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venerdì 26 aprile 2024

Poor Things


Titolo: Poor Things
Regia: Yorgos Lanthimos
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 5/5

Oltre alle cicatrici che lo sfigurano e alle terribili menomazioni del suo fisico, Godwin Baxter deve a suo padre anche una sincera passione per il metodo scientifico e le pratiche chirurgiche. L'esperimento che più lo inorgoglisce è Bella, che tratta come una figlia. L'ha trovata cadavere, incinta di un feto ancora vivo, e le ha ridato il respiro e trapiantato il cervello del neonato. Ora Bella, già cresciuta e splendida nel corpo, cresce rapidamente anche nelle facoltà mentali, imparando a camminare, parlare e, soprattutto, desiderare. A nulla vale, a questo punto, il tentativo del suo creatore di fermarla: God(win) le ha dato la vita e, con essa, il libero arbitrio.
 
Le povere creature siamo noi umani troppo fragili e sempre eterni indecisi. Povere creature sono gli uomini ancora più fragili delle donne, i quali sembrano dividersi tra egocentrici, maniaci del controllo, cinici e timidi. L'ultima creazione di Lanthimos è un film incredibile in grado di elevarsi e allargarsi trattando una serie numerosa di tematiche e facendolo attraverso una galleria d'immagini artistiche ed estetiche semplicemente perfette nel loro elevarsi a diventare pittoresche e organiche. Frankenstein, Metropolis, pittori, quadri, letteratura, filosofia ma anche religione con quel bel riferimento a Costantinopoli quando il cinico mostra a Bella la crudeltà umana ricordando la scena del deserto della Bibbia in cui Satana cerca di persuadere il Cristo. Una donna che apprende velocemente il significato della vita con un processo di apprendimento graduale, partendo dalla scoperta del suo corpo, della sessualità, della libido in generale per approdare ad una coscienza di sé e della propria libertà sia come essere in quanto tale che come donna. Il piacere della scoperta che passa sotto ogni punto di vista, visivo, celebrale, estetico. Scenografie che rasentano la perfezione e recitazione al top danno quel motore in più che riesce a traghettare l'opera in un limbo estatico di emozioni.

venerdì 8 marzo 2024

Ordine del tempo


Titolo: Ordine del tempo
Regia: Liliana Cavani
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Pietro ed Elsa sono una coppia di lungo corso con una figlia adolescente, Anna. Si avvicina il cinquantesimo compleanno di Elsa e gli amici storici si riuniscono per festeggiarla nella casa sul litorale laziale. Fra loro tre esperti di fisica: Enrico, da sempre innamorato di Paola, che però è venuta alla festa con il marito Viktor; Greta, accompagnata dallo psicanalista Jacob; e la ricercatrice Giulia. A loro si aggiunge la giornalista Jasmine. Due degli scienziati sanno qualcosa che è ignoto a tutti gli altri: l'asteroide Anaconda sta viaggiando a velocità altissima attraverso il sistema solare e rischia di abbattersi sulla Terra, distruggendola. È dunque il momento di tirare le somme della vita di ognuno dei presenti, che potrebbero essere spazzati via da un momento all'altro: il che significa fare un bilancio delle loro esistenze e delle loro relazioni.
 
Lo dico ormai da tempo che il cinema italiano per come può sta cercando di divincolarsi dai soliti clichè scegliendo e prediligendo scelte rischiose con risultati non sempre appaganti ma almeno che lasciano l'impressione di averci provato.
L'Ordine del tempo appartiene a questa categoria. Interessante, condito da alcuni bei dialoghi ma che alla fine lascia quell'amaro in bocca come a voler dire che poteva spingersi più in là rischiando maggiormente. Come vi comportereste se sapeste che il mondo sta per finire?
La Cavani alla soglia dei novanta anni risponde con un resoconto interessante e mai affabulatorio, senza retoriche e manierismi vari ma lasciando forse quella malinconia maggiore che riassunta significa riflettere su quanto si è fatto in questa vita. Scelte, amori, compromessi, consapevolezza delle occasioni perdute, i viaggi mai intrapresi e le scelte irreparabili. Tra tradimenti ricordi e ammissioni di colpa e di affetto, il film tutto girato in un'unica location ha tanti pregi, pochi difetti, ma al contempo rimane quasi un esercizio di stile avendo un buon cast e sapendolo utilizzare bene ma senza dare quel colpo in canna finale che poteva alzare l'asticella creando più tensione e meno rassegnazione.

lunedì 15 gennaio 2024

Adagio


Titolo: Adagio
Regia: Stefano Sollima
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 5/5

Dopo la morte della mamma, il sedicenne Manuel vive con un padre anziano dal passato criminale, che lo vedeva celebre con il nome di Daytona, ma che ora sembra non starci più con la testa. A sua insaputa, il ragazzo viene ricattato da un gruppo di carabinieri corrotti per una storia di festini dalle ramificazioni politiche ben più grandi di lui. Nel tentativo di divincolarsi dal ricatto, Manuel si rivolge a un ex-compare del padre, Polniuman, che promette di fare da intermediario con il carabiniere Vasco, il quale però non può permettersi di perdere i soldi che gli erano stati promessi.
 
