato da un misterioso sciamano a reprimere la sua immaginazione infantile e a diventare uno strumento di morte.
 
Ormai Hollywood ci ha abituati ai grandi giochi di morte mediatici. A partire da Glaser nel'87, qui abbiamo un futuro distopico, una dittatrice fascista, l'abbattimento ovvero un gioco dove alcuni nemici vengono giustiziati sulla televisione nazionale. I toni da fumetti, la produzione che vede tra gli associati Raimi, il ritmo concitato, la violenza stilosa e messa a puntino che crea quell'effetto di esercizio di stile a volte ai limiti del parossismo con un grand guignol cercato e gratuito e tutti gli annessi e connessi della causa da personaggi esageratamente fuori dai ranghi a dialoghi che in fondo apportano ben poco alla narrazione. Il protagonista sarà il classico personaggio fuori dagli schemi che troverà tutte le risposte ai suoi dubbi e all'essere stato manipolato per troppi anni alla ricerca finale di una risposta e una certezza.
Boy Kills Worlds è un giocattolone che può divertire chi non è avvezzo al genere, ma se si ha una nutrita conoscenza di questo genere di prodotto in più di una scena quel senso di già visto ed esageratamente patinato non riuscirà a staccarsi dal vostro immaginario.

lunedì 13 maggio 2024

Monkey Man


Titolo: Monkey Man
Regia: Dev Patel
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Kid è un giovane lottatore che si batte sul ring di un circuito di scommesse clandestine gestite, dal sudafricano Tiger. Ha origini rurali e indossa una maschera di scimmia, ispirandosi alla divinità Hanuman, esempio di virtù quali lealtà, forza e saggezza. Il suo vero obiettivo però non è farsi strada come lottatore, bensì vendicare la morte della madre, uccisa in un raid contro la comunità dov'è cresciuto. Dietro questo crimine c'è una speculazione edilizia che vede i potenti della città alleati a un santone e Kid intende infiltrarsi nel loro mondo, prima come lavapiatti e poi come cameriere, fino ad arrivare loro abbastanza vicino da poter mettere in atto la propria vendetta. Dovrà però prima assaggiare la sconfitta e ritrovare la purezza dello spirito.

Dev Patel ha sempre avuto una faccia da schiaffi anche quando ha interpretato SIR GAWAIN E IL CAVALIERE VERDE dove il suo ruolo richiedeva polso a differenza di tutte le altre commedie in cui ha recitato. Il risultato per la sua opera prima è una via di mezzo nel senso che l'attore, anche regista, ci prova con un risultato che premia comunque uno sforzo produttivo mica da ridere contando tutte le disavventure in cui il film è incappato. Soprattutto nel voler avere l'India come canale e cuore pulsante quando invece lo stesso paese da cui deriva Patel lo ha rifiutato per le scelte legate al come è stata considerata in parte la religione, la potenza scriteriata che hanno alcuni santoni è una sottolineatura su come la religione appare anche connivente con la brutalità di un potere totalmente corrotto, presentato in modo che non potrebbe essere più raccapricciante.
In questo caso l'unica mossa che Kid può fare è uccidere tutti in un bagno di sangue senza nemmeno considerare un'altra scelta. La religione induista qui viene però anche rappresentata come portatrice di un valore educativo e inclusivo come la comunità trans, i loro lutti e il bisogno di aiutare l'eroe arrivando a combattere mascherate.

giovedì 9 maggio 2024

Blind War


Titolo: Blind War
Regia: Suiqiang Huo
Anno: 2022
Paese: Cina
Giudizio: 2/5

Il film racconta la storia dell'ex capitano della SWAT Dong Gu, ferito permanentemente durante una missione fallita di cui si era assunto la responsabilità. Dopo essere gradualmente uscito dalla nebbia, il suo vecchio nemico riapparve e minacciò sua figlia.

