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martedì 13 dicembre 2016

Zhit

Titolo: Zhit
Regia: Vasili Sigarev
Anno: 2012
Paese: Russia
Giudizio: 4/5

Un luogo imprecisato della Russia, oggi.
Tre storie che si intrecciano. Un comune denominatore: il lutto o, meglio, il tentativo di elaborarlo. Si sa, ognuno tende a superare una tragedia a modo suo, e non sempre ci riesce. Non è mica facile. Spesso si scelgono strade impervie, sentieri non tracciati, vicoli ciechi.

Zhit aka Living è un dramma lento e straziante ambientato in una imprecisata landa desolata russa. Tre storie di cui una in particolare riesce a far provare quel senso di ingiustizia, di squallore che sembra essere il modus operandi di una popolazione in parte sessista e maschilista soprattutto nelle aree periferiche e abbandonate dallo stato.
La donna, sempre lei, si ribella, si oppone, rendendosi presto conto che la militia russa e le istituzioni non stanno dalla sua parte e quindi dovrà elaborare e farsi carico di tutta la sofferenza attorno a lei. Una disamina sull'accettazione del lutto che come la giovane protagonista investe anche altre madri senza contare il supporto del prete e il suo ruolo di mantenere alto il peso della politica e delle istituzioni.
E'un film cupo e disperato, in cui l'illusione di poter credere e affidarsi alla giustizia sembra già perso in partenza in un paese gelido e complesso negli ideali che promuove.
La scena in treno e straziante, forse la peggiore, che colpisce con una brutalità lo spettatore e lascia impunita la tragedia diventando uno dei termometri maggiori di un film che in fondo approfondisce il rapporto con la morte.
Una coralità sui generis che abbraccia altre due store, anch'esse drammatiche sviluppate su altri drammi familiari e cambiando target generazionale.

Un film minimale, poche e scarne location che come il freddo e il bianco sembra assurgere ad una sorta di limbo dove le persone cercano di dare un obbiettivo alla loro vita senza impazzire o alcolizzandosi come unico divertimento dimenticandosi così e accettando parte delle ingiustizie e delle violenze.