Titolo: Arès
Regia: Jean-Patrick Benes
Anno: 2016
Paese: Francia
Giudizio: 3/5
Siamo nel futuro, l'ordine mondiale è
stravolto e la Francia, con dieci milioni di disoccupati, fa ora
parte dei paesi poveri e vive tra rivolta e rassegnazione. Tengono
banco battaglie televisive molto violente tra lottatori dopati in
tutta legalità. Uno di loro a fine carriera ha bisogno di denaro per
far uscire di prigione sua sorella ed è disposto a provare una droga
sperimentale.
Arès è un film indipendente francese
uscito in dvd e streaming senza aver avuto una benche minima
distribuzione da noi. Sci-fi, azione, ambientazione futuristica,
alcuni elementi interessanti e altri abbastanza fedeli al genere come
l'aristocrazia che abita nei piani alti dei grattacieli e i comuni
mortali nei piani più bassi (Ballard come tanti altri che si
potrebbero citare a proposito).
Gli elementi interessanti rappresentano
la continua sfida uomo-macchina e impianti di sopravvivenza necessari
che di fatto non creano robot, androidi o cyborg ma persone normali
potenziate e dopate ad hoc.
Il film funziona abbastanza bene
riuscendo ad altalenare alcuni cambi di registro narrativo
permettendo una buona messa in scena durante le parti d'azione che
nel film non sono nemmeno poche se contiamo soprattutto i
combattimenti nella gabbia e un reparto tecnico più che decoroso.
I comuni mortali per povertà e
sopravvivenza sono spinti a sottoporsi legalmente come cavie ad
esperimenti medici proposti dalle case farmaceutiche che di fatto
controllano la società dominando il mercato a discapito della
concorrenza, con prodotti tendenti a ringiovanire e rendere
invincibili gli esseri che ne fanno uso (e qui le citazioni a Gilliam
e Jeunet ci sono tutte).
Benes riesce con pochi strumenti a fare
un decoroso lavoro riuscendo a creare un'atmosfera realistica pur
senza poter vantare un grosso budget. Inserendosi nel filone della
fantascienza distopica, il film trova, nonostante ripeto una
sceneggiatura abbastanza scontata, il viaggio di redenzione del
protagonista, la missione sociale di salvare la sua famiglia per
salvare poi se stesso e l'ambizione che supera le normali convenzioni
della società facendo in modo che l'ultima ruota del carro possa
inaspettatamente trasformarsi nel "paziente 0".