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martedì 22 marzo 2011

Panico a Needle Park

Titolo: Panico a Needle Park
Regia: Jerry Schatzberg
Anno: 1971
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Bobby è un piccolo spacciatore. Un giorno incontra Helen, una ragazza timida e sensibile. Bobby si buca ed Helen per amore lo segue cominciando a conoscere i tossici che abitano il ghetto di New York. Entrambi fanno fatica a trovare la droga, un po’ per i periodi di magra e un po’ per la polizia che vigila attentamente, e così Bobby chiede a Helen di prostituirsi. Un giorno Helen, accusata di aver rubato dei soldi ad un cliente, per non finire in un carcere femminile, collabora con la polizia facendo arrestare Bobby e il boss della zona. Uscito di prigione, Bobby troverà Helen ad aspettarlo ed entrambi torneranno a vivere insieme.


Film drammatico sul fenomeno della droga in America negli anni ’70. La storia definisce il dramma e il fallimento di due vite condannate alla droga. La figura di Bobby, un Al Pacino al suo primo ruolo da protagonista, appare gigionesca e nervosa. La sua camminata disinvolta per le strade, il suo carattere impulsivo che diverte, confermano lo straordinario talento di un attore che è riuscito brillantemente a caratterizzare un personaggio difficile regalandoci anche buone scene d’amore con Helen.
Uno dei pochi punti deboli forse è l’eccessivo sentimentalismo della coppia. Il film mantiene un ritmo veloce, mostra come i due hanno una profonda voglia di vivere nonostante il bisogno quotidiano di una dose. La polizia mantiene sempre le caratteristiche di sempre. Braccio di ferro nei confronti dei tossici. Disprezzo totale. Non mostra umanità cercando di arrivare alla fonte del commercio, con un ispettore freddo che per amore di Helen la “costringe” a tradire Bobby. Insomma canoni classici di un regista che sa da che parte stare. La migliore del film è sicuramente Helen, Kitty Win, vincitrice della palma d’oro a Cannes. La sua interpretazione è in continuo cambiamento. Nei suoi occhi vediamo proprio la trasformazione di chi si avvicina totalmente alternando la paura allo stupore alternato all’eroina. Le scene in cui tutti si bucano sono particolarmente forti e crude.