Adagio aderisce alla nostra garanzia di cinema d'azione che non ha nulla da invidiare all'estero. Non ha bisogno di presentazioni Sollima e con questo firma la sua opera più importante e matura. Chiude il trittico dopo ACAB e SUBURRA trasformando una vicenda dal sapore popolare in un noir polar pazzesco senza vie d'uscita dove la speranza è l'ultima a morire ma allo stesso tempo non c'è pietà per nessuno e dove ognuno rincorre il proprio destino inesorabile. Ed è proprio quello che il fato sembra far cadere sulla testa di tre poveracci con un passato davvero tosto alle spalle. Dall'altra un trio di poliziotti che sembrano usciti dalle peggiori pagine della digos, cani arrabbiati con la bava alla bocca che non sembrano avere limiti ma dove allo stesso tempo la storia ne tratteggia l'umanità e le scelte a cui non possono sottrarsi.
Un film scomodo, drammatico, lucido, ambiguo, corrotto, selvaggio, dove le prove attoriali semplicemente si superano e dove Adriano Giannini dimostra un talento enorme in un personaggio così crudele quanto pieno di disperazione e amore per i propri figli.
I tre della magliana sono a conti fatti dei fantasmi di loro stessi, delle maschere memorabili di rimpianto e decadimento fisico che infestano i loro stessi appartamenti attendendo l'ennesimo trapasso. Un film necessario, un interessante mix di generi per il film italiano tra i migliori dell'anno e dell'ultimo decennio.

martedì 12 dicembre 2023

First Man-Il primo uomo


Titolo: First Man-Il primo uomo
Regia: Damien Chazelle
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Neil Armstrong, ingegnere aereonautico e aviatore americano, conduce una vita bucolica e ritirata con la famiglia a cui ha 'promesso' la luna. La morte prematura della sua bambina lo spinge a partecipare al programma Gemini, il secondo programma di volo umano intrapreso dagli Stati Uniti il cui scopo era sviluppare le tecniche necessarie ad affrontare viaggi spaziali avanzati e successivamente impiegati nella missione Apollo. Selezionato e assoldato come comandante della missione Gemini 8, Neil è il primo civile a volare nello spazio ma sulla Terra le ripercussioni sono fatali. Tra incidenti tecnici e lutti in decollo e in atterraggio, tra la guerra in Vietnam e le tensioni sociali del '68, tra due figli da crescere e una moglie da ritrovare, Armstrong bucherà il silenzio del cosmo prendendosi la Luna.
 
Più che raccontare l'allunaggio il film è la biografia di un uomo e le sue fragilità e intimità.
Un film che parla di come prendersi le proprie responsabilità, di dover rispondere ai propri figli e dirgli la verità guardandogli negli occhi. E' un film di fatica e sacrificio di un uomo che scommette sui propri mezzi e cerca di andare oltre i suoi limiti. Una storia di umanità e di grande delicatezza descritta da quel Chazelle che con WHIPLASH aveva descritto un altro micro mondo fatto di emozioni e sentimenti nel campo della musica. Armstrong è una personalità taciturna, introversa ed estremamente riservata, che nutre grandi ambizioni nel suo lavoro, non mancando però di impegnarsi ad essere il miglior marito e padre possibile. La sua vita famigliare, sfortunatamente, viene colpita dalla prematura morte della figlia, afflitta da un male incurabile. È questa una ferita che rimane particolarmente profonda nell’animo di Neil, che nel tentativo di difendersi smette di parlare della bambina con chiunque e allora diventa disposto a tutto per cercare di colmare questo vuoto e la sfida che gli si presenta è senza ombra di dubbio la migliore che si possa avere.

domenica 26 novembre 2023

Dachra


Titolo: Dachra
Regia: Abdelhamid Bouchnak
Anno: 2018
Paese: Tunisia
Giudizio: 4/5

Yassmine, studentessa di giornalismo, cerca insieme agli amici Walid e Bilel di venire a capo di un misterioso crimine accaduto più di 25 anni prima, quando una donna fu ritrovata mutilata e quasi morta in mezzo al nulla. Le loro ricerche li porteranno nel cuore della foresta, fino ad un piccolo villaggio isolato di nome Dachra. Sentendosi intrappolati, proveranno a sfuggire all'orrore.
 
