Titolo: Double World
Regia: Teddy Chan
Anno: 2020
Paese: Cina
Giudizio: 3/5
Il giovane Dong Yilong vuole recare
prestigio al suo clan e decide di diventare un guerriero dell'impero.
Così, inizia un periglioso viaggio per partecipare a un torneo
finalizzato alla selezione.
Di nuovo mitologia e folklore popolare,
in questo caso tratto da un video gioco di successo.
Siamo ben distanti da Journey to the west – Demon strike oppure League of God ma gli ingredienti come
l'epicità, il fantasy, il wuxia e gli intrecci politici e amorosi
non mancano.
Chan conosce bene l'action avendo
dimostrato in passato di sapersi confrontare con film complessi
avendo buona dimestichezza dei tempi e di dove saper piazzare la mdp.
In Double World muoiono in tanti, alcuni inaspettati, alzando così
l'asticella dei colpi di scena e della posta in gioco.
C'è qualche mostro, scorpioni giganti,
una non meglio precisata creatura a difendere l'antagonista (un cane
orso troppo cresciuto) e poi un serpente drago. Ci sono molti clan,
tutti del sud e tutti tenuti assieme dall'onore per difendere l'amor
di patria, e poi questo trio di protagonisti a cui si appoggerà una
quarta desaparecidos, a dover affrontare molteplici prove iniziatiche
e di sopravvivenza andando il più delle volte contro la propria
filosofia personale.
Double World al di là della trama
scontata, cerca di fare il suo senza sbilanciarsi troppo dal momento
che non avrebbe giovato, trovando nell'avventura, nel viaggio
dell'eroe e quello iniziatico nonchè di formazione le formule per
creare più pathos possibile con i protagonisti (tutti
incredibilmente buoni e costretti chi più chi meno ad una vendetta
personale o a cercare delle risposte sul proprio passato).
La pecca forse è l'esagerazione della
c.g e dell'ipervelocità nei combattimenti, per il resto si lascia
vedere molto bene nelle sue due ore senza mai abbassare ritmo e
intensità.