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venerdì 26 aprile 2024

Duro del Road House


Titolo: Duro del Road House
Regia: Rowdy Herrington
Anno: 1989
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Un laureando in filosofia si diverte a fare il buttafuori in un locale notturno malfamato, il "Double Deuce". A un certo punto però il lavoro diventa sempre più pericoloso per via degli scagnozzi di un boss malavitoso. Alla morte di un suo amico il buttafuori-laureando porrà fine con un sanguinoso scontro alle prodezze del boss
 
Il duro del Road House doveva essere quel tipico esempio di cinema muscoli & arroganza, dialoghi tagliati con l'accetta, maschi alpha e mazzate a gogò. E' così è stato mettendo tra l'altro un attore che non aveva proprio quel fisic du role adatto a questo cinema di genere. Eppure fecero una cosa interessante. Scrissero una bella storia che seppur non abbia sotto trame o chissà quali peripezie di sceneggiatura faceva il suo e pure molto bene. Alla fine come molte pellicole di quegli anni venne dapprima ignorato per poi diventare un cult. Ci sono tanti elementi che contribuiscono alla resa del film dal cast alla presenza di Ben Gazzara come nemico e boss della cittadina e mafioso locale (non a caso un italo americano che si crea da solo u piccolo impero per poi venir distrutto dalla solidità e complicità di un gruppo di americani che credono nell'ideale di giustizia) ad un Sam Elliot sempre decisivo e in grado con quella faccia da schiaffi di fare la differenza e non ultima Kelly Lynch che a livello di bellezza rasentava la perfezione.
Un film che invecchia bene da lasciare in una botte e guardare ogni tanto per notare con quanta grazia riusciva a bilanciare dramma ed action movie

Road House


Titolo: Road House
Regia: Doug Liman
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Elwood Dalton è un ex combattente di arti marziali della UFC (Ultimate Fighting Championship) ritiratosi a causa del tragico esito di un incontro, il cui ricordo lo perseguita. Per tirare avanti si guadagna da vivere prendendo parte a match clandestini nei quali prevale senza difficoltà, finché la proprietaria di un Road House in Florida non gli propone l'incarico di buttafuori nel suo locale, messo sempre più a rischio dalle ripetute risse e violenze. Seppure riluttante, Dalton accetta e si ritrova presto a fare i conti con un boss criminale intenzionato a far chiudere il locale (per poi acquistare il relativo appezzamento di terreno) servendosi della propria banda di delinquenti e di un folle e pericoloso picchiatore.
 
Alla fine per essere una sorta di remake non è poi così male. Cambiano pochi elementi e tutti in negativo tranne quella scheggia impazzita di McGregor che recita se stesso e l'assenza di un villain vero e proprio. Mancano le donne, per assurdo la vecchia pellicola si sforzava di inserire molte più scazzottate mentre qui sono abbastanza centellinate, il pre finale nella barca è imbarazzante e alcune scelte di Dalton come quella di portare dei bifolchi in ospedale dopo avergli menati a dovere fanno storcere il naso. E' intrattenimento ma senza avere il brio e il ritmo giusto, dura tanto e alcuni momenti sono veramente tiratissimi dando al film una noia mortale che sinceramente da un film del genere non meritiamo. L'incontro finale tra Dalton e Knox riprende tanto dagli ultimi film di arti marziali indonesiani.

mercoledì 27 marzo 2024

60 minuti


Titolo: 60 minuti
Regia: Olivier Kienle
Anno: 2024
Paese: Germania
Giudizio: 3/5

Il lottatore di MMA Octavio ha solo un'ora per raggiungere il compleanno della figlia, altrimenti rischia di perderne la custodia per sempre. Per arrivare in tempo, dunque, deve far terminare il prima possibile l'importante incontro che ha in programma per quella sera, cosa che non piace ad alcuni dei malavitosi che hanno scommesso grandi somme sul combattimento.
 
E' un film adrenalinico 60 minuti, un concentrato d'azione che corre, mena, salta, investe, minaccia qualsiasi cosa che tocca prendendo un fisic du role e facendolo correre per un'ora per tutta Berlino alla ricerca di una torta per poter tornare dalla figlia prima che le venga definitivamente tolta da avvocato e assistenti sociali. In questa rincorsa Octavio salta un incontro falsato di MMA dove un gruppo di mafiosi hanno investito una grossa cifra finendo indebitati con dei russi che seppur si vedono solo in una scena, quella nei sotterranei, basta per far capire la pericolosità delle parti in gioco. E' una storia che va drittissima, il nostro protagonista è in un luogo e deve raggiungerne un altro, stop. Berlino appare come un posto dove valgono una serie di regole non scritte utili solo a rendere ogni cosa il più cool possibile. 60 minuti vale soprattutto e quasi solo per le scene di combattimenti realizzate quasi tutte da stunt professionisti dove una menzione particolare c'è l'hanno quelli della scena nella palestra e quella nella discoteca (giusto per strizzare l'occhio a John Wick 4). Alla fine è ignorante quanto divertente, semplice quanto mai troppo stupido.

lunedì 15 gennaio 2024

Blue Eye Samurai-Season 1


Titolo: Blue Eye Samurai-Season 1
Regia: AA, VV
Anno: 2023
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 4/5

Ambientata nel Giappone del periodo Edo, la serie segue Mizu (doppiata da Maya Erskine nella versione originale), una maestra di spada di etnia mista che vive una vita sotto mentite spoglie mentre trama la vendetta.
 