Oltre ad essere il primo horror tunisino, Dachra è davvero una bella sorpresa. Folk horror per certi aspetti, la vicenda nasce da un preambolo decisamente interessante per poi ampliare il suo specchio di vedute e mostrare una vicenda che si apre creando risvolti inquietanti e riuscendo a diramare nel suo arco narrativo diverse questioni legate alle credenze popolari, alle leggende, alla stregoneria e al ruolo della donna in alcune realtà rurali. E' un film disturbante quanto visivamente molto ben tratteggiato e pieno di contenuti e scene per alcuni aspetti inaspettate e di inusitata violenza.
Un gioiello nel cinema di genere che si allarga mostrando come ai tempi della Primavera Araba c'era chi come Bouchnak pronto a indagare e testimoniare come all'interno di un bosco impervio vivano delle vere e proprie comunità in villaggi misteriosi legate a tradizioni antiche, facendo sopravvivere creature all'interno di stanze gelide, dandogli in pasto bambini e cibandosi solo di carne.

domenica 19 novembre 2023

Killer (2023)


Titolo: Killer (2023)
Regia: David Fincher
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Un killer professionista si trova a Parigi, in attesa che il bersaglio si presenti nel luogo che da giorni sta sorvegliando. Abituato a una vita monotona, basata sulla programmazione, l'attesa, la noia, l'attenzione ai dettagli e la totale assenza d'empatia, l'uomo si trova improvvisamente a dover cambiare piani quando compie un inatteso passo falso. Come potrà sparire dal luogo del delitto imprevisto? E a chi dovrà risalire poco alla volta, sempre muovendosi con studiata precisione e implacabile assenza di emozioni, quando scoprirà qual è stata la risposta dei suoi committenti alla missione fallita?
 
Un compitino scritto e messo in scena con perizia chirurgica e una grande sfoggio di mezzi e maestranze. Un rigore preciso, cauto, sottotono, elegante, ermetico e silenzioso.
Un film asettico, dove la disciplina detta le regole come in un Fight Club e dove il protagonista sembra esserne asservito e senza un'altra strada o modalità da voler e poter seguire.
La religione e il vangelo di un killer dove non puoi sbagliare e se sbagli paghi o con la tua vita o quella di un caro o dovendo scappare nei luoghi più remoti della terra.
Un noir brutale scandito in cinque capitoli e altrettanti luoghi. Un killer che uccide poco ma che gioca come Assasin's Creed a nascondersi e far perdere le sue tracce.
Un film dove non esiste la suspance dove il sicario di Fassbender è meticoloso e ossessionato da ciò che gli sta intorno e dove deve dall'inizio alla fine rimanere concentrato senza farsi condizionare da una cosa tanto scocciante come l'empatia assicurandosi sempre che il battito cardiaco sia a un livello accettabile. Quello che per la prima volta un regista mostra di questi killer è una vita col contagocce dove non si può mai staccare un momento senza guardarsi alle spalle.

Dogman (2023)


Titolo: Dogman (2023)
Regia: Luc Besson
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Cresciuto nel New Jersey tra le violente angherie del padre e del fratello, che lo tengono prigioniero nella gabbia dei cani da combattimento, il giovane Douglas arriva all'età adulta con enormi ferite psicologiche e fisiche, essendo confinato alla sedia a rotelle con il precario uso delle gambe. Solo i suoi adorati cani gli danno sollievo: sono addestrati a rispondere a ogni suo comando, e per conto del loro padrone aiutano i bisognosi e rubano nelle case dei ricchi.

Pensate se avessero fatto interpretare il Joker ad Caleb Landry Jones. Di cosa staremmo parlando?
Ben ritrovato Besson. Dopo alcuni bizzarri tentativi e aver prodotto filmacci d'azione poco meritevoli, l'autore francese torna alle sue origini con un film ben impacchettato, una storia molto semplice come il suo svolgimento ma contrassegnata da tante cicatrici e sentimenti.
Un film particolarmente emotivo che dimentica il revenge movie per come siamo soliti intenderlo scegliendo una pista decisamente più bizzarra con questo protagonista assolutamente atipico, una sorta di Robin Hood post moderno. Dogman si riassume nella frase finale quando la psichiatra chiede come mai lui si sia fidato di lei raccontandole tutta la sua storia e lui le risponde che entrambi condividono il dolore.
Drag-queen, Edith Piaf, l'amore per il teatro e il palcoscenico, la prima grande infatuazione e la conseguente delusione amorosa, i cani che si preferiscono alle persone e molto altro ancora.
E per finire..in tutto questo Douglas, il protagonista, attraversa tutte le vicende su una sedia a rotelle..

