Regia: Lenny Abrahmson
Anno: 2014
Paese: Gran Bretagna/Irlanda
Giudizio: 4/5
Per un giovane aspirante musicista è una fortuna finire a suonare con Frank, o un terribile guaio? Perché Frank non è solo il leader di una band d’avanguardia dal nome impronunciabile, i Soronprfbs. Frank non è solo un genio della musica. Frank ha un vezzo inquietante: porta una gigantesca maschera di cartapesta. Forse è un pazzo, forse un profeta. Ma dopo aver lavorato con lui non sarai mai più lo stesso.
Frank è un film intimo, molto ben recitato, che sembra staccarci dalla società per trasportarci in un luogo deserto dove conosciamo i componenti dei Soronprfbs e il suo leader atipico interpretato per quasi tutto il film, in maschera, da Fassbender.
Frank nella sua semplicità apparente è un film molto complesso, corale, in cui il protagonista affianca questo leader raccontandolo quasi in terza persona e twittando tutte le news a cui va incontro con la band.
Uno degli aspetti più interessanti su cui si concentra la pellicola del buon Abrahmson è quello di approfondire il rapporto con la musica in primis e solo successivamente con i suoi componenti, l'aspetto sonoro, la ricerca di elementi quasi alternativi e poco commerciali.
Ma perchè Frank indossa la maschera e perchè alcuni componenti della band muoiono e finiscono davvero male?
Il film non maschera alcuni aspetti che passano dall'esilarante al drammatico, le scenate e l'immaturità di alcuni protagonisti, ma anche il funerale con tanto di cremazione e infine tutti gli aspetti legati al più grosso dei mali post-contemporanei che è la depressione.
Con un cast in gran forma in cui la Gyllenhall trova un ruolo che le calza a pennello, grazie a Joe, avremo modo di scoprire la grazia e la sofferenza, tema principale del film, di questo atipico gruppo musicale.
Le musiche sono semplicemente toccanti e perfette ed è difficile non commuoversi sule note di "I love you all"
