Visualizzazione post con etichetta Venezia. Mostra tutti i post
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lunedì 24 marzo 2025

Familia


Titolo: Familia
Regia: Francesco Costabile
Anno: 2024
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Licia è una donna che si divide tra lavoro e figli. Suo marito Franco Celeste è appena uscito di prigione, ha provato ad allontanarlo per via dei suoi atteggiamenti violenti senza successo. Nella sua vita ripiomba più volte, malgrado i tentativi di denunce e allontanamenti vari, e questo funesta la sua serenità e quella dei suoi due figli. In particolare Luigi, che sta prendendo una brutta piega: rincasa tardi la sera, frequenta neofascisti, è sempre di cattivo umore. Intanto la violenza in casa non accenna a diminuire.
 
Familia non solidarizza con lo spettatore. Gli sbatte una drammatica realtà sociale in faccia senza drammatizzarla troppo. Perchè in fondo di storie così ne sentiamo ogni giorno e ormai sembrano non fare quasi più effetto. Costabile sceglie specificatamente un contesto metropolitano definendo una famiglia proletaria con tutte le difficoltà ad andare avanti e sopravvivere. Sottolinea come ancora il patriarcato e la violenza sulle donne siano una realtà sociale e sceglie chi di fronte ai soprusi decida di farsi giustizia ovvero in questo caso i figli, il figlio. Francesco Gheghi dimostra di essere un giovane molto brillante che spero continui su questa strada scegliendo film e temi sempre molto interessanti e promuovendo film indie di genere come quella piccola chicca di PIOVE.

Broken Rage


Titolo: Broken Rage
Regia: Takeshi Kitano
Anno: 2024
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5

Un sicario infallibile si siede al tavolino di un bar per ricevere un nuovo incarico. Un assassinio dopo l'altro, eliminando gangster e yakuza e lavorando sempre come lupo solitario. Finché un giorno ad aspettarlo nel suo bar preferito c'è la polizia di Tokyo, decisa ad incastrarlo per arrivare tramite lui ad arrestare un potente boss locale. Il sicario dovrà quindi infiltrare l'organizzazione mafiosa sotto copertura, ovviamente a rischio della vita.
 
Kitano vanta una filmografia davvero impressionante. Ha quasi sempre parlato di yakuza analizzandola, colpendola, mostrando ogni aspetto sotto aspetti e approcci diversi. In questo caso un divertissement se così possiamo chiamarlo. Perchè Beat Takeshi crea un mediometraggio che è una metafora sul non sense della mafia giapponese senza mai banalizzare ma creando una suggestione comica e parossistica di come possono manifestarsi alcune situazioni. C'è ironia, violenza, chat dei social che compaiono sullo schermo come a definire quello che stiamo vedendo. Ci sono poliziotti fuori dal comune, delle macchiette quasi grottesche e poi lui, il nostro attore, regista e sceneggiatore con la sua maschera comica e piena di contraddizioni

venerdì 28 febbraio 2025

Order




Titolo: Order
Regia: Justin Kurzel
Anno: 2024
Paese: Canada
Giudizio: 4/5

Nordovest degli Usa, 1983. In seguito a una serie di violente rapine in banca, l'agente dell'FBI Terry Husk comincia a interessarsi al caso, seguendo una pista che conduce, anziché a criminali comuni, a un gruppo organizzato di suprematisti bianchi. Emerge la figura di un leader carismatico, Robert Matthews, che ha elaborato un ambizioso piano terroristico, mentre la scia di sangue prosegue, coinvolgendo lo speaker radiofonico ebreo Alan Berg, massacrato di fronte alla sua abitazione.
 
Tratto da eventi reali, parliamo di rapine e suprematismo bianco. Kurzel ha una filmografia che si avvale di alcune perle di rara bellezza con lavori da mestierante che gli hanno dato sicuramente soldi ma tolto parte del prestigio. La sua comunque è una scelta sempre curiosa di alcuni soggetti scomodi o clamorosamente anti commerciali. Anche questa vicenda adattata e in corsa in quelli anni '80 ritratti splendidamente è una storia molto drammatica dove ancora una volta l'happy ending viene messo da parte per scegliere un contesto duro dove nessuno viene risparmiato.
Dove la violenza si concentra e si annida dentro i suoi personaggi come succedeva per SNOWTOWN, TRUE HISTORY OF KELLY GANG e NITRAM. Law per fortuna dopo quel fisco clamoroso della mini serie Disney Star Wars SKELETON CREW ritorna con un ruolo solido e che non lascia dubbi sulle sue capacità attoriali. Lo stesso purtroppo non si può dire per Tye Sheridan, attore purtroppo detestabile e molto sopravvalutato, mentre Nicolas Hoult, freddo e spietato, conferma di essere un antagonista letale perfetto e di saper essere un leader neo nazista molto credibile.