Una volta una persona ignorante definì l'animazione come semplici cartoni animati.
Ora è mio preciso dovere soprendermi continuando a farmi affascinare dalla settima arte.
Questa serie è un mezzo capolavoro. Qualcosa che si innalza rispetto alle solite serie, qualcosa che parla di un'epoca feudale giapponese che già conosciamo ma con altri mezzi, linguaggi e forme visive. C'è una bellissima protagonista con una storia di dolore e emancipazione. C'è il fulcro della storia che ruota attorno ad uno dei canoni più semplici che è il revenge movie. C'è un villain antagonista davvero feroce e crudele che prende a pugni in faccia una ragazza e gira il Giappone in cerca di geishe da scoparsi con il suo assistente. C'è un patto di fiducia con una sorta di garzone senza mani che aiuterà la protagonista.
C'è tutto, brutalità, sangue, sentimenti, emozioni, caratterizzazione dei personaggi mai scontata ( la breve storia d'amore di Mizu è straziante). Uno dei motivi per cui la serie è piaciuta così tanto è ancora una volta il fatto che sia crudele, violento e a tutti gli effetti incessantemente cattivo, senza risparmiarsi e lesinare su nulla ma mostrando la cupidigia e la testardaggine di una società che sembra avere soltanto l'obbligo e il voler prevaricare sempre sull'altro. Quasi non esiste la redenzione ma soltanto un voler predominare sfruttando tutto ciò che si può cancellando il passato e insistendo sull'appagamento dei bisogni primari.

Continental – Season 1


Titolo: Continental – Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 3
Giudizio: 4/5

Frankie Scott ruba lo stampo delle monete d'oro della catena Continental dall'hotel di Cormac O'Connor, ma le cose si mettono presto male. Il boss fa rapire suo fratello Winston a Londra e lo fa riportare a New York, dove gli affida il compito di trovare il fratello e riportargli lo stampo. Winston da tempo non parlava con Frankie e ha difficoltà a entrare in buoni rapporti con i suoi alleati, in particolare il trio Miles, Lou e Lemmy che orbita intorno a Dojo a Chinatown. E con ancora più ostilità lo guarda la compagna di Frankie, la vietnamita Yen. Quando Cormac ricorre agli assassini gemelli, i temibili tedeschi Hansel e Gretal, le cose prendono una piega tragica e Winston non potrà più tornare indietro. Avrà un nuovo e solo obiettivo: farla pagare a O'Connor e prendere per sé il Continental di New York.

Riesce ad intrattenere più la serie che finora i quattro capitoli della saga di John Wick.
Basti pensare che stanno pensando ad un quinto capitolo contando che nel quarto John è morto.
Ero partito senza speranze e senza pretese, sapendo che con tre episodi da 90' non avrei neanche perso troppo tempo. E invece il prodotto oltre ad essere anche divertente è fatto e curato tecnicamente molto bene con un ottimo lavoro di casting e una ricostruzione dell'epoca soprattutto per quanto concerne i costumi. E poi ci sono sparatorie, scene d'azione, combattimenti, il tutto in modo molto frenetico e violento dove non manca nessun elemento di quelli che amiamo in un prodotto di genere.
Anche se a volte esageratamente spettacolarizzato, riesce a mantenere un criterio di fondo puntando moltissimo sulla caratterizzazione di una galleria di personaggi impressionante.
Se non sei un fan di John Wick non verrai in alcun modo penalizzato durante la visione potendoti gustare la serie ugualmente, anzi forse ancora maggiormente con qualche colpo di scena in più che non guasta mai.


martedì 12 dicembre 2023

Farang


Titolo: Farang
Regia: Xavier Gens
Anno: 2023
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Sam è un detenuto esemplare. A pochi mesi dalla scarcerazione, si prepara diligentemente al suo reinserimento. Durante un congedo, però, il suo passato lo raggiunge e un incidente gli lascia una sola scelta: scappare. Cinque anni dopo ha ricostruito la sua vita in Thailandia, dove ha creato la famiglia che aveva sempre sognato. Ma Narong, il padrino locale, lo costringe a ricadere nella delinquenza. Quando Sam decide di interrompere tutto, Narong attacca la sua famiglia. Sam attraverserà la Thailandia per vendicarsi del suo carnefice.
 
