Visualizzazione post con etichetta Demonic. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Demonic. Mostra tutti i post

martedì 28 dicembre 2021

Demonic


Titolo: Demonic
Regia: Neill Blomkamp
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Carly viene a sapere che sua madre è in coma, ricoverata in una clinica ultramoderna e dall’approccio sperimentale. Gli scienziati che seguono il suo caso vogliono provare sulla donna una nuova tecnologia, messa a punto dalla clinica stessa, che permette di visualizzare uno spazio immaginato dal paziente e di entrarvi come avatar. Carly accetta dunque di contribuire alla ricerca: i dottori le posizionano degli elettrodi sulla testa e lei viene catapultata in questo spazio virtuale, immaginato dalla madre e ricostruito dal software. Si tratta della sua casa d’infanzia, dove Carly rincontra la madre solo per sfogare su di lei tutto l’odio che le ha riservato in questi anni. Si conclude così la prima visita. I ricercatori, però, hanno bisogno di più informazioni sui pensieri della paziente in coma. Carly accetta quindi di sottoporsi ad altre visite con la madre, ma ogni incontro si fa sempre più strano, insensato, disturbante. Finché Carly non scopre che la clinica nasconde qualcosa: un collegamento con il Vaticano. La madre non è semplicemente in coma, ma in lei vive un demone.
 
Blomkamp e l'horror. Direi uno strano rapporto. Prima di tutto il noto autore di scifi non perde la sua connotazione e infatti viene asservita alla causa con una ricostruzione che sa molto di tecnica hi tech con cui ricostruire virtualmente sogni e ricordi. Da questo momento prende poi l'avvento, anche se molto tardi, la componente sovrannaturale con tanto di possessioni, case infestate, rituali, esorcisti e demoni veri e propri. Il problema di Demonic è quello di prendersi molto sul serio in un'idea davvero esagerata e messa in scena con una certa autorialità vittima di un preconfezionamento utilizzato troppe volte nell'horror. Se non avessi letto che era di Blomkamp non lo avrei mai detto dal momento che questa opera è completamente slegata da una sua politica d'autore vista e apprezzata nelle opere precedenti. Alla fine se proprio vogliamo dirla tutta, a mio avviso funziona in alcune parti un'atmosfera davvero complessa quando ci sono i primi spiragli cyber spiritisti. Poi qualcosa nella storia ha evidentemente fatto cilecca perchè l'autore sembra mischiare tante idee come ibride per un surrogato filmico quando le basi e le premesse per creare un'esperienza immersiva lasciavano davvero ben sperare.