Iddu-L'ultimo padrino


Titolo: Iddu-L'ultimo padrino
Regia: Antonio Piazza, Fabio Grassadonia
Anno: 2024
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Nella Sicilia dei primi anni 2000, Catello, un politico condannato per concorso esterno in associazione di tipo mafioso, si vede offerta la libertà da parte dei servizi segreti in cambio del suo aiuto nel catturare Matteo Messina Denaro.
 
L'ultimo film di Piazza e Grassadonia su Matteo Messina Denaro in realtà parla per lo più dell'ex preside Catello interpretato da Servillo che dopo una detenzione ritorna a casa e vede tutto cambiato attorno a sè dal nucleo familiare agli affetti ma soprattutto al tenore di vita. Sono due storie parallele che solo nel finale decidono di incontrarsi. Germano cerca di dare solennità al burattinaio e il risultato sicuramente è buono come quasi tutte le prove degli attori. E' un film per alcuni aspetti indecifrabile perchè cerca troppe sotto trame e alcune come quella dell'agente Rita Mancuso, una delle poche che sembra ancora credere nella giustizia, sembra diventare la vittima sacrificale e il capro espiatorio della vicenda come poi accade anche per Palumbo. Un film solo in parte riuscito perchè manca nella scelta di una direzione e di un binario da scegliere quando invece è troppo didascalico in alcune parti e non mostra quasi mai il vero dramma che dovrebbe consumarsi in una vicenda come questa.

mercoledì 1 gennaio 2025

Beast (2023)


Titolo: Beast (2023)
Regia: Bertrand Morello
Anno: 2024
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Nel futuro, la tecnologia e l'intelligenza artificiale hanno creato un mondo sicuro ed efficiente ma scarno di emozioni. Come tutti, Gabrielle ha la possibilità di "purificare" il suo DNA dai traumi delle vite passate, ma l'incontro con Louis creerà un legame tra tre periodi temporali - 1910, 2014, 2044 - in cui diverse versioni dei due personaggi si trovano a confrontare un grande amore secondo i codici di ciascuna epoca.

Beast è un film scifi molto complesso e stratificato. Presente, passato, un esperimento per poter vivere e farsi guidare in altre realtà mischiando emozioni e sentimenti e cercando una grande storia d'amore. 150' in cui l'intreccio tra i due protagonisti comincia ad abbassare il pedale rivelando intrecci, drammi, fragilità e una storia meno banale del previsto anche se con continui rimandi e stacchi di montaggio intrecciando lo spazio tempo in tre differenti epoche ma spesso rimanendo così incollato sui personaggi da farne perdere i topoi geografici. Morello dopo NOCTURAMA e altri film, conferma di essere un regista e autore atipico affascinato dalle stranezze dell'animo umano e da un'idea evocativo-paranoica di una catastrofe sempre dietro l'angolo, la "bestia" ineluttabile e sfocata che un secolo dopo lo scritto di James si adatta perfettamente ai timori della nostra epoca.

venerdì 13 settembre 2024

Hit-Man-Killer per caso


Titolo: Hit-Man-Killer per caso
Regia: Richard Linklater
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Gary Johnson è il killer professionista più ricercato di New Orleans. Chi lo assolda per uccidere la moglie o un socio ingombrante, però, farebbe meglio a guardarsi le spalle. Johnson, infatti, dietro i tanti travestimenti che indossa, è un professore universitario e un collaboratore della polizia. Dotato di un talento naturale per l'interpretazione drammatica, incastra uno dopo l'altro i suoi malcapitati clienti e li consegna alla giustizia. Le cose si complicano, però, quando incontra e s'invaghisce della bella Madison, disposta a tutto pur di liberarsi di un marito violento.
 
Hit-Man è un piccolo gioiello di scrittura e messa in scena. Un film apparentemente semplice messo però negli intenti di Linklater che riesce a cogliere e far emergere sfumature notevoli e profonde ovunque metta mani e idee.
Una commedia romantica, un thriller, tutto incentrato sul palcoscenico della vita dove chiunque, se in grado, può mettersi in gioco e dare prova di essere un grande attore. Glen Powell protagonista e co-sceneggiatore deve essersi veramente divertito un mondo dando la possibilità al suo personaggio di mascherarsi e smascherarsi, interfacciarsi con varie realtà potendo creare e crearsi al meglio un personaggio che tra realtà e finzione cerca di trovare un equilibrio difficilissimo. Un film davvero esilarante, pieno di gag, con dei dialoghi sempre approfonditi e un ritmo pazzesco.
Un film che travestendosi da comedy riesce però ad essere temerario e drammatico quanto deve con alcune scene e soprattutto colpi di scena e rese dei conti quasi glaciali
Un film davvero frizzante, moderno, pieno di vita, in grado di ammaliare e di confondere, di renderci spettatori di una bellissima storia di amore e di giustizia