Xavier Gens è un regista che apprezzo davvero molto. FRONTIERS, CRUCIFIXION, DIVIDE, COLD SKIN, donandoci alcune chicche horror di inusitata violenza e spessore sociale.
Farang è un revenge movie che mette in mezzo criminalità, redenzione, arti marziali, corruzione, il tutto con uno stile e una classe che diventa subito immersivo ma che purtroppo rimane limitato nella sua stesura di come raccontare i fatti e renderli appassionanti. La solita spirale di eventi negativi che sembra rimanere attaccata alla schiena del nostro protagonista e nonostante la fuga, un passato ombroso che aspetta solo il momento giusto per chiudere la propria vendetta. Nonostante tutte le premesse che non sembrano così ispirate, il film si lascia vedere molto bene, Sam ha il fisic du role giusto e Olivier Gourmet a fare lo spietato Narong è perfetto.

mercoledì 18 ottobre 2023

Baki-Season 1


Titolo: Baki-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2018
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 13
Giudizio: 3/5

I più pericolosi criminali del pianeta, imbattuti guerrieri dalla forza sovrumana, decidono di scoprire il significato della sconfitta e raggiungono il Giappone per affrontare l’uomo più forte del mondo. Altri non è che Baki, un ragazzino di appena quattordici anni, cresciuto e allevato dal padre alla lotta.

Baki è senza dubbio per chi come me non fosse a conoscenza del manga, una serie di puro intrattenimento e divertissement dove conosciamo una galleria di personaggi impressionanti, dei veri e propri freak muscolosi, ognuno facente parte di una diversa arte marziale e dei veri e propri assassini, molti dei quali caratterizzati anche abbastanza bene dove spesso e volentieri a non essere il protagonista è proprio lo stesso Baki in mini trame dove i suoi nemici si affrontano spesso tra di loro. E’una di quelle serie che come per Record of Ragnarok-Season 1 non disdegna momenti e scene molto forti, una violenza senza eguali (qui spinta maggiormente) con un ritmo decisamente incalzante senza troppe dilungaggini legati come spesso accade nelle serie e negli anime giapponesi o gli Oav quando i personaggi si perdono in noiose riflessioni.
Baki è un’anime in cui tutti si menano di brutto, dove l’obbiettivo finale è la supremazia.
Ignoranza eroica e ordinaria potremmo dire in pieno stile nipponico.
Se non fosse che spesso nelle botte da orbi, nelle articolazioni che si spappolano, nei corpi che sembrano esplodere, negli arti mozzati e tutto il resto quello che sembra mancare è proprio il dolore come se non esistesse.

Baki-Season 2


Titolo: Baki-Season 2
Regia: AA, VV
Anno: 2018
Paese: Giappone
Stagione: 2
Episodi: 13
Giudizio: 3/5

Il cacciatore di taglie Biscuit Oliver, anche lui un detenuto, viene mandato a Tokyo per recuperare gli evasi ed evitare che provochino ancora più caos.

La seconda stagione è sicuramente meno appagante e appassionante rispetto alla prima mentre invece vedremo finalmente nella terza quello che più ci aggrada di queste serie ovvero il torneo. Purtroppo la mole e la caratterizzazione di Oliver non è sempre all’altezza, Baki sembra più alla scoperta del sesso conoscendo poi quei piaceri che lo distolgono solo parzialmente dalla sete di sangue nei confronti dei suoi nemici. Sicuramente Doyle è un personaggio che viene sviluppato bene, uno dei migliori nella sua crudeltà addirittura dopo aver perso tutto e aver avuto salva la vita da un suo nemico. Riesce a dare fuoco al dojo uccidendo e provocando diverse ustioni ai suoi nemici i quali per assurdo finiscono addirittura per perdonarlo. Come spesso capita gli anziani non sono da prendere alla leggera soprattutto il capo del dojo di judo Sonoda che come Shibukawa nella stagione successiva ricoprirà un ruolo importante.



