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giovedì 14 aprile 2011

Green Hornet

Titolo: Green Hornet
Regia: Michael Gondry
Anno: 2011
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

The Green Hornet è un giustiziere mascherato, il cui vero nome è Britt Reid, un temerario e ricco editore che combatte il crimine con l'aiuto del suo assistente ed autista Kato.

E'difficile catalogare un film come Green Hornet.
Sicuramente se si è abituati alle invenzioni ottiche del regista francese che in passato ci aveva deliziato con due film molto poetici e ricchi di immagini come L'ARTE DEL SOGNO e SE MI LASCI TI CANCELLO e una commedia divertentissima come BE KIND REWIND.
A me il calabrone verde non è piaciuto, nel senso che è semplicemente un filmetto su commissione che non dice e non toglie niente.
Un budget robusto, un cast a tratti insopportabile(forse sono uno dei pochi a non poter vedere Seth Rogen) ed effetti speciali esagerati che sembrano riportare alla classica variante action americana senza dare tono e possibilità di scelte registiche. Vedere poi l'impiego di Christoph Waltz in un ruolo da macchietta è decisamente scabroso e quasi intollerabile.
Sulla falsa pista dei supereroi mascherati il lavoro migliore è senza alcun dubbio KICK ASS, maturo,violento,grottesco e con uno humor mirato pur contando che nel cast c'è "l'immortale" e mono-espressivo Nicolas Cage(quanti cazzo di film gira quest'uomo è incredibile...).
Se nel film di Vaughn c'è proprio una spinta autoriale tra l'altro adattata da uno splendido fumetto e alcune scelte registiche e narrative interessanti, nel film di Gondry è tutto già visto,plastico e noioso, la summa del disimpegno, soprattutto nella seconda metà in cui tra un esplosione e una scazzottata cominci a chiederti se le major si sono inchiappettati per benino pure il beniamino francese.
Oramai i cinecomicsono diventate una delle disperate risorse del mercato yankee per accaparrarsi pubblico e schiere di fan che hanno aspettato anni per poter avere i loro beniamini con una c.g al passo con i tempi.
Sfruttare il talento di alcuni abili registi per dare verve e brio alle pellicole e un escamotage furbo e redditizio per entrabe le parti, poi pensare che uno degli ultimi ad essersi cimentato è stato proprio Kenneth Brannagh allora il dio denaro, altro che Thor, ha vinto su tutti i fronti.