Finalmente l'alba


Titolo: Finalmente l'alba
Regia: Saverio Costanzo
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Roma, anni Cinquanta. La diciottenne Mimosa si reca a Cinecittà con la sorella per partecipare ai provini delle comparse di un kolossal americano girato all'epoca della Hollywood sul Tevere, e a sorpresa viene scelta per un ruolo minore. La star del film, Josephine Esperanto, prende a cuore l'innocenza della ragazza e la sua estraneità a quel mondo di finzione, e trascina Mimosa con sé in una notte brava attraverso i luoghi della "dolce vita" romana, fra attori hollywoodiani e faccendieri che ronzano attorno al microcosmo del cinema. La ragazza viene catapultata suo malgrado, ma non senza momenti di euforia, in un universo privo di regole (e di scrupoli) animato da narcisismi e rivalità, ma anche da una fame di vita che vede nella nuova arrivata una fonte di linfa vitale. Arriverà l'alba a concludere questa rocambolesca avventura notturna?
 
Finalmente l'alba è un commovente ritorno al passato per un film citazionista che nella sua desamina riesce a imbastire un percorso di formazione molto misurato della sua protagonista e allo stesso tempo restituire il fascino di un'epoca. Passando attraverso film, ricostruzioni, scene indimenticabili, provini, Cinecittà, l'ultimo film di Costanzo deve essere davvero costato molto visto anche il casting internazionale. Ma ne è valsa davvero la pena perchè nella sua importante durata riesce ad essere un fil rouge trattando una vasta mole di temi e inquadrando tanti personaggi così diversi e caratterizzati e interpretati magnificamente.
"Mi piace pensare che Finalmente l’alba sia un film sul riscatto dei semplici, degli ingenui, di chi è ancora capace di guardare il mondo con stupore." Saverio Costanzo
Finalmente l'alba inizia quasi come un sogno per poi trasformarsi in una storia d'amore che assumerà sembianze tremende fatte di accordi e interessi in quella parte nella villa per poi ritornare l'alba, di chi, appunto una ragazza semplice, è riuscita con le proprie forze a fuggire da un circolo perverso grazie alla sua ostinazione e consapevolezza. Alla fine il silenzio vale più di mille parole sembra dire il personaggio di Mimosa in una metafora finale che inquadra perfettamente la natura di chi è ancora capace di vedere il mondo con stupore.

venerdì 9 agosto 2024

Ultima vendetta


Titolo: Ultima vendetta
Regia: Robert Lorenz
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Belfast, 1974. Tre terroristi, con a capo Doirean, hanno appena fatto esplodere un pub dove sono morte sei persone tra cui tre bambini. Durante la fuga si fermano presso la cittadina costiera di Glencolmcille dove vive Finbar Murphy, un uomo dall'oscuro passato che ora conduce un'esistenza tranquilla leggendo libri, andando a cena dalla vicina di casa ed è amico anche del poliziotto locale. In realtà ogni tanto torna in azione e regola vecchi conti in sospeso. Un giorno vede dei lividi sul collo su una bambina del posto, figlia di una donna che lavora nel pub locale. Viene così a scoprire che vicino a loro si sono nascosti i tre terroristi. Fa così di tutto per difendere la comunità locale dalla loro minaccia, anche se dovrà rinunciare a tenere nascosta la sua identità segreta.
 
L'ultima vendetta è quella di Liam Neeson che ancora una volta abbraccia un progetto analogo a quelli che lo hanno visto protagonista negli ultimi film. Un solitario apparentemente mite in grado di scatenare una furia omicida come pochi al mondo. Il cinema sembra continuare ad avere bisogno di questi vendicatori. Ora se non altro il film è meno impavido e spavaldo dei suoi precedenti.
La storia ha una sua disarmante semplicità ma non cerca nemmeno inutili sensazionalismi rimanendo attaccato ad una colonna sonora tutta irlandese che riesce a dare una sorta di pathos ad alcuni avvenimenti. Il trio dell'Ira potrebbe sembrare abbastanza ridicolo se non fosse per Doirean, una Kerry Condon di cui è inutile ormai stare a sottolineare l'enorme talento, che riesce a caratterizzare molto bene un personaggio di per sè assai già visto.
Anche Neeson se vogliamo è molto più pacato. Le uccisioni fatta eccezione per la sparatoria finale nel pub non sono per fortuna molte e i paesaggi come dicevo assieme alla musica e la drammaticità della Condon sono le vere risorse del film

martedì 23 luglio 2024

Aggro Dr1ft


Titolo: Aggro Dr1ft
Regia: Harmony Korine
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Nello squallido ventre criminale di Miami, un esperto sicario si lancia alla ricerca spietata del suo prossimo obiettivo. Ripreso interamente con lenti termiche, l’uomo si muove in un mondo perverso in cui regnano incontrastate violenza e pazzia. La tensione porta a un viaggio psichedelico in cui il limite tra predatore e preda quasi scompare.
 
