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martedì 15 settembre 2020

Serpente e l'arcobaleno


Titolo: Serpente e l'arcobaleno
Regia: Wes Craven
Anno: 1988
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Nel 1985 ad Haiti un americano cerca il segreto del voodoo e degli zombies. Ma s'imbatte nel Gran Sacerdote del culto che è anche il capo della polizia locale, i famigerati Ton-Ton Macoutes del dittatore Duvalier

Craven non ha bisogno di presentazioni. Ha fatto la storia dell'horror per svariati motivi che non starò qui a discutere. Il suo interesse verso diverse forme nel sotto-genere a fatto sì che il tema del voodoo e dei sistemi simbolici organizzatori di senso diventassero una importante materia da scoprire e da indagare. Attraverso un metodo scientifico e antropologico, Dennis Alan, un Bill Pullman ispiratissimo, proverà a mettere in discussione i rituali e le complesse forme di adorazione per smascherare e demistificare un fenomeno (su tutte la scena della capretta con il segno lasciato da Alan per vedere se sarà la stessa) trovando ovviamente pane per i suoi denti in una comunità molto forte che da secoli crede nelle suggestioni e agli eventi improbabili dove invece la scienza cerca come può di fare luce.
Haiti è il posto ideale. Insieme a ANGEL HEART è sicuramente uno dei film che soprattutto in chiave antropologica cerca di esplorare un fatto sociale ancora poco conosciuto ma che ha da sempre avuto profonde influenze nella vita pubblica, nella politica, nella società e nella carriera personale di chi spesso e volentieri ne ha sfruttato gli intenti per i propri interessi.
Al di là della magia, il film di Craven fa luce sugli incubi politici, la repressione di un governo che non teme nulla, la sottomissione di una popolazione già privata di ogni riferimento tranne la danza voodoo e la brutalità di un regime che mette a tacere ogni dissenso.
Lo straniero attento diventa il forestiero da mettere a tacere e far scomparire in un viaggio che alterna sogno e realtà, visioni e fughe dal reale per andare a incappare in un mondo diverso e difficile da capire, dove verranno sconvolte consapevolezze e dove l'orrore come quello di essere sepolti vivi diventano segnali profetici di un confine che non bisogna attraversare.