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martedì 16 ottobre 2012

Watchman



Titolo: Watchman
Regia: Zack Snyder
Anno: 2009
Paese: Gran Bretagna/Usa/Canada
Giudizio: 3/5

Nel 1985 in un'America alternativa in cui i supereroi in costume sono parte integrante del tessuto sociale, un ex collega, noto come Il Comico, viene brutalmente assassinato, il fuorilegge Rorschach, "guardiano mascherato" in lotta contro la criminalità, è determinato a scoprire la verità sul complotto che sta uccidendo e screditando tutti i supereroi del passato e del presente.
Per farlo, Rorschach riunisce i suoi ex-colleghi, noti come i "guardiani". Tra questi Gufo Notturno II, Spettro di Seta II, Ozymandias e il Dr. Manhattan, unico del gruppo dotato di super poteri, grazie ai quali ora percepisce l’avvicinarsi di eventi catastrofici. Ancora una volta insieme, i "guardiani" devono riuscire a sventare un piano oscuro, che sta mettendo in grave pericolo l’intero genere umano. La loro missione, dunque, è quella di proteggere l'umanità, ma chi veglierà su di loro?

Da grande fan di Alan Moore, sono soddisfatto nel vedere che anche se con le dovute differenze rispetto al fumetto, il film di Snyder riesce a far centro. Finora il suo film migliore, Watchman dimostra l’effettiva difficoltà di mettere su pellicola più di tre ore di narrazione senza essere mai lento o troppo monotono.
Certo alcuni effettivi problemi ci sono così come alcuni momenti morti, la prolissità della storia e tutte le sotto-trame da ricordare, le musiche che a lungo andare tendono a diventare anch’esse eccessive e per finire la scena di sesso anch’essa troppo esteticamente stucchevole. Senza stare a dare un giudizio sui toni morti e sulla fretta sbrigativa del finale del film, Snyder cerca dunque di ammassare tutto con la dovuta attenzione riuscendoci comunque per buona parte del film.
A parte tutto questo è l’espressione di Patrick Wilson il film è un’opera importante per gli amanti dei comics. Infatti a differenza delle prime pellicole fatte appositamente per un pubblico amante dell’azione e dell’avventura, si comincia a deviare da quel sinonimo è ci si addentra nella psicologia dei personaggi.
Il fatto stesso che il burattinaio sia Moore riesce a far sì che l’anti-eroe prevalga sul resto della plebaglia misurandosi con tutti i pregi e difetti che ogni essere umano porta tatuati addosso.
E’così ancora una volta come ultimamente è successo con pellicole del calibro dei BATMAN di Nolan, KICK-ASS e via dicendo, ci si trova di fronte alle due facce, alle innumerevoli personalità e a tutta una serie di colpi di scena da manuale.
Moore come sempre si è dissociato dal film come da tutti gli adattamenti precedenti come V PER VENDETTA,FROM HELL,CONSTANTINE e LA LEGA DEGLI UOMINI STRAORDINARI.
Spesso e volentieri comunque c’è da dargli ragione.