Comandante


Titolo: Comandante
Regia: Edoardo de Angelis
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

La storia di Salvatore Todaro, comandante di sommergibili della Regia Marina che durante la Seconda Guerra Mondiale contravvenne agli ordini del suo comando per portare in salvo i 26 uomini che avevano provato ad affondarlo.

Comandante è un film drammatico e corposo che racconta un episodio storico cercando di umanizzarlo il più possibile senza scadere nel melanconico o diventando patetico come molti drammi italiani sanno essere. E' un film che parla di guerra senza quasi mai mostrarla.
E' un film che parla di umanità e coraggio senza farla diventare troppo stucchevole e un sotto testo politico nonostante plasmi di patriottismo tutto ciò che tocca. E' un film dove un gruppo di fascisti tutto fanno e sembrano esprimere, con un carattere nazionale realmente eroico senza mai abusare dei propri strumenti o legandosi e comportandosi come l'ideologia vorrebbe.
E' un film di dolore, sudore e sopravvivenza al fine di mostrare come la guerra sia la condizione più brutta per l'essere umano. E' un film che sa prendersi anche delle pause e far sorridere come alcuni racconti di Reclercq, la storia delle patatine fritte come piatto principale belga, la canzone e le piroette culinarie di Gigino e anche alcune scene intense e sofferte come quella degli schiaffi o degli arti mozzati a causa dei bombardamenti
E' un film che parla di regole cambiandole perchè se bisogna seguire un protocollo è pur vero che in un contesto particolare, un comandante può decidere singolarmente da solo prendendosi la responsabilità del suo operato di come agire. Due ore che volano quasi tutte all'interno di un sottomarino che sembrano, trovando un episodio di guerra passata, porre l'accento sul valore del soccorso come fondante dell'identità italiana


Deratizzatore


Titolo: Deratizzatore
Regia: Wes Anderson
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

In un paesino americano il proprietario di una pompa di benzina vive sotto l'assedio dei topi. Chiama perciò un derattizzatore della zona, noto per essere un vero esperto nel suo campo. L'uomo si presenta spiegando come sia fondamentale nel suo mestiere conoscere da vicino le sue prede; il suo studio dei ratti nel corso degli anni è stato talmente assiduo e approfondito da renderlo oramai simile fisicamente a essi. Ma questa non è certo la cosa più strana di questo bizzarro personaggio e lo si scopre non appena egli si mette all'opera.

Un altro Wes Anderson in un corto di venti minuti dopo HOTEL CHEVALIER del 2007.
In un anno è uscito un lungo, un medio e ben tre cortometraggi. Ralph Fiennes è un attore così posato e versatile che oltre offrire nei corti successivi il ruolo di Roald Dahl, si presta perfettamente ai meccanismi dell'autore e dell'opera in questione regalando piccoli gesti e una mimica facciale perfetta per connotare un personaggio ambiguo e fuori dal comune.
Un pifferaio magico post moderno che viene chiamato per risolvere questioni che solo lui, pensando come i ratti, riesce a sorprendere risolvendo i problemi in maniera assolutamente atipica.

Veleno


Titolo: Veleno
Regia: Wes Anderson
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Nell'India di epoca coloniale, l'inglese Harry Pope una sera viene scoperto nel suo bungalow, sdraiato assolutamente immobile sul suo letto, visibilmente stressato. A trovarlo è Timber Woods, al quale, con un sussurro urgente, Pope dice che un serpente si è addormentato a pancia in giù sotto le lenzuola e che non può muoversi per paura di svegliarlo e di essere morso. Il serpente, dice, è un krait, il cui veleno potrebbe uccidere un uomo in tre minuti netti a meno che non gli venga immediatamente somministrata una dose di antidoto. Harry ordina a Timber di convocare il dottor Ganderbai, che si precipita e inizia a formulare una missione di salvataggio. Il piano del dottor Ganderbai prevede di inzuppare le lenzuola di Harry con del cloroformio, sperando che metta fuori combattimento il serpente.
 