Blind War è un mega film d'azione cinese abbastanza scontato e banale che punta tutto su due elementi, far diventare il protagonista cieco e farlo combattere a fianco della sua acerrima nemica.
A parte questo è un film che cerca di infilare tutti gli stereotipi di genere per cercare di creare più coinvolgimento possibile ma di fatto non riesce nell'intento. I personaggi sono tagliati con l'accetta. Il protagonista è il classico buon poliziotto che ha creato da solo le basi per la sua tragedia agendo di testa propria. I nemici sono esageratamente fuori dagli schemi e cercare di dare enfasi alla storia facendo finire la figlia di Dong in un giro di escort e prostituzione anzichè descriverlo come un vero e proprio calvario diventa una macchietta per fare solo del sensazionalismo.

venerdì 26 aprile 2024

Duro del Road House


Titolo: Duro del Road House
Regia: Rowdy Herrington
Anno: 1989
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Un laureando in filosofia si diverte a fare il buttafuori in un locale notturno malfamato, il "Double Deuce". A un certo punto però il lavoro diventa sempre più pericoloso per via degli scagnozzi di un boss malavitoso. Alla morte di un suo amico il buttafuori-laureando porrà fine con un sanguinoso scontro alle prodezze del boss
 
Il duro del Road House doveva essere quel tipico esempio di cinema muscoli & arroganza, dialoghi tagliati con l'accetta, maschi alpha e mazzate a gogò. E' così è stato mettendo tra l'altro un attore che non aveva proprio quel fisic du role adatto a questo cinema di genere. Eppure fecero una cosa interessante. Scrissero una bella storia che seppur non abbia sotto trame o chissà quali peripezie di sceneggiatura faceva il suo e pure molto bene. Alla fine come molte pellicole di quegli anni venne dapprima ignorato per poi diventare un cult. Ci sono tanti elementi che contribuiscono alla resa del film dal cast alla presenza di Ben Gazzara come nemico e boss della cittadina e mafioso locale (non a caso un italo americano che si crea da solo u piccolo impero per poi venir distrutto dalla solidità e complicità di un gruppo di americani che credono nell'ideale di giustizia) ad un Sam Elliot sempre decisivo e in grado con quella faccia da schiaffi di fare la differenza e non ultima Kelly Lynch che a livello di bellezza rasentava la perfezione.
Un film che invecchia bene da lasciare in una botte e guardare ogni tanto per notare con quanta grazia riusciva a bilanciare dramma ed action movie

Road House


Titolo: Road House
Regia: Doug Liman
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Elwood Dalton è un ex combattente di arti marziali della UFC (Ultimate Fighting Championship) ritiratosi a causa del tragico esito di un incontro, il cui ricordo lo perseguita. Per tirare avanti si guadagna da vivere prendendo parte a match clandestini nei quali prevale senza difficoltà, finché la proprietaria di un Road House in Florida non gli propone l'incarico di buttafuori nel suo locale, messo sempre più a rischio dalle ripetute risse e violenze. Seppure riluttante, Dalton accetta e si ritrova presto a fare i conti con un boss criminale intenzionato a far chiudere il locale (per poi acquistare il relativo appezzamento di terreno) servendosi della propria banda di delinquenti e di un folle e pericoloso picchiatore.
 
Alla fine per essere una sorta di remake non è poi così male. Cambiano pochi elementi e tutti in negativo tranne quella scheggia impazzita di McGregor che recita se stesso e l'assenza di un villain vero e proprio. Mancano le donne, per assurdo la vecchia pellicola si sforzava di inserire molte più scazzottate mentre qui sono abbastanza centellinate, il pre finale nella barca è imbarazzante e alcune scelte di Dalton come quella di portare dei bifolchi in ospedale dopo avergli menati a dovere fanno storcere il naso. E' intrattenimento ma senza avere il brio e il ritmo giusto, dura tanto e alcuni momenti sono veramente tiratissimi dando al film una noia mortale che sinceramente da un film del genere non meritiamo. L'incontro finale tra Dalton e Knox riprende tanto dagli ultimi film di arti marziali indonesiani.

mercoledì 27 marzo 2024

60 minuti


Titolo: 60 minuti
Regia: Olivier Kienle
Anno: 2024
Paese: Germania
Giudizio: 3/5

Il lottatore di MMA Octavio ha solo un'ora per raggiungere il compleanno della figlia, altrimenti rischia di perderne la custodia per sempre. Per arrivare in tempo, dunque, deve far terminare il prima possibile l'importante incontro che ha in programma per quella sera, cosa che non piace ad alcuni dei malavitosi che hanno scommesso grandi somme sul combattimento.
 