"Giorni feroci, notti feroci. Non volevo fare esattamente un film. Volevo fare ciò che viene dopo un film. Volevo essere dentro il mondo. Un po’ come un videogame. Ma chi è che gioca? GAMECORE. Edglrd. Qualcosa di nuovo all’orizzonte.
La vita è bella. Senza, saremmo morti. AGGRO DR1FT. In mezzo ai mondi. Bloccati e carichi. Un’ode al vagabondo aggressivo. "
"I'm a hero, i'm a solitary hero"
A volte le battute e le ripetioni delle battute hanno un peso. A volte sembrano assumere il peso di chi non ha nulla da dire in fondo. Come il film di Harmony Korine che se non fosse per una tecnica ancora inutilizzata ovvero girando con lenti termiche e con la visiera che rileva il calore spingendo la tendenza dell’uso dei colori fluo all’estremo e al tempo stesso imitando grottescamente i colori saturi della computer grafica videoludica non sarebbe nulla.
Gamer cinema? Trip psichedelico e una sorta di allucinazione costante che ripete i movimenti, rallenta l'azione, esalta tutto quello che gli conta e alla fine rimane il dubbio se nonostante la tecnica impiegata valeva davvero sfinire il pubblico con un film infinito nonostante la breve durata e privo di alcun senso.

mercoledì 3 luglio 2024

Vourdalak


Titolo: Vourdalak
Regia: Adrien Beau
Anno: 2023
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Il malcapitato Marchese d’Urfè, dignitario della Corte del Re di Francia, in una notte cupa e tempestosa finisce ospite di una strana famiglia. In questa sua condizione dovrà giocoforza assistere ai riti e agli accadimenti che animano l’abitazione dei suoi ospiti. Scoprirà i Vourdalak, morti viventi assetati di sangue e condannati a masticare sempre.   

Vourdalak è un'opera davvero particolare, una sorta di fiaba drammatica in bilico tra realtà e fantasia girata in 16 mm. Con una fotografia sontuosa, l'esordio di Beau dopo due cortometraggi horror si avvale di una minimalismo narrativo e d'impianto riuscendo a fuggire dai soliti stereotipi dei film sui vampiri trattandola in maniera piuttosto originale.
Parte del successo va data alla sceneggiatura e agli spunti narrativi presi da La famiglia del Vurdalak. Tolstoj fu colui infatti che abbozzò la figura del Vampiro reso poi canonico da Bram Stoker nel suo Dracula del 1897 che lo immaginò come un aristocratico rinchiuso nel suo castello in Transilvania. A Beau però colpì particolarmente l’approccio di Tolstoj alla materia: «Come dimostra questo romanzo, il vampiro originale era un contadino di classe inferiore. In letteratura vampiri e zombi sono la stessa cosa. È il cinema che ha dato loro un rango sociale diverso: gli zombi sono popolani, i vampiri aristocratici. In The Vourdalak capovolgiamo la situazione. Seguiamo un aristocratico che si ritrova tra contadini che guarda caso sono vampiri».
Il film riesce con un'attenta fotografia a far sembrare sempre i suoi paesaggi come confusi con una sorta di nebbia e un'immersione totale nella natura in grado di affascinare e confondere.

giovedì 16 maggio 2024

Io Capitano


Titolo: Io Capitano
Regia: Matteo Garrone
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Seydou e Moussa sono cugini adolescenti nati e cresciuti a Dakar, ma con una gran voglia di diventare star della musica in Europa. Tutti in Senegal li cautelano contro il loro progetto, in primis la madre di Seydou, ma i due sono determinati, e di nascosto intraprendono la loro grande impresa. Un viaggio che si rivelerà un'odissea attraverso il deserto del Sahara costellato dei cadaveri di quelli che non ce l'hanno fatta, le prigioni libiche e il Mediterraneo interminabile e pericoloso. I furti, le violenze e i soprusi non si conteranno, ma ci saranno anche gesti di umanità e gentilezza in mezzo all'inferno. Soprattutto, Seydou dovrà scoprire che cosa comporta mettersi al timone della propria e altrui vita in circostanze ingestibili.
 