Ritorna Roald Dahl dopo uno dei capolavori del regista ovvero Fantastic Mr Fox.
Tornano i cortometraggi curati nello stesso anno con Deratizzatore e Cigno. Torna la solita forma qui con l'ausilio di una ciurma di attori che ha prestato enfasi, eleganza e grazia in tutti i lavori, cambiandosi i ruoli e i costumi ma mantenendo quella spensieratezza tipica di alcuni personaggi andersoniani.
Torna Roald Dahl scrittore venerato dal regista che decide di omaggiare in tre diverse formule lo stesso anno. Questo forse rimane il secondo migliore dopo Deratizzatore dove le vicissitudini infervorate e frementi non sembrano mai fermarsi o spegnersi quando invece trasportano il protagonista da una stanza e da un luogo ad un altro e con l'elemento di sottofondo, il serpente, ben costruito nel suo nascondersi senza essere quasi mai palesato. Una struttura e una prosa fitta che non concedono mai un respiro, entro cui poter dare sfogo ad un resoconto in prima persona in cui la scena si svolge ma soprattutto viene narrata, con chi racconta rivolto spesso a condividere lo sguardo dello spettatore.

mercoledì 18 ottobre 2023

Meravigliosa storia di Henry Sugar


Titolo: Meravigliosa storia di Henry Sugar
Regia: Wes Anderson
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Henry Sugar, un uomo ricco che non ha mai lavorato in vita sua, viene a conoscenza attraverso un quaderno dell'esistenza di un guru, Imdad Khan, che riesce a vedere senza usare gli occhi. I medici e gli specialisti sono inizialmente dubbiosi di questa sua capacità ma poi, dopo averlo messo alla prova, hanno scoperto che il suo talento era autentico. Decide così di imparare questa tecnica per poter imbrogliare al gioco d'azzardo.
 
Nello stesso anno Anderson ci ha dato ben tre opere. Anche se di un mediometraggio si parla Henry Sugar parte da un testo ritrovato in una biblioteca per fare una desamina su un personaggio che ha creato una sorta di evento improbabile e il nostro protagonista che vuole emularlo senza sapere poi come sfruttare la sua stessa abilità. Sicuramente meno ispirato, molto romanzato, con Ralph Fiennes che dopo il Deratizzatore, la terza opera sempre di quest'anno, ritorna alla corte di Anderson con il solito manipolo di attori stellari e la new entry Benedict Cumberbatch che con la sua elegenza british riesce subito a integrarsi nella sue cornici.
Perchè di cornici si tratta, di scene clamorosamente studiate alla perfezione con un reparto tecnico dove la scenografia e la fotografia sono sempre molto incisive spettacolarizzando ogni elemento. Per qualsiasi attore recitare con Anderson deve sicuramente essere un'esperienza esaltante dando la possibilità di esercitare il proprio estro su personaggi così tagliati con l'accetta che sembrano far parte di una compagnia teatrale recitando su un palcoscenico e dimostrando di conoscersi quasi a memoria. Ritorna Roald Dahl dopo uno dei capolavori del regista ovvero Fantastic Mr Fox

Non odiare


Titolo: Non odiare
Regia: Mauro Mancini
Anno: 2020
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Simone Segre è un chirurgo con una ferita aperta. Impossibile per lui ricucire. Da qualche parte nel suo background c'è un dolore che non passa e un padre ingombrante, sopravvissuto alla Shoah. L'omissione di soccorso alla vittima di un pirata della strada con la svastica tatuata sul petto, travolge la sua vita e lo conduce fino a Marica, una giovane donna, figlia della vittima. Per mettere a tacere il senso di colpa assume Marica come collaboratrice domestica e si scontra con suo fratello, giovane camerata che non vuole saperne di ebrei ed emigrati. Ma la vita fa giri imperscrutabili e li sposta dal loro centro.
 
L'esordio di Mancini devia da ogni facile sensazionalismo per un dramma profondo dove Gassman dimostra di essere un buon attore in grado di mettersi sulle spalle l'intero film. Ben supportato da un cast di giovani in erba, il film mostra uno spaccato di verità, lavora sull'impossibilità di perdonare l'imperdonabile, aumenta la posta in gioco senza però diventare mai stucchevole ( e poteva esserlo con la storia d'amore tra Simone e Marica). Ancora una volta il racconto di come abbracciare ideologie ormai che non portano più a nulla e accettare un credo che finisce in queste storie quasi sempre per ritorcersi contro. E' così questa rabbia incontrollata da più parti non può che portare ad un climax finale devo dire per nulla scontato e in fondo per certi versi verosimile.

sabato 30 settembre 2023

Welcome Venice


Titolo: Welcome Venice
Regia: Andrea Segre
Anno: 2021
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Venezia, isola della Giudecca. Le famiglie di tre fratelli - Alvise, Piero e Toni - si riuniscono a tavola nella casa dove sono nati. Dove ormai abita solo Piero, ma a cui Toni le è molto legato perché da lì insieme si muovono con un paio di amici per praticare la pesca di moeche, ovvero i granchi di laguna. A seguito di un incidente improvviso, l'abitazione di famiglia assume un valore ancora più cruciale e mette Alvise - che vorrebbe ristrutturarla e metterla a rendita come "dimora di charme" per turisti stranieri - contro Piero, ostinatamente contrario a trasferirsi sulla terraferma.