E' un film adrenalinico 60 minuti, un concentrato d'azione che corre, mena, salta, investe, minaccia qualsiasi cosa che tocca prendendo un fisic du role e facendolo correre per un'ora per tutta Berlino alla ricerca di una torta per poter tornare dalla figlia prima che le venga definitivamente tolta da avvocato e assistenti sociali. In questa rincorsa Octavio salta un incontro falsato di MMA dove un gruppo di mafiosi hanno investito una grossa cifra finendo indebitati con dei russi che seppur si vedono solo in una scena, quella nei sotterranei, basta per far capire la pericolosità delle parti in gioco. E' una storia che va drittissima, il nostro protagonista è in un luogo e deve raggiungerne un altro, stop. Berlino appare come un posto dove valgono una serie di regole non scritte utili solo a rendere ogni cosa il più cool possibile. 60 minuti vale soprattutto e quasi solo per le scene di combattimenti realizzate quasi tutte da stunt professionisti dove una menzione particolare c'è l'hanno quelli della scena nella palestra e quella nella discoteca (giusto per strizzare l'occhio a John Wick 4). Alla fine è ignorante quanto divertente, semplice quanto mai troppo stupido.

lunedì 15 gennaio 2024

Blue Eye Samurai-Season 1


Titolo: Blue Eye Samurai-Season 1
Regia: AA, VV
Anno: 2023
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 4/5

Ambientata nel Giappone del periodo Edo, la serie segue Mizu (doppiata da Maya Erskine nella versione originale), una maestra di spada di etnia mista che vive una vita sotto mentite spoglie mentre trama la vendetta.
 
Una volta una persona ignorante definì l'animazione come semplici cartoni animati.
Ora è mio preciso dovere soprendermi continuando a farmi affascinare dalla settima arte.
Questa serie è un mezzo capolavoro. Qualcosa che si innalza rispetto alle solite serie, qualcosa che parla di un'epoca feudale giapponese che già conosciamo ma con altri mezzi, linguaggi e forme visive. C'è una bellissima protagonista con una storia di dolore e emancipazione. C'è il fulcro della storia che ruota attorno ad uno dei canoni più semplici che è il revenge movie. C'è un villain antagonista davvero feroce e crudele che prende a pugni in faccia una ragazza e gira il Giappone in cerca di geishe da scoparsi con il suo assistente. C'è un patto di fiducia con una sorta di garzone senza mani che aiuterà la protagonista.
C'è tutto, brutalità, sangue, sentimenti, emozioni, caratterizzazione dei personaggi mai scontata ( la breve storia d'amore di Mizu è straziante). Uno dei motivi per cui la serie è piaciuta così tanto è ancora una volta il fatto che sia crudele, violento e a tutti gli effetti incessantemente cattivo, senza risparmiarsi e lesinare su nulla ma mostrando la cupidigia e la testardaggine di una società che sembra avere soltanto l'obbligo e il voler prevaricare sempre sull'altro. Quasi non esiste la redenzione ma soltanto un voler predominare sfruttando tutto ciò che si può cancellando il passato e insistendo sull'appagamento dei bisogni primari.

Continental – Season 1


Titolo: Continental – Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 3
Giudizio: 4/5

Frankie Scott ruba lo stampo delle monete d'oro della catena Continental dall'hotel di Cormac O'Connor, ma le cose si mettono presto male. Il boss fa rapire suo fratello Winston a Londra e lo fa riportare a New York, dove gli affida il compito di trovare il fratello e riportargli lo stampo. Winston da tempo non parlava con Frankie e ha difficoltà a entrare in buoni rapporti con i suoi alleati, in particolare il trio Miles, Lou e Lemmy che orbita intorno a Dojo a Chinatown. E con ancora più ostilità lo guarda la compagna di Frankie, la vietnamita Yen. Quando Cormac ricorre agli assassini gemelli, i temibili tedeschi Hansel e Gretal, le cose prendono una piega tragica e Winston non potrà più tornare indietro. Avrà un nuovo e solo obiettivo: farla pagare a O'Connor e prendere per sé il Continental di New York.

Riesce ad intrattenere più la serie che finora i quattro capitoli della saga di John Wick.
Basti pensare che stanno pensando ad un quinto capitolo contando che nel quarto John è morto.
Ero partito senza speranze e senza pretese, sapendo che con tre episodi da 90' non avrei neanche perso troppo tempo. E invece il prodotto oltre ad essere anche divertente è fatto e curato tecnicamente molto bene con un ottimo lavoro di casting e una ricostruzione dell'epoca soprattutto per quanto concerne i costumi. E poi ci sono sparatorie, scene d'azione, combattimenti, il tutto in modo molto frenetico e violento dove non manca nessun elemento di quelli che amiamo in un prodotto di genere.
Anche se a volte esageratamente spettacolarizzato, riesce a mantenere un criterio di fondo puntando moltissimo sulla caratterizzazione di una galleria di personaggi impressionante.
Se non sei un fan di John Wick non verrai in alcun modo penalizzato durante la visione potendoti gustare la serie ugualmente, anzi forse ancora maggiormente con qualche colpo di scena in più che non guasta mai.