Io Capitano racconta di un'odissea contemporanea, non un vero e proprio film sull'immigrazione perchè Seydou e Moussa scelgono volontariamente di andare in Europa al contrario di molti immigrati da cui Garrone & soci hanno preso spunto da svariati racconti per scrivere la sceneggiatura. E'un film doloroso e importante, fatto di sentimenti ma senza essere melenso quando invece riesce ad essere maliconico al punto giusto. Un'odissea nella sabbia, in mare e sul cemento, dove quello che vedrà Seydou in particolare rappresenta quel passaggio tra rendere una persona completamente folle oppure cercare di riscattarla. Perchè le violenze, gli abusi e le torture in cui incapperà rappresentano quel male nel mondo sempre meno irreale ma presente come un tumore e accettato da diversi gruppi criminali come il distintivo con cui annichilire gli immigrati.
E' un film che pur non essendo politico lo diventa quando parla degli scafisti libici che apparentemente possiedono il numero di cellulare di una ONG, e per contro il film evidenzia il rimpallo della Guardia Costiera italiana e delle autorità marittime maltesi circa il destino dei migranti. Garrone si confronta ancora una volta con qualcosa di nuovo e completamente diverso dalle sue opere precedenti. Questo coraggio e questa voglia di mettersi alla prova è rassicurante per la sua politica d'autore, per il cinema italiano e per lo spettatore che così facendo non sa mai cosa aspettarsi.

lunedì 13 maggio 2024

Enea


Titolo: Enea
Regia: Pietro Castellitto
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Enea e l'amico Valentino sono molto uniti. Spacciano droga, non mancano alle feste più cariche di energia e per di più il secondo ha preso da poco il brevetto di pilota su aerei da turismo. La famiglia di Enea si compone di un padre psicoanalista malinconico, di una madre che non ha smesso di amare il marito e di un fratello che a scuola ha più problemi che soddisfazioni. Gli resta l'amore a sostenerlo anche quando finisce in una vicenda difficile da gestire.
 
Enea è un film divisivo come il suo protagonista e regista. Un bel ragazzo borghese, presuntuoso, sfacciato, figlio d'arte con tutti i pro possibili per quanto concerne budget e agganci con le produzioni. Però diamo a Cesare ciò che è di Cesare. Già con PREDATORI aveva fatto discutere creando un film molto interessante e particolare ma qui secondo me abbassando ma nemmeno poi tanto i toni della tragedia, il giovane regista vincitore del David di Donatello come esordiente, riesce in un'impresa molto ambiziosa, complessa e sfaccettata creando un'opera solida con una molteplicità di strategie narrative e scelte estetiche molto funzionali ed eleganti.
Castellito jr è matto e spericolato come lo è la sceneggiatura e la caratterizzazione di alcuni personaggi. Nei suoi film può succedere di tutto da un momento all'altro e l'imprevedibilità dei colpi di scena e dei toni grotteschi danno un enorme contributo in termini d narrazione.
Pur sapendo di essere presuntuoso e sfacciato sinceramente visto il risultato lo trovo un plus valore dove dobbiamo tutti esser grati, perché quanto meno spinge in avanti, fa osare, si prende i suoi rischi con una dose di incoscienza che non tutti si possono permettere.
Senza contare quel voler sperimentare e andare oltre nel suo cinema come il volo finale di Valentino e la canzone nella casa di riposo della madre, il climax finale di Enea dopo il matrimonio alle spalle dei genitori, alcune scene che riescono ad essere tragicomiche come quando i sicari per poco non riescono a freddarlo o lo chef e la sua perversione con i pesci.
I momenti e le scene esilaranti sono davvero tante e questo è sinonimo di creatività, talento e un'amore enorme per il cinema

venerdì 26 aprile 2024

Poor Things


Titolo: Poor Things
Regia: Yorgos Lanthimos
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 5/5

Oltre alle cicatrici che lo sfigurano e alle terribili menomazioni del suo fisico, Godwin Baxter deve a suo padre anche una sincera passione per il metodo scientifico e le pratiche chirurgiche. L'esperimento che più lo inorgoglisce è Bella, che tratta come una figlia. L'ha trovata cadavere, incinta di un feto ancora vivo, e le ha ridato il respiro e trapiantato il cervello del neonato. Ora Bella, già cresciuta e splendida nel corpo, cresce rapidamente anche nelle facoltà mentali, imparando a camminare, parlare e, soprattutto, desiderare. A nulla vale, a questo punto, il tentativo del suo creatore di fermarla: God(win) le ha dato la vita e, con essa, il libero arbitrio.
 
