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lunedì 30 luglio 2012

Raid Redemption


Titolo: Raid Redemption
Regia: Gareth Evans
Anno: 2011
Paese: Indonesia
Giudizio: 4/5

Una squadra speciale della polizia prende d'assalto il condominio-fortezza di un signore della droga, anche se si rende conto ben presto di essere attesa dai criminali. E l'accoglienza non è delle migliori.

Evans è ritornato dopo l’esordio con il buon MERANTAU.  Dopo due anni il regista cresce e così il suo cinema e la sua capacità di gestire l’azione allargandola senza rimanere nel microcosmo del film precedente.
 Anche se quasi tutto sembra girato in un’unica location (mega edificio tipo favelas dove vivono e lavorano alcuni trafficanti di droga) dopo i primi dieci minuti, il ritmo diventa spericolato e dopo un’ora invece la parte rimasta un po’ sotto le righe (ovvero i combattimenti) esplodono in alcuni incontri tra i più lunghi e violenti della storia del cinema delle arti marziali.
L’Indonesia non è molto famosa ed esperta con il cinema di genere. L’exploit infatti era difficile e cercare come in questo caso di esagerare con le mazzate e le pallottole non era affatto facile, soprattutto se il film si prende pesantemente sul serio e, menzione speciale, ci riesce.
Iko Uwais è l’attore feticcio di Evans. Prima con MERANTAU e ora, sembra proprio quello sguardo vigile e attento a cercare di comprendere la violenza dei colleghi e cercare di mediare il più possibile sfruttando al meglio il Silat e le splendide coreografie. Da entrambe le parti ci sono gli eccessi ma Evans, a differenza di Prachya Pinkaew, si ricorda che anche la storia dalla sua richiede un minimo d’investimento e qui il soggetto ha la sua importanza, dimostrando di conoscere meglio il motore della narrazione, e riuscendo quindi ad ampliare il successo e la maturità del film.