Baki-Season 3


Titolo: Baki-Season 3
Regia: AA, VV
Anno: 2020
Paese: Giappone
Stagione: 3
Episodi: 13
Giudizio: 3/5

Inizia la terza parte dell’anime che nel giro di pochissimo entra nel vivo. Il primo scontro del torneo che viene mostrato è quello dell’uomo più forte del mondo, nonché padre di Baki. Un po’ a sorpresa e senza dare troppe spiegazioni Baki dopo il suo primo incontro guarisce dal veleno. Nel frattempo questa sanguinaria competizione si trasforma in uno scontro di fazioni fra lottatori della Cina e sfidanti di altri paesi. Inutile dire a favore di chi sia il risultato finale di questi scontri cruenti. Al termine del torneo nonostante alcune avversità e nuovi sfidanti, Baki ha un solo obbiettivo: scontrarsi e sconfiggere l’uomo più forte del mondo, suo padre

Nella terza stagione di Baki finalmente c'è una delle cose più fighe in assoluto quando si parla di combattimenti e arti marziali. Il tanto agognato torneo. Per cui a scontri diretti vediamo mazzate da orbi, alcuni piccoli colpi di scena, ma per fortuna un ritmo più dinamico rispetto chessò a RECORD OF RAGNAROK dove dopo ogni colpo c'è almeno un monologo del protagonista e del pubblico.
Baki deve combattere per salvarsi dall'avvelenamento della stagione precedente dove infatti guarisce dopo il primo combattimento grazie all‘intervento paterno.
Lo stesso diventa l'obbiettivo del figlio da sconfiggere in un incontro interessante ma reso in parte indigesto da dei dialoghi davvero imbarazzanti. Purtroppo essendo un torneo non si può fare affidamento su una trama che non è mai incalzante ma rasenta un appiattimento globale dove succede tutto quello che uno si aspetta in termini di macro obbiettivi. Baki stupisce solo per la crudezza della violenza che mostra senza avere altri appigli a cui aggrapparsi tolto forse il fatto della scoperta della sessualità con la propria ragazza nella precedente stagione. Per tutto il resto chiunque, simpatico o no, diventa una caricatura stereotipata e forse questo è il difetto principale dove almeno si poteva caratterizzare meglio qualcuno o dargli un senso della vita più ampio e interessante

domenica 3 settembre 2023

Seis Manos- Season 1


Titolo: Seis Manos- Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 3/5

Alcuni orfani cresciuti da un anziano maestro di arti marziali rimangono coinvolti in un mistero che racchiude poteri demoniaci, cartelli della droga, antichi rituali e sacrifici di sangue.

Dai creatori di CASTELVANIA-SEASON 2 che non mi era affatto piaciuta pur essendo un seguace della serie e del genere vampiresco, arriva questa nuova serie animata dove si parla di folklore messicano, di magia nera, sette religiose, taoismo, mostri, arti marziali e di soprannaturale giusto per evidenziare gli elementi weird. Seis manos parla di amicizia, di legami quando nell'infanzia si è stati abbandonati dai propri genitori. Parla di fragilità e debolezze interne, di rabbia, rancore e vendetta. L'antidoto della serie è quella di prendere tossici come cavie che con una polvere proveniente dalle lacrime di Santa Luciféra si trasformano in mostri deformi auto-rigeneranti, apparentemente immortali e perennemente assetati di sangue e budella.
Ci sono due trame principali questa appunto dei ragazzi (dove l'unico che si salva e Silencio contando che Isabela è perennemente incazzusa e Jesus è un alcolizzato) di trovare il responsabile della morte del loro maestro e quella molto più debole dell'indagine della poliziotta Garcia e dell'ispettore in incognito Brister e dei suoi deliranti flash back. Certo per essere violenta quando deve lo è senza mai lesinare ma quello che la frega è di essere esageratamente sopra le righe e scontata oltre a non approfondire mai nulla di fatto nemmeno sul culto.

martedì 18 aprile 2023

John Wick 4


Titolo: John Wick 4
Regia: Chad Stahelski
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

John Wick è tornato. Rinfrancato nel corpo e in quel che resta dello spirito, il leggendario-killer dal leggendario-soprannome Baba Yaga ha vissuto sotto protezione nel regno del Re della Bowery, in attesa di avere la sua vendetta. E l'occasione è arrivata: la Gran Tavola, all'unanimità, ha dato pieni poteri al Marchese de Gramont per riportare l'ordine nelle sue enclave, e questi come primo atto ha stabilito la destituzione di Winston e l'abbattimento del Continental. Inizia così l'ultimo periplo di Wick, lungo il quale incontrerà vecchi e nuovi nomi, come l'assassino cieco Caine, la Ruska Roma, Shimizu il direttore del Continental di Osaka, il Reggente e altri più o meno letali amici-nemici. E dopo aver perso la moglie, il cane e la macchina, il finale non può che essere uno...
 