Le povere creature siamo noi umani troppo fragili e sempre eterni indecisi. Povere creature sono gli uomini ancora più fragili delle donne, i quali sembrano dividersi tra egocentrici, maniaci del controllo, cinici e timidi. L'ultima creazione di Lanthimos è un film incredibile in grado di elevarsi e allargarsi trattando una serie numerosa di tematiche e facendolo attraverso una galleria d'immagini artistiche ed estetiche semplicemente perfette nel loro elevarsi a diventare pittoresche e organiche. Frankenstein, Metropolis, pittori, quadri, letteratura, filosofia ma anche religione con quel bel riferimento a Costantinopoli quando il cinico mostra a Bella la crudeltà umana ricordando la scena del deserto della Bibbia in cui Satana cerca di persuadere il Cristo. Una donna che apprende velocemente il significato della vita con un processo di apprendimento graduale, partendo dalla scoperta del suo corpo, della sessualità, della libido in generale per approdare ad una coscienza di sé e della propria libertà sia come essere in quanto tale che come donna. Il piacere della scoperta che passa sotto ogni punto di vista, visivo, celebrale, estetico. Scenografie che rasentano la perfezione e recitazione al top danno quel motore in più che riesce a traghettare l'opera in un limbo estatico di emozioni.

venerdì 8 marzo 2024

Ordine del tempo


Titolo: Ordine del tempo
Regia: Liliana Cavani
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Pietro ed Elsa sono una coppia di lungo corso con una figlia adolescente, Anna. Si avvicina il cinquantesimo compleanno di Elsa e gli amici storici si riuniscono per festeggiarla nella casa sul litorale laziale. Fra loro tre esperti di fisica: Enrico, da sempre innamorato di Paola, che però è venuta alla festa con il marito Viktor; Greta, accompagnata dallo psicanalista Jacob; e la ricercatrice Giulia. A loro si aggiunge la giornalista Jasmine. Due degli scienziati sanno qualcosa che è ignoto a tutti gli altri: l'asteroide Anaconda sta viaggiando a velocità altissima attraverso il sistema solare e rischia di abbattersi sulla Terra, distruggendola. È dunque il momento di tirare le somme della vita di ognuno dei presenti, che potrebbero essere spazzati via da un momento all'altro: il che significa fare un bilancio delle loro esistenze e delle loro relazioni.
 
Lo dico ormai da tempo che il cinema italiano per come può sta cercando di divincolarsi dai soliti clichè scegliendo e prediligendo scelte rischiose con risultati non sempre appaganti ma almeno che lasciano l'impressione di averci provato.
L'Ordine del tempo appartiene a questa categoria. Interessante, condito da alcuni bei dialoghi ma che alla fine lascia quell'amaro in bocca come a voler dire che poteva spingersi più in là rischiando maggiormente. Come vi comportereste se sapeste che il mondo sta per finire?
La Cavani alla soglia dei novanta anni risponde con un resoconto interessante e mai affabulatorio, senza retoriche e manierismi vari ma lasciando forse quella malinconia maggiore che riassunta significa riflettere su quanto si è fatto in questa vita. Scelte, amori, compromessi, consapevolezza delle occasioni perdute, i viaggi mai intrapresi e le scelte irreparabili. Tra tradimenti ricordi e ammissioni di colpa e di affetto, il film tutto girato in un'unica location ha tanti pregi, pochi difetti, ma al contempo rimane quasi un esercizio di stile avendo un buon cast e sapendolo utilizzare bene ma senza dare quel colpo in canna finale che poteva alzare l'asticella creando più tensione e meno rassegnazione.

lunedì 15 gennaio 2024

Adagio


Titolo: Adagio
Regia: Stefano Sollima
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 5/5

Dopo la morte della mamma, il sedicenne Manuel vive con un padre anziano dal passato criminale, che lo vedeva celebre con il nome di Daytona, ma che ora sembra non starci più con la testa. A sua insaputa, il ragazzo viene ricattato da un gruppo di carabinieri corrotti per una storia di festini dalle ramificazioni politiche ben più grandi di lui. Nel tentativo di divincolarsi dal ricatto, Manuel si rivolge a un ex-compare del padre, Polniuman, che promette di fare da intermediario con il carabiniere Vasco, il quale però non può permettersi di perdere i soldi che gli erano stati promessi.
 
Adagio aderisce alla nostra garanzia di cinema d'azione che non ha nulla da invidiare all'estero. Non ha bisogno di presentazioni Sollima e con questo firma la sua opera più importante e matura. Chiude il trittico dopo ACAB e SUBURRA trasformando una vicenda dal sapore popolare in un noir polar pazzesco senza vie d'uscita dove la speranza è l'ultima a morire ma allo stesso tempo non c'è pietà per nessuno e dove ognuno rincorre il proprio destino inesorabile. Ed è proprio quello che il fato sembra far cadere sulla testa di tre poveracci con un passato davvero tosto alle spalle. Dall'altra un trio di poliziotti che sembrano usciti dalle peggiori pagine della digos, cani arrabbiati con la bava alla bocca che non sembrano avere limiti ma dove allo stesso tempo la storia ne tratteggia l'umanità e le scelte a cui non possono sottrarsi.
Un film scomodo, drammatico, lucido, ambiguo, corrotto, selvaggio, dove le prove attoriali semplicemente si superano e dove Adriano Giannini dimostra un talento enorme in un personaggio così crudele quanto pieno di disperazione e amore per i propri figli.
I tre della magliana sono a conti fatti dei fantasmi di loro stessi, delle maschere memorabili di rimpianto e decadimento fisico che infestano i loro stessi appartamenti attendendo l'ennesimo trapasso. Un film necessario, un interessante mix di generi per il film italiano tra i migliori dell'anno e dell'ultimo decennio.