Welcome Venice ha il merito di raccontare una realtà poco conosciuta esplorata ancora una volta da un certo solido cinema italiano che scopre e indaga su alcune macro o micro questioni del nostro paese. Segre da sempre ci ha deliziati perlopiù su documentari in ambito sociale o descrivendo alcune realtà italiane. Welcome Venice è un film di narrazione di vicende molto semplici come la pesca delle moeche ma dall'altra questioni legate ai soldi, alle eredità, alla vendita di case, a compromessi, alleanze e rabbia atavica mai superata. Una grande famiglia dove si condividono asprezze, interessi, ricordi, passati da dimenticare, vite non sempre pulite con la voglia di riscattarsi senza perdere la dignità. Un film che riesce a descrivere molto bene con una pulizia delle immagini, una fotografia possente in grado di dare splendore all'isola della Giudecca e della laguna.
Un film a cui non manca la ricchezza di saper inquadrare anche spaccati di povertà, le umili origini cantate dal bimbo in "Nina ti te ricordi" fino ad un finale amaro che esalta e sottolinea come alcune faide fraterne non possono essere cancellate così velocemente.

domenica 3 settembre 2023

Notte fantasma


Titolo: Notte fantasma
Regia: Fulvio Risuleo
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Un poliziotto, misterioso e dal fare minaccioso, sorprende il giovane Tarek a comprare dell'erba e lo costringe a trascorrere una notte per le strade di Roma a bordo della sua macchina.
 
Notte fantasma è una sorpresa crepuscolare e originale. Un film fresco, di quell'azione italiana frenetica senza virtuosismi ma realistica e complessa. Un'opera accellerata, con due attori e una macchina. Il poliziotto corrotto e tutte le sue maniere per ottenere favori da una vittima inconsapevole. La sete di potere, l'ingiustizia, il non sapere cosa ci si possa aspettare scena dopo scena. Risuleo firma con grazia un sofisticato film di genere che aggiunge una tacca ad un interessante filone di film che si stanno realizzando negli ultimi anni nel nostro paese.
Un film tutto in una notte, un road movie allucinato e straniante dove Pesce conferma di essere uno dei migliori attori italiani, in una veste mai così azzeccata dove semplicemente non sembra nemmeno recitare.

Atlantide


Titolo: Atlantide
Regia: Yuri Ancarani
Anno: 2021
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

La laguna rappresenta un rifugio per molti giovani veneziani. Tra di essi, Daniele, giovane ventiquattrenne che si distingue dai suoi coetanei per un carattere più schivo e una vita più solitaria. Tutti loro, però, condividono la passione e il culto del barchino. Avere l'imbarcazione più veloce è sinonimo di potere e anche il protagonista, dopotutto, vorrebbe battere il record di velocità. Decide quindi di rubare un'elica, azione che lo porterà a vivere tragici eventi. Intanto, lo seguiamo nelle sue relazioni amorose e nei confronti con gli altri ragazzi della città.
 
Ancarani sembra un seguace di Nicolas Winding Refn. Avrà studiato l'autore a memoria nell'impostazione dei neon, della geometria delle inquadrature e di come illuminare e dare massima intensità a luoghi e personaggi.
Atlantide è un piccolo trip di rara bellezza. Un film minimale, dove i dialoghi quasi non esistono.
Si vive di sguardi, di pensieri, di laguna, di barchini e di speranze e di poter diventare qualcuno anche solo per una notte di follia, come capita per il protagonista Daniele quando ruba l'elica e trova la ragazza dei suoi sogni.
Il sogno di una notte. Tutto solo in funzione di poter provare quell'ebrezza sempre immaginata e sognata ma che mai sembra potersi avverare veramente contando le umili origini e un confronto con un'aristocrazia che semplicemente non sembra nemmeno vedere gente come Daniele.
Un' arte molto provocatoria, un film girato in quattro anni senza una sceneggiatura di riferimento ma con delle idee che andavano maneggiate in fase di montaggio.

mercoledì 7 giugno 2023

Copenaghen Cowboy-Season 1


Titolo: Copenaghen Cowboy-Season 1
Regia: Nicolas Winding Refn
Anno: 2022
Paese: Danimarca
Episodi: 6
Stagione: 1
Giudizio: 4/5

Dopo una vita trascorsa a servire gli altri, Miu, un'enigmatica ragazza, si imbatte nel cupo paesaggio della malavita criminale di Copenaghen. In cerca di giustizia e vendetta, intraprende un'odissea attraverso il naturale e il soprannaturale.
 