martedì 12 dicembre 2023

Farang


Titolo: Farang
Regia: Xavier Gens
Anno: 2023
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Sam è un detenuto esemplare. A pochi mesi dalla scarcerazione, si prepara diligentemente al suo reinserimento. Durante un congedo, però, il suo passato lo raggiunge e un incidente gli lascia una sola scelta: scappare. Cinque anni dopo ha ricostruito la sua vita in Thailandia, dove ha creato la famiglia che aveva sempre sognato. Ma Narong, il padrino locale, lo costringe a ricadere nella delinquenza. Quando Sam decide di interrompere tutto, Narong attacca la sua famiglia. Sam attraverserà la Thailandia per vendicarsi del suo carnefice.
 
Xavier Gens è un regista che apprezzo davvero molto. FRONTIERS, CRUCIFIXION, DIVIDE, COLD SKIN, donandoci alcune chicche horror di inusitata violenza e spessore sociale.
Farang è un revenge movie che mette in mezzo criminalità, redenzione, arti marziali, corruzione, il tutto con uno stile e una classe che diventa subito immersivo ma che purtroppo rimane limitato nella sua stesura di come raccontare i fatti e renderli appassionanti. La solita spirale di eventi negativi che sembra rimanere attaccata alla schiena del nostro protagonista e nonostante la fuga, un passato ombroso che aspetta solo il momento giusto per chiudere la propria vendetta. Nonostante tutte le premesse che non sembrano così ispirate, il film si lascia vedere molto bene, Sam ha il fisic du role giusto e Olivier Gourmet a fare lo spietato Narong è perfetto.

mercoledì 18 ottobre 2023

Baki-Season 1


Titolo: Baki-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2018
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 13
Giudizio: 3/5

I più pericolosi criminali del pianeta, imbattuti guerrieri dalla forza sovrumana, decidono di scoprire il significato della sconfitta e raggiungono il Giappone per affrontare l’uomo più forte del mondo. Altri non è che Baki, un ragazzino di appena quattordici anni, cresciuto e allevato dal padre alla lotta.

Baki è senza dubbio per chi come me non fosse a conoscenza del manga, una serie di puro intrattenimento e divertissement dove conosciamo una galleria di personaggi impressionanti, dei veri e propri freak muscolosi, ognuno facente parte di una diversa arte marziale e dei veri e propri assassini, molti dei quali caratterizzati anche abbastanza bene dove spesso e volentieri a non essere il protagonista è proprio lo stesso Baki in mini trame dove i suoi nemici si affrontano spesso tra di loro. E’una di quelle serie che come per Record of Ragnarok-Season 1 non disdegna momenti e scene molto forti, una violenza senza eguali (qui spinta maggiormente) con un ritmo decisamente incalzante senza troppe dilungaggini legati come spesso accade nelle serie e negli anime giapponesi o gli Oav quando i personaggi si perdono in noiose riflessioni.
Baki è un’anime in cui tutti si menano di brutto, dove l’obbiettivo finale è la supremazia.
Ignoranza eroica e ordinaria potremmo dire in pieno stile nipponico.
Se non fosse che spesso nelle botte da orbi, nelle articolazioni che si spappolano, nei corpi che sembrano esplodere, negli arti mozzati e tutto il resto quello che sembra mancare è proprio il dolore come se non esistesse.

Baki-Season 2


Titolo: Baki-Season 2
Regia: AA, VV
Anno: 2018
Paese: Giappone
Stagione: 2
Episodi: 13
Giudizio: 3/5

Il cacciatore di taglie Biscuit Oliver, anche lui un detenuto, viene mandato a Tokyo per recuperare gli evasi ed evitare che provochino ancora più caos.