martedì 12 dicembre 2023

First Man-Il primo uomo


Titolo: First Man-Il primo uomo
Regia: Damien Chazelle
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Neil Armstrong, ingegnere aereonautico e aviatore americano, conduce una vita bucolica e ritirata con la famiglia a cui ha 'promesso' la luna. La morte prematura della sua bambina lo spinge a partecipare al programma Gemini, il secondo programma di volo umano intrapreso dagli Stati Uniti il cui scopo era sviluppare le tecniche necessarie ad affrontare viaggi spaziali avanzati e successivamente impiegati nella missione Apollo. Selezionato e assoldato come comandante della missione Gemini 8, Neil è il primo civile a volare nello spazio ma sulla Terra le ripercussioni sono fatali. Tra incidenti tecnici e lutti in decollo e in atterraggio, tra la guerra in Vietnam e le tensioni sociali del '68, tra due figli da crescere e una moglie da ritrovare, Armstrong bucherà il silenzio del cosmo prendendosi la Luna.
 
Più che raccontare l'allunaggio il film è la biografia di un uomo e le sue fragilità e intimità.
Un film che parla di come prendersi le proprie responsabilità, di dover rispondere ai propri figli e dirgli la verità guardandogli negli occhi. E' un film di fatica e sacrificio di un uomo che scommette sui propri mezzi e cerca di andare oltre i suoi limiti. Una storia di umanità e di grande delicatezza descritta da quel Chazelle che con WHIPLASH aveva descritto un altro micro mondo fatto di emozioni e sentimenti nel campo della musica. Armstrong è una personalità taciturna, introversa ed estremamente riservata, che nutre grandi ambizioni nel suo lavoro, non mancando però di impegnarsi ad essere il miglior marito e padre possibile. La sua vita famigliare, sfortunatamente, viene colpita dalla prematura morte della figlia, afflitta da un male incurabile. È questa una ferita che rimane particolarmente profonda nell’animo di Neil, che nel tentativo di difendersi smette di parlare della bambina con chiunque e allora diventa disposto a tutto per cercare di colmare questo vuoto e la sfida che gli si presenta è senza ombra di dubbio la migliore che si possa avere.

domenica 26 novembre 2023

Dachra


Titolo: Dachra
Regia: Abdelhamid Bouchnak
Anno: 2018
Paese: Tunisia
Giudizio: 4/5

Yassmine, studentessa di giornalismo, cerca insieme agli amici Walid e Bilel di venire a capo di un misterioso crimine accaduto più di 25 anni prima, quando una donna fu ritrovata mutilata e quasi morta in mezzo al nulla. Le loro ricerche li porteranno nel cuore della foresta, fino ad un piccolo villaggio isolato di nome Dachra. Sentendosi intrappolati, proveranno a sfuggire all'orrore.
 
Oltre ad essere il primo horror tunisino, Dachra è davvero una bella sorpresa. Folk horror per certi aspetti, la vicenda nasce da un preambolo decisamente interessante per poi ampliare il suo specchio di vedute e mostrare una vicenda che si apre creando risvolti inquietanti e riuscendo a diramare nel suo arco narrativo diverse questioni legate alle credenze popolari, alle leggende, alla stregoneria e al ruolo della donna in alcune realtà rurali. E' un film disturbante quanto visivamente molto ben tratteggiato e pieno di contenuti e scene per alcuni aspetti inaspettate e di inusitata violenza.
Un gioiello nel cinema di genere che si allarga mostrando come ai tempi della Primavera Araba c'era chi come Bouchnak pronto a indagare e testimoniare come all'interno di un bosco impervio vivano delle vere e proprie comunità in villaggi misteriosi legate a tradizioni antiche, facendo sopravvivere creature all'interno di stanze gelide, dandogli in pasto bambini e cibandosi solo di carne.

domenica 19 novembre 2023

Killer (2023)


Titolo: Killer (2023)
Regia: David Fincher
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Un killer professionista si trova a Parigi, in attesa che il bersaglio si presenti nel luogo che da giorni sta sorvegliando. Abituato a una vita monotona, basata sulla programmazione, l'attesa, la noia, l'attenzione ai dettagli e la totale assenza d'empatia, l'uomo si trova improvvisamente a dover cambiare piani quando compie un inatteso passo falso. Come potrà sparire dal luogo del delitto imprevisto? E a chi dovrà risalire poco alla volta, sempre muovendosi con studiata precisione e implacabile assenza di emozioni, quando scoprirà qual è stata la risposta dei suoi committenti alla missione fallita?
 