Refn confonde sempre. Il suo cinema silenzioso è letale come il taglio di una lama e incisivo come una pugnalata profonda e ipnotico come un sedativo allucinogeno. Luci e neon, un uso esagerato dei colori, una fotografia sontuosa, personaggi e movimenti minimali. Mafia albanese, torture, vendetta, amore, sotterranei terribili, prostitute, spacciatori, killer ed eroine.
La serie sviluppa un’attrazione simile alla trance che sa agire in modo impressionante su corpo, luce e suono, con i dialoghi come sempre ai minimi storici per dare solo qualche informazione che non riesce a veicolare con le immagini.
Tutto sembra quasi una sorta di sinfonia sempre con la morte dietro l'angolo e una forte ambiguità dove non sembra mai esserci una salvezza vera e propria ma solo una necessità salvifica di scappare dalla realtà. Ogni episodio della serie sembra poi svilupparsi in diversi stadi e stati di coscienza dove lo score di Cliff Martinez è godurioso come non mai, libero di serpeggiare tra sintetizzatori e note mortuarie.

martedì 6 giugno 2023

Predatori


Titolo: Predatori
Regia: Pietro Castellitto
Anno: 2020
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Pierpaolo è un medico sposato con Ludovica, affermata regista. Il loro figlio Federico è un laureando in filosofia tiranneggiato da un barone universitario che gli preferisce qualunque altro studente. Le loro vicende si incrociano con quelle di Bruno, primario amico di Pierpaolo, e di sua moglie Gaia, nonché con quelle di Claudio e Carlo, due fratelli che gestiscono un'armeria e fanno parte di un gruppo neofascista. Completano il quadro le moglie i figli di Carlo e Claudio, e un sulfureo personaggio che resterà (di fatto) innominato e che compare solo all'inizio e alla fine.
 
Predatori è una di quelle commedie sporche e cattive di degna caratura grottesca e spregiudicata.
Un esordio quello di Castellitto jr che seppur con troppa carne al fuoco e diverse storie da seguire anche se spesso si ricollegano, mostra l'amarezza degli animi umani, i rapporti fluidi, genitori che riescono a fare peggio dei figli, famiglie criminali che ancora inneggiano al fascismo.
Nessuno sembra degnare di rispetto i propri simili e consanguinei e così anche una cena con i parenti serpenti diventa l'arma per insultare e umiliare il prossimo senza nessuna vergogna e dove la dignità di alcuni sembra ormai affondata. Azioni paradossali e comportamenti eccentrici come il voler comprare una bomba per fare il botto e stanare tutti coloro che sembrano perseguitare il protagonista. Faide familiari che raggiungono un climax di violenza senza pari e dove ancora una volta il ruolo dei bambini appare mai così deviato e senza colpa. Come pochi altri cineasti nostrani,
il figlio d'arte ha coraggio senza dubbio nel dare voce ancora una volta a quel sottobosco romano piccolo-medio borghese da far accapponare la pelle per quanto si passi da un estremo all'altro con inusitata facilità.

sabato 13 maggio 2023

Ti mangio il cuore


Titolo: Ti mangio il cuore
Regia: Pippo Mezzapesa
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Promontorio del Gargano. I Malatesta e i Camporeale sono in guerra da sempre, e Michele Malatesta ha vendicato l'eccidio di tutta la sua famiglia avvenuto nel 1960. Più di quarant'anni dopo, le due famiglie sembrano aver instaurato una tregua, favorita da una terza famiglia, i Montanari. Ma Andrea Malatesta, il figlio prediletto di Michele, perde la testa per Marilena, la bellissima moglie di Santo Camporeale, ed è di nuovo guerra senza esclusone di colpi, destinata a protrarsi nel tempo e a travolgere persone e cose. Nessuno saprà più di chi potersi fidare, così come nessuno potrà evitare di entrare in qualche misura nella spirale della violenza.
 
Quando ci sono tre famiglie a spartirsi il potere di cui due che si odiano fortemente, la terza come una volpe non ci impiega molto a fare la sua mossa astuta..
Un b/n sempre interessante, il Gargano fotografato in maniera eccelsa, interpretazioni forti e di carattere unite ad un cast dove basta da solo Tommaso Ragno a dare tono e veridicità al film.
Come sempre un dramma a sfondo malavitoso, dove c'è una sorta di tragedia shakesperiana, Romeo & Giulietta che si amano nelle due famiglie che più si odiano e quest'onta verrà placata solo con il sangue. Marilena poi, una bellissima Elodie, è un personaggio che deriva dal vissuto reale di Rosa Di Fiore, prima pentita della mafia garganica raccontata nel romanzo-inchiesta omonimo di Giuliano Foschini e Carlo Bonini, da cui il film è liberamente tratto, con segmenti differenti di storie ed episodi del libro che nell’opera di Mezzapesa convergono nel racconto della guerra tra i Camporeale e i Malatesta. Come in alcuni film recenti sempre italici il bisogno sembra finalmente quello di ritrarre eroine ribelli, intenzionate a sfuggire o quanto meno a combattere la spirale di vendette e giochi al massacro messa in atto da una gerarchia criminale squisitamente testosteronica. Mezzapesca lo fa con uno stile innovativo dai colori, ai costumi alla scelta di creare quasi un far west di paese creando un anti commedia per un dramma corale.
E poi Andrea Malatesta e la sua discesa all'inferno quando arriva ormai completamente impazzito a credere di essere stato tradito da tutti e non fidandosi più di nessuno diventando una bestia sanguinaria accecata dall'odio e dalla vendetta.