Puro divertissement all'ennesima potenza. John Wick fa della sua ignoranza e della sospensione dell'incredulità il suo passaporto per sdoganare violenza a profusione in qualsiasi paese lo accolga devastandolo e rendendolo un'arena senza controllo dove lo Stato e le forze dell'ordine semplicemente non esistono.
In John Wick c'è un codice criminale ordito e dominato dalla Gran Tavola, una specie di setta massonica che legifera e sembra al di sopra delle parti. Wick "resuscita" per la sfida finale e tanti membri dell'ordine pungolati dal marchese si trovano a vendicarsi e promuovere la soluzione finale di John. Tutti contro tutti con alcune simpatiche vie di mezzo come l'ennesimo orientale, in questo caso Donnie Yen, a fare l'assassino Caine combattuto su quale parte stare. Scott Adkins nei panni del russo Killa è una goduria totale soprattutto per quel lunghissimo combattimento in discoteca. Tutta la sequenza al Continental è quella battaglia epica contro gli yakuza. Il personaggio di Tracker che sembra una via di mezzo tra i buoni e i cattivi, meglio una sorta di approfittatore che accetta solo per profitto e Akira che potrebbe meritare uno spin off a parte come per KILL BILL vendicando il padre Shimazu. John Wick 4 sigla la fine. E' l'apoteosi dove già il 3 aveva osato moltissimo e convincendo enormemente ma qui il gioco è ancora più esasperato e con un continuum di combattimenti e dialoghi assolutamente stereotipati che non lascia respiro soprattutto se goduto al cinema.

Record of Ragnarok-Season 2


Titolo: Record of Ragnarok-Season 2
Regia: Masao Ōkubo
Anno: 2022
Paese: Giappone
Stagione: 2
Episodi: 10
Giudizio: 3/5

Al Concilio del Valhalla che si tiene ogni mille anni, gli dèi hanno votato all'unanimità per l'estinzione della razza umana. Le uniche a opporsi sono le Valchirie, la cui leader, Brunilde, ricorda loro che in casi del genere è concessa all'umanità un'ultima possibilità, rappresentata dal torneo del Ragnarok: tredici combattenti umani e tredici combattenti divini devono darsi battaglia fino alla morte in un'arena. La prima fazione a ottenere sette vittorie è considerata la vincitrice. Il destino dell'umanità è dunque in bilico tra l'estinzione e l'esistenza per altri mille anni. Comincia così una serie di combattimenti dove grandi uomini della storia affrontano gli dei per la salvezza dell'umanità

Due combattimenti in dieci episodi. Sembra poco e in parte lo è. Però qui abbiamo molto più back ground sulla storia di alcuni personaggi, sulla loro crescita, i disagi e gli abusi subiti.
Viene enfatizzato di più l'aspetto emozionale e psicologico dove però al contempo stesso non manca certo l'azione, vero motore ed elemento determinante della serie.
Sicuramente l'aspetto tamarro è inverosimile così come il taglio ironico e quella sensazione di guardare tutto con estrema arroganza, uno degli aspetti peculiari della serie che potrà dividere come al contempo rivelarsi una scelta coraggiosa quanto deleteria almeno per come vengono caratterizzati alcuni personaggi in seconda linea.
I quattro veri sfidanti invece convincono nelle loro diverse sfumature, nella loro complessità e al contempo fragilità e crudeltà nonchè spietatezza.
Ancora una volta l'esagerazione dell'intera operazione opta per far sì che gli Dei che partecipino a questo torneo appartenendo ai pantheon più disparati dalle mitologie cristiana, induista, greca e norrena. Nella lotta tra gli uomini e le divinità, queste ultime appaiono sempre in vantaggio grazie alla loro incredibile forza. Tuttavia, gli uomini possono avvalersi del preziosissimo aiuto delle 13 Valchirie, capitanate da Brunhilde, sorella maggiore dove nel corso degli scontri, ogni uomo è sceso in campo con al suo fianco una Valchiria. Il potere delle Valchirie, trasmutato attraverso il Völundr, in armi o particolari abilità, ha portato gli uomini a combattere allo stesso livello delle divinità stesse.

martedì 20 dicembre 2022

Karate Man


Titolo: Karate Man
Regia: Claudio Fragasso
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Claudio è il titolare di una palestra a Roma, ereditata dal padre benestante. Quando rimane ferito durante un incontro e finisce in coma, due strozzini ne approfittano per appropriarsi della sua proprietà con dei raggiri illeciti. Claudio esce dal coma grazie alla sua forza di volontà e alle cure della sua fisioterapista Laura, e il suo unico obiettivo è quello di riappropriarsi della palestra, e dovrà partecipare ad un ultimo incontro che potrebbe essergli fatale.
 
