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lunedì 21 marzo 2011

Ragazza sul ponte

Titolo: Ragazza sul ponte
Regia: Patrice Le conte
Anno: 1999
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Adèle sta per buttarsi da un ponte per annegare tutti i dispiaceri, ma una voce cerca di farla riflettere a non commettere errori. E’ Gabor, un lanciatore di coltelli disperato quanto Adèle. La ragazza si butta, e dopo essere stata salvata dall’uomo, lo segue come bersaglio per i suoi spettacoli. Entrambi cominciano a cambiare il loro destino, la fortuna si muove dalla loro parte e dopo il primo spettacolo, in cui Gabor prova il numero bendato, arriva il successo. Vincono alla roulette e alla lotteria, lanciano coltelli sulla ruota della morte in una crociera, ma alla fine la frivola Adèle decide di partire con un greco. Dopo errori e vani tentativi di ritrovare la fortuna, i due si rincontreranno sullo stesso ponte.

La fille sur le pont è visivamente eccellente, la bellissima e impeccabile fotografia in bianco e nero di Jean-Marie Dreujou riesce a creare un atmosfera suggestiva e disperata e a portare a casa un film delizioso dal regista de IL MARITO DELLA PARRUCCHIERA.
"Io non ho mai avuto niente, tranne la sfiga" è la frase che forse meglio traduce lo spirito del film e della sua protagonista Adèle, una donna che pensa di aver perso tutto, quasi un Ameliè con tutti quei modelli e quelle espressioni caricaturali.
Auteil è ottimo nella parte, anche se poco caratterizzato come personaggio, il romanticismo freddo e ingenuo di Gabor con le sue battute veloci e distaccate confermano il talento di uno dei migliori attori francesi sulla piazza. Il gusto poi di entrambi nel provare piacere e paura quando fanno gli spettacoli è molto poetico così come la scelta del regista di mostrarci un rapporto che non arriva mai al sesso, ma si ferma ad un intenso amore platonico.
Notevoli le musiche.
Il soggetto e la sceneggiatura sono di Serge Frydman.
Si passa dal circo in cui, tra l’altro, vediamo una bellissima panoramica d’artisti e “freaks”, così come la scelta di mostrare a volte i dialoghi telepatici tra i due per poi passare ad un road movie che stona almeno in parte con le intenzioni iniziali e sembra inserito con difficoltà per tappare quei pochi buchi di sceneggiatura.
Un film forte, suggestivo e romantico che cita anche se mai in tono plateale alcuni capolavori nostri cercando di ricreare delle atmosfere felliniane e che fanno apparire il tutto come un grosso sogno romantico che non cade mai nel banale.