martedì 18 aprile 2023

Collezionista di carte


Titolo: Collezionista di carte
Regia: Paul Schrader
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

William Tell ha trascorso un decennio in prigione, dove si è letto a fondo le meditazioni di Marco Aurelio e ha imparato a contare le carte, ovvero a tenere traccia di ogni carta giocata durante una partita. Una volta uscito mette a frutto la sua abilità girando per i casinò d'America e partecipando a numerosi tornei di poker. Non si fa cacciare dai gestori dei casinò perché sa mantenere obiettivi modesti: punta poco, vince (e perde) poco, e s allontana quando il gioco si fa duro. Ma la prorompente La Linda, finanziatrice in cerca di un mago delle carte, gli propone di entrare a far parte della sua squadra e lo convince ad alzare la posta.

L'America e la guerra insegnano che le colpe vengono pagate dai tasselli più deboli, i soldati, e non dai loro superiori. Pur costringendoli come in questo caso a macchiarsi di atrocità inaudite come quelle ad Abu Ghraib diventando colpevoli ed emissari di orrendi maltrattamenti ai prigionieri. William è un sopravvissuto che dopo anni di carcere cerca di convivere con i suoi demoni.
Il poker, le stanze d'hotel che arreda a suo piacimento rendendole più neutre possibili e incontri che sembrano destarlo da un torpore a cui si stava finalmente abituando. Il film di Schrader è una sentenza con una chiara politica d'autore e un messaggio che non può passare inosservato.
Un film malinconico con uno stile e una classe e un silenzio che lo contraddistinguono tale da renderla una delle opere autoriali più belle dell'anno. Un film sulla redenzione, un revenge movie atipico dove al di là del prevedibile climax finale assistiamo in silenzio alle azioni e alle vicissitudini di una vittima e carnefice allo stesso tempo che non potendo avvicinarsi a qualcosa di umano e vivo sceglie il mondo delle carte e dei tornei di poker.

Siccità

Titolo: Siccità
Regia: Paolo Virzì
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Da troppo tempo non piove a Roma e come le piante, uomini e donne si sono inariditi. Antonio, in prigione per aver ucciso la sua compagna, non contempla più la libertà, Loris, chauffeur impiegato un tempo nella pubblica amministrazione, parla coi suoi cari fantasmi, Alfredo, attore in panne, è ossessionato dai social, Mila, sua moglie, risolleva l'economia familiare lavorando in un supermercato, Sara, dottoressa a tempo pieno, individua un nuovo 'male', Luca, avvocato marito di Sara, è in crisi con la moglie e si consola con Mila, Giulia, infermiera alla prima gravidanza, aspetta da sempre il ritorno del padre, Raffaella, consorte tradita, cerca da sempre il consenso del padre... i loro destini si incrociano nella capitale che aspetta la pioggia e guarda avanti. Per migliorarsi o forse per lasciare tutto com'era.

Siccità è un altro bel film corale di un regista che non ha bisogno di presentazioni. Chi come lui da bravo marchese del Pd negli anni ha avuto vantaggi e meriti consolidando un certo potere e avendo la possibilità come un piccolo Re Mida di fare ciò che vuole a Roma e non solo e dove vuole. Però bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare e Siccità ripeto è un gran bel film corale con tanti teatrini e siparietti che spesso vengono evidenziati in modo grottesco sottolineando paure, nevrosi, ansie, sotterfugi, corruzione, tutti quei disturbi post traumatici da stress che potrebbero far parte di una pandemia come di una siccità. Ed è
interessante la scelta del regista che anzichè parlare della pandemia globale abbia scelto un altro tema scottante e un effetto collaterale con conseguenze inattese ed effetti perversi che vedremo più prima che poi prendere vita a causa dei cambiamenti climatici. Tanti attori, praticamente tutti in parte e con pesi e responsabilità da scontare e con cui misurarsi.