Un compitino scritto e messo in scena con perizia chirurgica e una grande sfoggio di mezzi e maestranze. Un rigore preciso, cauto, sottotono, elegante, ermetico e silenzioso.
Un film asettico, dove la disciplina detta le regole come in un Fight Club e dove il protagonista sembra esserne asservito e senza un'altra strada o modalità da voler e poter seguire.
La religione e il vangelo di un killer dove non puoi sbagliare e se sbagli paghi o con la tua vita o quella di un caro o dovendo scappare nei luoghi più remoti della terra.
Un noir brutale scandito in cinque capitoli e altrettanti luoghi. Un killer che uccide poco ma che gioca come Assasin's Creed a nascondersi e far perdere le sue tracce.
Un film dove non esiste la suspance dove il sicario di Fassbender è meticoloso e ossessionato da ciò che gli sta intorno e dove deve dall'inizio alla fine rimanere concentrato senza farsi condizionare da una cosa tanto scocciante come l'empatia assicurandosi sempre che il battito cardiaco sia a un livello accettabile. Quello che per la prima volta un regista mostra di questi killer è una vita col contagocce dove non si può mai staccare un momento senza guardarsi alle spalle.

Dogman (2023)


Titolo: Dogman (2023)
Regia: Luc Besson
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Cresciuto nel New Jersey tra le violente angherie del padre e del fratello, che lo tengono prigioniero nella gabbia dei cani da combattimento, il giovane Douglas arriva all'età adulta con enormi ferite psicologiche e fisiche, essendo confinato alla sedia a rotelle con il precario uso delle gambe. Solo i suoi adorati cani gli danno sollievo: sono addestrati a rispondere a ogni suo comando, e per conto del loro padrone aiutano i bisognosi e rubano nelle case dei ricchi.

Pensate se avessero fatto interpretare il Joker ad Caleb Landry Jones. Di cosa staremmo parlando?
Ben ritrovato Besson. Dopo alcuni bizzarri tentativi e aver prodotto filmacci d'azione poco meritevoli, l'autore francese torna alle sue origini con un film ben impacchettato, una storia molto semplice come il suo svolgimento ma contrassegnata da tante cicatrici e sentimenti.
Un film particolarmente emotivo che dimentica il revenge movie per come siamo soliti intenderlo scegliendo una pista decisamente più bizzarra con questo protagonista assolutamente atipico, una sorta di Robin Hood post moderno. Dogman si riassume nella frase finale quando la psichiatra chiede come mai lui si sia fidato di lei raccontandole tutta la sua storia e lui le risponde che entrambi condividono il dolore.
Drag-queen, Edith Piaf, l'amore per il teatro e il palcoscenico, la prima grande infatuazione e la conseguente delusione amorosa, i cani che si preferiscono alle persone e molto altro ancora.
E per finire..in tutto questo Douglas, il protagonista, attraversa tutte le vicende su una sedia a rotelle..

Comandante


Titolo: Comandante
Regia: Edoardo de Angelis
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

La storia di Salvatore Todaro, comandante di sommergibili della Regia Marina che durante la Seconda Guerra Mondiale contravvenne agli ordini del suo comando per portare in salvo i 26 uomini che avevano provato ad affondarlo.

Comandante è un film drammatico e corposo che racconta un episodio storico cercando di umanizzarlo il più possibile senza scadere nel melanconico o diventando patetico come molti drammi italiani sanno essere. E' un film che parla di guerra senza quasi mai mostrarla.
E' un film che parla di umanità e coraggio senza farla diventare troppo stucchevole e un sotto testo politico nonostante plasmi di patriottismo tutto ciò che tocca. E' un film dove un gruppo di fascisti tutto fanno e sembrano esprimere, con un carattere nazionale realmente eroico senza mai abusare dei propri strumenti o legandosi e comportandosi come l'ideologia vorrebbe.
E' un film di dolore, sudore e sopravvivenza al fine di mostrare come la guerra sia la condizione più brutta per l'essere umano. E' un film che sa prendersi anche delle pause e far sorridere come alcuni racconti di Reclercq, la storia delle patatine fritte come piatto principale belga, la canzone e le piroette culinarie di Gigino e anche alcune scene intense e sofferte come quella degli schiaffi o degli arti mozzati a causa dei bombardamenti
E' un film che parla di regole cambiandole perchè se bisogna seguire un protocollo è pur vero che in un contesto particolare, un comandante può decidere singolarmente da solo prendendosi la responsabilità del suo operato di come agire. Due ore che volano quasi tutte all'interno di un sottomarino che sembrano, trovando un episodio di guerra passata, porre l'accento sul valore del soccorso come fondante dell'identità italiana