Karate Man se non fosse per il mio amore per le piccole produzioni e i film low budget tamarri che non si prendono sul serio, di cui questo è il caso, probabilmente visto da altri occhi sembrerebbe una trashata immane e in parte lo è dal momento che in più momenti è volontariamente ridicolo. L'ho apprezzato, pur avendo una recitazione imbarazzante e amatoriale (la fisioterapista è qualcosa di riprovevole), dalla sua il film vanta tutti i clichè e gli stereotipi possibili esasperandoli per idiozia e mettendo in scena una storia che non ha un briciolo di originalità. Dalla sua cita senza mezzi termini una marea di film da i MIGLIORI a ONG BAK a praticamente qualsiasi film action anni '80. Lui è inguardabile così come gli scagnozzi che sono tutti sopra le righe. Però fa ridere perchè è confezionato ad hoc per essere un prodotto commerciale e mainstream dove non viene detto nulla ma riproposto tutto. Combattimenti, delusione, sconfitta, amore, tradimenti, collera, vendetta e poi ovviamente redenzione. Certo da Fragasso che vanta una certa esperienza avendo attraversato tutti i generi ci si aspettava qualcosina in più ma è la tecnica e non la forma o la scrittura la sua peculiarità

domenica 9 ottobre 2022

Tekken-Bloodline- First season


Titolo: Tekken-Bloodline- First season
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 6
Giudizio: 3/5

Jin Kazama ha imparato le arti di autodifesa della famiglia, le arti marziali tradizionali in stile Kazama, da sua madre in tenera età. Anche così, era impotente quando un mostruoso male è apparso all’improvviso, distruggendo tutto ciò che gli era caro, cambiando la sua vita per sempre. Arrabbiato con se stesso per non essere stato in grado di fermarlo, Jin giurò vendetta e cercò il potere assoluto per esigerlo. La sua ricerca porterà alla battaglia finale su un palcoscenico globale: il torneo King of Iron Fist.
 
Se non altro e divertente e non sfigura con i tentativi dei film precedenti. La nuova mini serie Netflix forse è la cosa migliore se parliamo di Tekken, non esplora tanto i personaggi e le tante storie del videogioco ma si concentra sugli sforzi di Jin, sull'incidente scatenante che si prefigura fuori dalla porta di casa, del rapporto con un nonno autoritario e violento, alla rinascita e la crescita personale, alla redenzione, al tema della vendetta, e infine al torneo (anche se praticamente non viene palesato) e tanti altri elementi che rendono la visione di questi sei episodi veloce e dinamica come prodotti d'intrattenimento d'azione come dovrebbe essere. Funziona anche se ovviamente la trama è la più scontata possibile, alcuni personaggi vengono solo accennati e tutto è concentrato sul viaggio dell'eroe del protagonista.

giovedì 29 settembre 2022

Cobra Kai- Five season


Titolo: Cobra Kai- Five season
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Usa
Stagione: 5
Episodi: 8
Giudizio: 3/5

Dopo l’esito scioccante del torneo di All Valley, Terry Silver amplia l’impero di Cobra Kai e cerca di rendere il suo “nessuna pietà” l’unico stile presente in zona. Con Kreese dietro le sbarre e Johnny Lawrence che mette da parte il karate per rimediare ai danni da lui provocati, Daniel LaRusso deve chiedere aiuto a una vecchia conoscenza.
 
Cobra Kai è il giusto fan service per quanto già di per se comprendiamo limiti e restrizioni.
Tanti buoni sentimenti, non muore mai nessuno, quando si hanno dei dubbi subentrano le mazzate e per finire sempre tanta ignoranza. Giunti alla 5 stagione (chi lo avrebbe mai detto) e vi dico subito..ci sono le basi per ributtarla su una sesta, perchè nonostante come immaginerete alla fine vinceranno i buoni e Terry Silver verrà sconfitto, non è detta l'ultima parola ma lo spoiler finale non lo faccio.
E' una stagione scritta veloce dove tanti co protagonisti finiscono in un pantano tale di personaggi da uscirne quasi come figuranti senza avere molto spazio (Falco, Robby) mentre spiccano alcuni volti del passato come Mike Barnes in un ruolo probabilmente introdotto all'ultimo per quanto sia sfilacciato con il resto della narrazione a quello di Chozen a cui viene attribuita troppa importanza, così come Kenny e Tori, tutti personaggi che in fondo non sono mai piaciuti così tanto.
Per chi di voi si starà chiedendo se visti i sensei che arrivano dalla Corea alla fine ci sarà un torneo, la riposta è no, ma la battaglia finale ci sarà e non si risparmierà arrivando a imbracciare addirittura le katane. Per il resto c'è qualche colpo di scena, ci sono i soliti momenti melensi e strappalacrime, le solite cadute di stile nella recitazione che in alcuni casi è spaventosa per quanto risulti ridicola. C'è sempre quel bisogno da parte dei genitori di fare pace con se stessi e di non essere solo dei cattivi modelli per i figli avallando lo stereotipo del guarda dentro te stesso e l'unione fa la forza..