La seconda stagione è sicuramente meno appagante e appassionante rispetto alla prima mentre invece vedremo finalmente nella terza quello che più ci aggrada di queste serie ovvero il torneo. Purtroppo la mole e la caratterizzazione di Oliver non è sempre all’altezza, Baki sembra più alla scoperta del sesso conoscendo poi quei piaceri che lo distolgono solo parzialmente dalla sete di sangue nei confronti dei suoi nemici. Sicuramente Doyle è un personaggio che viene sviluppato bene, uno dei migliori nella sua crudeltà addirittura dopo aver perso tutto e aver avuto salva la vita da un suo nemico. Riesce a dare fuoco al dojo uccidendo e provocando diverse ustioni ai suoi nemici i quali per assurdo finiscono addirittura per perdonarlo. Come spesso capita gli anziani non sono da prendere alla leggera soprattutto il capo del dojo di judo Sonoda che come Shibukawa nella stagione successiva ricoprirà un ruolo importante.



Baki-Season 3


Titolo: Baki-Season 3
Regia: AA, VV
Anno: 2020
Paese: Giappone
Stagione: 3
Episodi: 13
Giudizio: 3/5

Inizia la terza parte dell’anime che nel giro di pochissimo entra nel vivo. Il primo scontro del torneo che viene mostrato è quello dell’uomo più forte del mondo, nonché padre di Baki. Un po’ a sorpresa e senza dare troppe spiegazioni Baki dopo il suo primo incontro guarisce dal veleno. Nel frattempo questa sanguinaria competizione si trasforma in uno scontro di fazioni fra lottatori della Cina e sfidanti di altri paesi. Inutile dire a favore di chi sia il risultato finale di questi scontri cruenti. Al termine del torneo nonostante alcune avversità e nuovi sfidanti, Baki ha un solo obbiettivo: scontrarsi e sconfiggere l’uomo più forte del mondo, suo padre

Nella terza stagione di Baki finalmente c'è una delle cose più fighe in assoluto quando si parla di combattimenti e arti marziali. Il tanto agognato torneo. Per cui a scontri diretti vediamo mazzate da orbi, alcuni piccoli colpi di scena, ma per fortuna un ritmo più dinamico rispetto chessò a RECORD OF RAGNAROK dove dopo ogni colpo c'è almeno un monologo del protagonista e del pubblico.
Baki deve combattere per salvarsi dall'avvelenamento della stagione precedente dove infatti guarisce dopo il primo combattimento grazie all‘intervento paterno.
Lo stesso diventa l'obbiettivo del figlio da sconfiggere in un incontro interessante ma reso in parte indigesto da dei dialoghi davvero imbarazzanti. Purtroppo essendo un torneo non si può fare affidamento su una trama che non è mai incalzante ma rasenta un appiattimento globale dove succede tutto quello che uno si aspetta in termini di macro obbiettivi. Baki stupisce solo per la crudezza della violenza che mostra senza avere altri appigli a cui aggrapparsi tolto forse il fatto della scoperta della sessualità con la propria ragazza nella precedente stagione. Per tutto il resto chiunque, simpatico o no, diventa una caricatura stereotipata e forse questo è il difetto principale dove almeno si poteva caratterizzare meglio qualcuno o dargli un senso della vita più ampio e interessante

domenica 3 settembre 2023

Seis Manos- Season 1


Titolo: Seis Manos- Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 3/5

Alcuni orfani cresciuti da un anziano maestro di arti marziali rimangono coinvolti in un mistero che racchiude poteri demoniaci, cartelli della droga, antichi rituali e sacrifici di sangue.

Dai creatori di CASTELVANIA-SEASON 2 che non mi era affatto piaciuta pur essendo un seguace della serie e del genere vampiresco, arriva questa nuova serie animata dove si parla di folklore messicano, di magia nera, sette religiose, taoismo, mostri, arti marziali e di soprannaturale giusto per evidenziare gli elementi weird. Seis manos parla di amicizia, di legami quando nell'infanzia si è stati abbandonati dai propri genitori. Parla di fragilità e debolezze interne, di rabbia, rancore e vendetta. L'antidoto della serie è quella di prendere tossici come cavie che con una polvere proveniente dalle lacrime di Santa Luciféra si trasformano in mostri deformi auto-rigeneranti, apparentemente immortali e perennemente assetati di sangue e budella.
Ci sono due trame principali questa appunto dei ragazzi (dove l'unico che si salva e Silencio contando che Isabela è perennemente incazzusa e Jesus è un alcolizzato) di trovare il responsabile della morte del loro maestro e quella molto più debole dell'indagine della poliziotta Garcia e dell'ispettore in incognito Brister e dei suoi deliranti flash back. Certo per essere violenta quando deve lo è senza mai lesinare ma quello che la frega è di essere esageratamente sopra le righe e scontata oltre a non approfondire mai nulla di fatto nemmeno sul culto.