Dragon Ball Z-La resurrezione di F


Titolo: Dragon Ball Z-La resurrezione di F
Regia: Tadayoshi Yamamuro
Anno: 2015
Paese: Giappone
Giudizio: 2/5

Sorbet, uno dei luogotenenti di Freezer, cerca il modo di resuscitare il suo padrone e sbarca sulla Terra con la sua astronave. Dopo aver trovato delle Sfere di Drago, evoca la creatura ed esprime il desiderio di ridare vita a Freezer, benché ridotto a pezzi da Goku. Tornato alla vita il tiranno cerca subito vendetta contro i Saiyan: gli amici di Goku provano a contenere le truppe nemiche fino al ritorno di Goku, che si sta addestrando su un pianeta remoto. Quando Goku riceve il segnale di allarme torna sulla Terra e sfida Freezer in un duello all'ultimo sangue.
 
Purtroppo un altro flop. Se non altro minore rispetto ai recenti Dragon Ball Super-Super Hero o Dragon Ball-Super Broly.
Il problema di questo ennesimo fan service per i nostalgici di Namec e di aver avuto la supervisione dello stesso Toryiama è quello di essere particolarmente noioso soprattutto nel primo atto in cui seguiamo Sorbet e in cui non succede niente. Ormai persino le gemme del drago sembrano aver perso interesse e vengono inseguite da piccoli gregari inutili. I nostri protagonisti, Goku e Vegeta, pensano solo ad allenarsi avendo conosciuto Whis e Bills nel capitolo precedente e dove il resto della ciurma sulla terra vive annoiata aspettando sempre il peggio come una nuova esplosione del proprio pianeta.
In questo capitolo mancano gli intenti per far decollare un sequel che poteva certo dare di più, caratterizzando maggiormente uno degli antagonisti storici e dare maggior enfasi ai combattimenti e agli scontri.

venerdì 16 settembre 2022

Carter


Titolo: Carter
Regia: Jung Byung-Gil
Anno: 2022
Paese: Corea del Sud
Giudizio: 3/5

Un uomo si sveglia senza memoria. Guidato da una voce misteriosa, proveniente da un dispositivo nell'orecchio, decide di partire per una missione di salvataggio di ostaggi piena di pericoli.
 
Carter essendo un film coreano d'azione aveva davvero delle belle possibilità per poter ribadire ancora una volta il talento di questo incredibile paese nella cinematografia contemporanea.
Eppure pur partendo bene, pur dalle premesse che lo rendevano adrenalinico sotto ogni punto di vista (la scena nella sauna sembrava dare il via a qualcosa di sontuoso e ipercinetico) via via che si dipana l'azione, la storia viene sempre meno. Prendendo i connotati di un thriller politico e su possibili attentati e attentatori in tensioni coreane e cinesi, l'opera di Byung-Gil (Aknyeo-The Villainess) conferma un talento impressionante nei piani sequenza e nei combattimenti e sparatorie, ma dall'altro nega di fatto una base solida in termini di concretezza narrativa buttando tutto in una confusione disarmante. L'elemento pandemico e i contagiati preda degli istinti più violenti vengono trascurati sotto ogni punto di vista senza dare spinta e enfasi alla narrazione come alle scene più cruente (quando scendono giù dalla cascata fingendosi morti per poi attaccare sembra più trash che d'effetto). Se contiamo poi una cg a tratti scadente e un terzo atto estremamente rocambolesco e confuso con attacchi da ogni parte, elicotteri, macchine e treni che esplodono sembra davvero che l'autore e sceneggiatore si sia fatto prendere troppo la mano.
Un peccato perchè il talento come mestierante tecnico si conferma ma dovrebbe forse farsi aiutare in fase di scrittura e post produzione.

Dragon Ball Super-Super Hero


Titolo: Dragon Ball Super-Super Hero
Regia: Tetsuro Kodama
Anno: 2022
Paese: Giappone
Giudizio: 2/5

Goku nuovamente alle prese con l'Esercito del Fiocco Rosso. Nonostante il Super Saiyan abbia già distrutto questo nemico, alcuni fedeli hanno tenuto vivo lo spirito dell'esercito e sono pronti a scendere di nuovo in battaglia, dopo aver creato gli Androidi perfetti, Gamma 1 e Gamma 2.
I due androidi sono stati incaricati di attaccare Piccolo e Gohan, cosicché il nuovo Esercito del Fiocco Rosso possa riuscire indisturbato a portare a termine la sua missione. Solo una persona può fronteggiare questa minaccia, occorre, infatti, che il Super Hero si risvegli...

L'ultima impresa di Goku & soci fa decisamente un passo indietro rispetto agli ultimi Oav del franchise che già non erano nulla di che. Dragon Ball Z The Movie-Battle of God e Dragon Ball-Super Broly nonostante fossero anch'essi vittima di un sacco di pecche, dilungaggini e leggerezze almeno avevano un buon ritmo e potevano contare su villain interessanti. In questo nuovo capitolo che in parte riprende una storia già conosciuta in passato (l'esercito del fiocco rosso), non sembra esserci nulla di così scoppiettante e i due cyborg non sono nemmeno così ben caratterizzati. Se poi contiamo che il protagonista doveva essere solo il namecciano allora è tutto detto.


giovedì 12 maggio 2022

Cobra Kay-Season 1


Titolo: Cobra Kay-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2018
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 10
Giudizio: 3/5

Sono passati più di trent’anni dall’incontro in cui Daniel-san ha sconfitto Johnny Lawrence con il calcio della gru. La vita gli ha sorriso, ora è un uomo d’affari e di successo, borioso e orgoglioso, ricordato come una leggenda del karate locale.
Johnny, invece, è un uomo fallito, triste e taciturno e il suo aspetto trasandato è in contrasto con quel personaggio curato e agiato che abbiamo visto nel film. Per smettere di essere l’ombra di quello che era, Lawrence fa risorgere ciò che una volta lo rendeva un campione: il Cobra Kai. Riapre così la sua vecchia scuola non solo per dare un senso alla sua esistenza ma per aiutare i ragazzi vittime della prepotenza dei bulli.

La prima stagione di Cobra Kay oltre ad essere un prodotto nostalgico riesce a configurarsi come una serie al passo coi tempi mostrando una galleria di giovani promesse del karate impartendo per ognuno una scommessa personale giocando su tanti stereotipi ma soprattutto i problemi reali legati all'adolescenza come la consapevolezza del tempo in cui viviamo, il bullismo, i social, le app per marcare il territorio, il cyberbullismo, gli abusi scolastici, l'identità culturale, il ruolo dei nerd e come vengono visti dai propri coetanei. In tutto questo la vera sfida è naturalmente la loro quella di
Daniel e Johnny, uno che c'è l'ha fatta e l'altro no, ancora memori di quel combattimento che valse le future promesse e la voglia di riscattarsi.
È la storia di due uomini che affrontano i demoni del passato e le frustrazioni della vita attraverso l’unica cosa che conoscono a fondo: il Karate. E facendolo si mettono in gioco crescendo i figli altrui, mettendo da parte a volte i veri valori delle arti marziali, concedendosi troppo e diventando leader con grossi effetti collaterali per i ragazzi che molto più giovani di loro seguiranno la loro strada entrando in dinamiche che concederanno poco e vivranno spesso di conflitti, torti e vendette.

Cobra Kay-Season 2


Titolo: Cobra Kay-Season 2
Regia: AA,VV
Anno: 2019
Paese: Usa
Stagione: 2
Episodi: 10
Giudizio: 3/5

La seconda vede Lawrence cambiare radicalmente le regole del Cobra Kai: si può avere pietà del proprio avversario e mantenere così l’onore. Le cose si complicano con il ritorno del cattivo sensei John Kreese che instilla il seme dell’odio negli studenti per renderli adepti del “vecchio” Cobra Kai.

La seconda stagione a parte far tornare dall'inferno o dai dormitori Kreese, personaggio iconico, gioca molto sugli squilibri tra dojo. Passaggi da una palestra all'altra, tradimenti e cambi di squadra e di leader, storie d'amore rancorose, l'incoerenza di Daniel che rivendica sui propri nemici e crea un suo dojo personale sullo stile Miyagi tutto spirito e controllo senza avere quel mordente che sembra essere alla base del dojo di Lawrence. Mentre la prima stagione puntava quasi tutto su Lawrence come uomo fallito che cerca redenzione, qui si associa bene Kreese che sembra un padre putativo ormai senza più pretese e ideali se non quello di attaccarsi disperatamente a qualcosa.
Gran parte della trama è sostenuta dagli studenti di entrambi i dojo intrecciati con varie sotto trame di violenza adolescenziale con bulli insicuri, risentimenti sociali e idioti che vogliono redimersi attraverso il karate. Se la prima stagione chiarisce che nessuno è completamente buono o giusto, questa seconda stagione esplora un altro concetto: il prezzo che le nuove generazioni sono costrette a pagare come conseguenza dell’antagonismo di due vecchi avversari, incapaci di lasciarsi alle spalle vecchi rancori. La stagione giunge al culmine proprio nell’ultimo episodio quando Tory, accecata dalla rabbia e dalla gelosia nei confronti di Sam, dà inizio a un’enorme rissa a scuola, un evento di passaggio che segnerà profondamente i quattro ragazzi che si renderanno conto degli effetti devastanti della violenza e saranno costretti a crescere, chiudendo il capitolo dell’adolescenza per iniziare quello dell’età adulta, che chiederà loro si battersi per ciò che conta davvero. Intanto, proprio come un serpente, John Kreese si insinua nella vita di Johnny e in quella dei suoi studenti per distruggere e fare suo tutto quello che Johnny ha di più caro.